Il sistema di prenotazione della regione Aria, per tre giorni, ha consentito a chiunque di prenotarsi. Radio Popolare ha scoperto che è avvenuto per una falla della piattaforma, ma nonostante i controlli effettuati, il siero è stato comunque somministrato a persone di categorie non previste
In Lombardia, la piattaforma di prenotazione dei vaccini anti-Covid-19, Aria, è andata in tilt e sono state vaccinate anche persone che non ne avrebbero avuto diritto. Lo ha scoperto Radio Popolare: è accaduto nell’hub della Azienda socio sanitaria territoriale Santi Carlo e Paolo di Milano, dove Aria ha permesso a chiunque di effettuare la prenotazione e ha permesso la vaccinazione anche ai non aventi diritto. I casi sono stati ammessi anche dal direttore socio sanitario dell’Asst, Giorgio Cattaneo, in un’intervista alla radio. Il consigliere lombardo, Massimo De Rosa, del Movimento 5 Stelle adesso chiede l’intervento del governo, e ricorda che la piattaforma «è costata 22 milioni di euro».
La piattaforma
Finora sono state vaccinate 406.100 persone, meno della metà del totale. Aria invia email a tutto il personale sanitario e sociosanitario interessato dalla campagna. Ma in molti casi, queste mail sono arrivate alle persone sbagliate, che non avevano alcun diritto al vaccino e che nonostante i controlli effettuati sarebbero poi comunque state interessate dalla somministrazione.
Cattaneo, che ha ammesso il problema, parla di un numero molto esiguo, «si contano sulle dita di una mano», ma ha poi aggiunto che i controlli hanno trovato una media di tre casi alla settimana, stando a quanto ha riportato Radio Popolare.
La denuncia del Movimento 5 stelle
Il deputato pentastellato ha pubblicato un post sul suo account facebook in cui ha condannato l’organizzazione della regione Lombardia sulla gestione della pandemia lo scorso anno e sulla somministrazione dei vaccini ora, sottolineando inoltre che la gestione è in mano al centrodestra. «Sono centinaia di migliaia gli anziani che ancora attendono, esattamente come i pazienti oncologici. Le scuole chiudono, anche perché la campagna vaccinale del personale scolastico è partita con colpevole ritardo, perché nessuno in regione Lombardia si era posto il problema di chiedere alle scuole gli elenchi dei docenti. Fino all’ultimo capolavoro di efficienza del modello Bertolaso-Moratti-Fontana: per tre giorni chiunque ha potuto iscriversi alla piattaforma di prenotazione. Risultato? Bisognerà perdere tempo per controllare chi sono i veri insegnanti e cancellare la prenotazione degli altri. Per mesi abbiamo denunciato in Consiglio regionale le falle di Aria. Ora la regione accetterà l’aiuto di Poste italiane, proprio come il M5S suggeriva mesi fa. Questo costerà ai lombardi ulteriori tre settimane di attesa».
La testimonianza
Radio Popolare è riuscita a mettersi in contatto con una delle «privilegiate» dalla falla di Aria. La ragazza all’inizio credeva si trattasse di un fake, ma colpevole la curiosità, è entrata, completando la prenotazione e ricevendo il messaggio di conferma con la data e l’orario in cui avrebbe ricevuto il vaccino. Alla tenda adibita per somministrare i vaccini, si è presentata insieme al giornalista Michele Migone. Arrivati alle tende senza nessuno che si fosse preoccupato di effettuare i dovuti controlli, denunciano l’accaduto e chiedono spiegazioni. Un colonnello gli spiega che «le liste sono costruite dall’Asst e che loro non hanno alcun modo per controllarle. Gli scappa che nei giorni precedenti aveva saputo che tra i vaccinati c’era stato un commercialista e uno studente che, secondo lui, non c’entravano nulla con il personale sanitario e socio sanitario che poteva accedere alla prima fase della campagna di vaccinazione». La ragazza e il cronista vanno via senza vaccino, ma subito dopo è stata contattata per sapere perché non si fosse vaccinata.
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