Una denuncia per una presunta corruzione. Infiltrazioni della criminalità organizzata a cui avrebbe messo la sordina. Una vicenda tutta da chiarire, arrivata fino in Parlamento. Non deve dormire sonni tranquilli Pietro Tidei, sindaco di Santa Marinella
Una denuncia per una presunta corruzione che potrebbe rivelarsi un boomerang. Infiltrazioni della criminalità organizzata a cui avrebbe messo la sordina. Un intrigo di potere in cui i protagonisti non sono solo i suoi uomini più fidati che siedono in consiglio comunale, ma anche amici di vecchissima data, alcuni addirittura parenti.
Una vicenda ancora tutta da chiarire, arrivata fino in Parlamento, che ha scomodato gli uffici di ben tre ministri. Non deve dormire sonni tranquilli Pietro Tidei, sindaco di Santa Marinella, politico di lungo corso, una vita per il potere. Avvocato dell’Enel, politico più influente del nord del Lazio, due volte parlamentare, eletto per tre volte sindaco di Civitavecchia, dal 2018 è di nuovo primo cittadino di Santa Marinella, dopo esserlo stato già per due anni dal 2005 al 2007.
Una vita nel Pci e nel Pd, quando sedeva a Montecitorio era uno dei parlamentari con la dichiarazione dei redditi più alta, oltre i 200mila euro. In questi giorni sta ospitando la prima festa nazionale di Italia Viva, nel bellissimo castello Odescalchi.
Sono andati da lui Matteo Renzi, tutto lo stato maggiore del partito, mezzo governo, ex ministri, rappresentanti istituzionali: ospiti importanti per l’ex premier, che ha fatto aprire la manifestazione giovedì pomeriggio proprio al sindaco Tidei, che dopo aver passato una vita a sinistra, ora guarda con interesse al partito di Renzi, per cui la figlia Marietta siede in consiglio regionale. Sul litorale si mormora che Tidei possa portare in dote molti voti della zona alla prossima creatura centrista del senatore di Rignano. Chissà se ci sarà l’abbraccio in vista delle urne. E soprattutto se Renzi è a conoscenza delle vicende che coinvolgono il suo nuovo amico.
La denuncia boomerang
Presentiamo i protagonisti di questa storia. Ovviamente c’è il sindaco Tidei. Insieme a lui Fabio Quartieri, conosciutissimo imprenditore della zona, proprietario dell’Isola del Pescatore, ristorante di vip e politici italiani e internazionali, da Francesco Totti a Angela Merkel. E poi ci sono i membri del gruppo consiliare di Tidei, assessori e vicesindaco, tutti suoi amici e parenti, e impiegati in società legate al comune. Tidei a marzo del 2022 denuncia ai carabinieri di Santa Marinella un sistema di corruzione volto a farlo cadere da primo cittadino: soldi in cambio della sfiducia del sindaco.
Ne viene messo al corrente da Fabrizio Fronti, suo consigliere comunale, cognato di suo figlio Ezio. Fronti gli fa leggere messaggi con ringraziamenti che sottintenderebbero offerte di denaro, dice Tidei ai carabinieri. Da lì parte un’inchiesta che coinvolge il vicesindaco Andrea Bianchi, lo stesso Fronti, e Roberto Angeletti, e da cui emerge uno spaccato della vita politica e imprenditoriale di Santa Severa.
Quartieri ce l’ha con il sindaco per via del diniego di permessi e concessioni: per questo lo vorrebbe fare fuori. Il gip però non convalida i sequestri e scrive al magistrato Roberto Savelli titolare del fascicolo che in realtà sarebbe Tidei a dover essere indagato, perché l’unico a poter firmare quei documenti che Quartieri desiderava, e che l’attività dei consiglieri nei confronti di Quartieri era “lecita”.
Ora sembra che questa inchiesta viaggi verso l’archiviazione. Ma la denuncia di Tidei per paura di venire spodestato potrebbe aver scoperchiato un vaso di Pandora. Fonti vicine all’indagine hanno confidato a Domani che nel corso dell’inchiesta sarebbero spuntate delle registrazioni da cui potrebbe partire un altro filone, ma i cui protagonisti non sarebbero quelli indicati nella denuncia del sindaco. E che potrebbero portare a un vero e proprio terremoto nelle tranquilla cittadina sul litorale romano.
Le infiltrazioni silenziate
Le indagini successive alla denuncia hanno fatto riemergere gli appetiti criminali dei clan sul litorale. Sin dai tempi dell’inchiesta Mondo di Mezzo era noto l’interesse di Massimo Carminati e i suoi sodali su terreni e strutture di Santa Severa e anche in anni più recenti è stata tentata una speculazione edilizia - raccontata e bloccata da un’inchiesta di Domani - da persone attenzionate da investigatori antimafia di mezza Italia.
Parlando con il comandante dei carabinieri di Santa Marinella, il maresciallo Carmine Ricci, il sindaco Tidei riferisce di spiagge gestite da personaggi legati al clan dei Casamonica.
«’Sta cosa qui adesso riapre un casino», dice Tidei al maresciallo Ricci, facendo un nome preciso: quello di un conosciuto imprenditore del luogo che avrebbe tentato di vincere un bando per una concessione, senza riuscirci, e che per questo avrebbe accolto con piacere l’iniziativa di Quartieri di mettere fine anticipatamente al suo mandato. «Io posso pure non trasmettere nulla!», gli risponde il militare.
Questa conversazione è finita anche in un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Alessandro Palombi di Fratelli d’Italia: «parrebbe che il sindaco raccontasse di presunti reati e quindi lo stesso chiedesse al Ricci di ometterne la trasmissione in Procura», ha scritto lo scorso 3 maggio chiedendo chiarimenti ministri dell’Interno, della Difesa, e della Giustizia.
Non ha ancora ricevuto risposta. Il ministro interessato è quello dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite della festa di Italia Viva a Santa Severa alle 21. Poteva essere l’occasione per rispondere al deputato di Fratelli d’Italia che sostiene il suo governo e per togliere i dubbi ai cittadini di Santa Marinella. Ma così non è stato.
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