«Quello che ci aspettiamo è che quando Chico sarà in Italia, sotto la giurisdizione italiana, dopo un giorno, un’ora o un minuto trascorsi in prigione, venga rilasciato». L’avvocato di Chico Forti, Joe Tacopina, è già proiettato al futuro a breve e medio termine.

L’annuncio della liberazione dell’ex velista e produttore televisivo è arrivato ieri pomeriggio dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio dopo che il governatore della Floridia  ha accolto la richiesta di Forti di avvalersi della Convenzione di Strasburgo. «Sono contento di avere fatto la mia parte nel suo ritorno a casa – dice il legale a Domani - Non ci dormivo la notte e adesso sono davvero felice».

Trentino classe 1959, Forti ha passato gli ultimi 22 rinchiuso nel carcere Dade Correctional Institution di Florida City, negli Stati Uniti, con l’accusa di avere ucciso l’imprenditore Dale Pike, il figlio di Antony Pike, per riuscire a truffarlo nella compravendita della nota discoteca Pikes Hotel di Ibiza. È il 15 febbraio del 1998 quando il cadavere di Dale viene trovato lungo una spiaggia di Miami. I sospetti si concentrano subito su Chico Forti che viene incriminato e arrestato.

Un omicidio premeditato – per cui Forti, che si è sempre professato innocente, è stato condannato nel 2000 all’ergastolo senza condizionale dopo un processo durato appena 24 giorni – che, secondo l’accusa, sarebbe stato compiuto per mettere in atto la frode. Reato, quest’ultimo, da cui però Forti è stato assolto. La condanna per omicidio è diventata, invece, definitiva nel 2010 dopo il rigetto di tutti i ricorsi in Appello.

Una vicenda giudiziaria che ha fatto molto discutere e che è tornata sotto i riflettori da qualche anno, tanto che è nato anche un movimento di opinione per chiedere giustizia per Chico Forti. «Non c’è una sola persona che creda che lui sia colpevole, comprese le famiglie delle vittime – sottolinea l’avvocato Tacopina – Adesso il nostro obiettivo è che venga scagionato dalle accuse per cancellare questa terribile e tragica ingiustizia». L’obiettivo, adesso, è quello di ottenere anche una revisione del processo. Intanto si attende il rientro di Forti di Italia. «Sono emozionatissima – ha detto la signora Maria, l’anziana madre di Chico– Faremo una festa appena sarà possibile». Ancora sotto choc lo zio Gianni, uno dei parenti che è stato più attivo nella battaglia per chiedere giustizia. «La mamma aveva disperato di poterlo riabbracciare. A 93 anni le speranze vanno sempre più affievolendosi. Invece – ha dichiarato il fratello del papà di Forti – è accaduto il miracolo».

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