La città sta cambiando pelle per accogliere i pellegrini in arrivo da tutto il mondo il prossimo anno. Ogni municipio ha varato un proprio piano di investimenti. Ecco quali, dalle strade al verde pubblico
È l’estate dei traffico deviato, degli ingorghi, dei nastri segnaletici che cingono l’intera città. Se Nanni Moretti avesse girato Caro diario oggi, la sua vespa lo avrebbe portato nei vicoli di una Roma che è un cantiere a cielo aperto, con monumenti e altre grandi bellezze impacchettate.
Un modo come un altro per dire che la Capitale, in attesa del Giubileo al via a dicembre, sta cambiando pelle: gli interventi e i lavori in atto mirano ad accogliere nel miglior modo possibile pellegrini e a offrirgli - almeno questo è l’obiettivo - una città accessibile, inclusiva e a misura d’uomo.
Municipi al lavoro
Per questo progetto di “rifunzionalizzazione” del territorio anche i municipi capitolini stanno facendo la loro parte: sono nel complesso 15 e hanno potuto scegliere come impiegare il milione di euro rispettivamente ricevuto in occasione dell’apertura della Porta Santa. A patto, naturalmente, che gli interventi selezionati rientrassero in lavori «di riqualificazione e manutenzione straordinaria di edifici, aree verdi già esistenti o da realizzare ex novo, purché anch’essi recanti una valenza descrittivo identitaria dei luoghi».
A ciascuno, dunque, il suo intervento, a seconda delle esigenze ritenute prioritarie e forse indifferibili. II municipio II di Roma, che racchiude quartieri come i Parioli e il Trieste-Salario, ha per esempio deciso di stanziare le risorse giubilari per avere sampietrini nuovi di zecca. Una nuova pavimentazione intorno a piazza Mincio, in pieno rione Coppedè, l’area lontana dalle periferie urbane.
Sulla pagina istituzionale del Campidoglio, l’intervento viene descritto come «essenziale» e punta, oltre che al rifacimento della pavimentazione, alla «parziale pedonalizzazione della piazza e di via Doria, caratterizzate da preesistenze artistiche e architettoniche nel tempo derubricate, tanto da ridurre la Fontane delle Rane a rotatoria stradale». Ma non finisce qui. Questi lavori prevedono «l’utilizzo di materiali di pregio», d’altronde i sampietrini di cui sopra sono «attualmente in conglomerato bituminoso». I parapedonali ricoperti di feltro verranno, inoltre, rimossi e sostituiti con quelli «in travertino e ringhierino artistico». Turisti e soprattutto residenti apprezzeranno. Noblesse oblige.
Fontanelle e arredi urbani
Dimmi da quale quartiere vieni e ti dirò chi sei. Gli interventi prescelti dai singoli municipi sembrano raccontare storie ed eventuali problemi che li caratterizzano. Se il municipio II ha optato per il restyling del Coppedè, il primo – che racchiude il centro storico di Roma oltre alla porzione di territorio compreso tra la Città del Vaticano e il quartiere Della Vittoria – vuole rendere «più funzionale e accogliente» piazza della Moretta. Prevista la nuova pavimentazione, insieme all’arrivo di alberi e arbusti, arredi urbani e annesso impianto di illuminazione pubblica. Il municipio I è quello, secondo l’ultimo report della polizia locale, che conta ben 125 baraccopoli, un numero da record.
A venire riqualificato esternamente è anche l’auditorium di via Albergotti. Siamo nel XIII municipio e il «progetto include anche un anfiteatro all'aperto, arredi ecosostenibili e aree verdi ridisegnate». Installazione di «fontanelle e arredi», tra le altre cose, pure nel municipio XV nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria del parco Cardinale Eugène Tisserant. L’obiettivo è «creare un luogo sicuro e piacevole per famiglie, giovani e meno giovani, favorire l'incontro e la vita sociale nel quartiere e valorizzare un'area verde in stato di abbandono».
Il milione di euro previsto il municipio del quadrante nord-ovest di Roma, quindi il IV, lo impiegherà invece per «tinteggiare i locali» e per il «rifacimento dei servizi igienici» e, ancora, per ulteriori lavori di manutenzione straordinaria, del centro culturale "Gabriella Ferri”, con lo scopo di «valorizzare la struttura utilizzando la stessa a fini culturali e per eventi istituzionali di rappresentanza e di informazione per i cittadini».
La torretta di Ostia
Il municipio X punta tutto, al contrario, sulla torretta dell'ex Palazzo del Governatorato di Ostia che sarà restaurata e messa in sicurezza. «L'intervento - si legge sul sito del Comune di Roma - prevede il restauro degli altorilievi in malta cementizia, la rimozione dell'attuale impalcatura e l'utilizzo di materiali compatibili con quelli originali. Un intervento importante per la valorizzazione del patrimonio storico di Ostia».
Poi ci sono altri interventi. Quelli che, probabilmente più “pratici”, parlano degli annosi e quotidiani problemi del territorio. Basti pensare al municipio VI - a est di Roma - che vuole «realizzare una rotatoria su via Casilina, in corrispondenza dell'incrocio con via Siculiana, per migliorare la fluidità del traffico veicolare, prevenire gli incidenti, diminuire i tempi di percorrenza ed incrementare le interconnessioni tra i quartieri». L’intervento prevede anche «una nuova strada di collegamento di circa 140 metri che agevolerà il deflusso del traffico verso il quartiere Borghesiana-Vermicino». Si tratta di un progetto vecchio di oltre 10 anni, ma mai portato a compimento: oggi le richieste dei cittadini riuniti nei comitati di quartiere, e preoccupati per l’alto tasso di incidenti stradali che caratterizza la zona, vengono accolte.
Infine c’è il progetto del municipio III: è l’agenzia sociale per l’abitare. Nell’immobile di via Monte Meta 21 verrà infatti realizzato un dormitorio con servizi igienici e ambienti per il personale di servizio: accoglierà in altre parole le persone senza fissa dimora.
«Crediamo che sia importante restituire dignità alle persone. Motivo per cui abbiamo scelto di spendere in questo modo i fondi giubilari – spiega l’assessore del municipio III Luca Biasi – All’interno dell’immobile ristrutturato verranno creati 5 appartamenti dove si potrà alloggiare da 6 mesi a un anno. Dagli studi che abbiamo fatto abbiamo registrato un alto tasso di sfrattati tra le donne ultra 50enni con un passato oncologico: hanno perso il lavoro per la malattia, e con esso anche la casa. Intendiamo dotarci - continua Biasi - anche di una Agenzia Municipale per la Casa che si occupi del monitoraggio dell'abitabilità delle case popolari del municipio».
Un intervento, quest’ultimo, che desidera contrastare una vera e propria emergenza, e farlo pure a lungo termine.
Aree verdi
A ogni modo gli spazi esterni, i parchi, le aree verdi sono quelle maggiormente attenzionate dalle risorse giubilari.
Recuperare l’esistente e valorizzarlo per implementare la socialità in luoghi abbandonati o semi-abbandonati e offrirli ai turisti e alla comunità sono gli obiettivi della maggior parte dei municipi di Roma.
Altri esempi? Il municipio V intende riqualificare il fabbricato di via Acqua Bulicante 28, prevedendo la «ristrutturazione del plesso Pisacane» per trasformarlo in un polo civico e museale a servizio del quartiere. «L'intervento includerà la ristrutturazione e verifica strutturale dell'ex palestra al piano terra, la trasformazione dell'ex palestra in luogo di esposizione per i reperti archeologici rinvenuti durante la costruzione della Metro C e la realizzazione di due ascensori per l'abbattimento delle barriere architettoniche», si legge nella scheda.
Analogamente il municipio VII vuole recuperare un’ex palestra in via Tuscolana per «creare un nuovo spazio per eventi, mostre e attività culturali a disposizione della cittadinanza». Poi ancora la riqualificazione del mercato rionale del municipio VIII, la realizzazione di una piazza pubblica nell’area compresa tra via di Trigoria, via Jader Jacobelli e via Giancarlo Vigorelli nel municipio IX, l’efficientamento energetico ed eliminazione delle barriere architettoniche del Centro Sociale Anziani “Liliana Toti” in via Seravezza nel municipio XI.
Al municipio XII i lavori riguarderanno invece il mercato rionale e al XIV la demolizione e ricostruzione del Centro Sociale Anziani "Rino di Vito" in largo Codogno come centro attrattivo polivalente.
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