I centri abitati e le vallate delle due regioni hanno subito danni alle infrastrutture durante i temporali del 29 e 30 giugno. Il presidente valdostano Renzo Testolin invita a raccogliere dati per ottenere lo stato di emergenza. La Protezione civile ipotizza almeno un mese per il ripristino della viabilità, a rischio la stagione turistica
Proseguono i soccorsi in Piemonte e Valle d’Aosta dopo che il maltempo di questo fine settimana ha causato violenti nubifragi e frane in entrambe le regioni, in particolare nelle zone di Cervinia, Cogne, nel Canavese e nelle Valli di Lanzo.
«È una situazione difficile, ma gestita con unità», ha detto a Sky Tg24 Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, sull’evacuazione ancora in corso.
In Piemonte nelle ultime ore i Vigili del fuoco hanno effettuato circa 500 interventi legati al maltempo, tra Torino, Cuneo, Novara, Alessandria, Asti, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola: 29 persone sono state tratte in salvo da due rifugi sul Monte Rosa, in cui avevano trovato riparo, e circa 90 persone sono state evacuate a Macugnaga, comune della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, a causa dell'esondazione del torrente Tambach.
Secondo Francesco Pietrasanta, presidente dell'Unione montana, solo ad Alagna Valsesia, piccolo comune in provincia di Vercelli ai piedi del versante meridionale del massiccio del Monte Rosa, si segnalano danni a ponti, strade e strutture turistiche, per un totale di circa tre milioni di euro.
Anche in Valle D’Aosta l’impatto del maltempo è stato esteso. Nel capoluogo di regione manca ancora l’acqua corrente. L’alluvione ha causato danni a numerose infrastrutture dell’area, in particolare alla strada regionale 47. «Il monitoraggio e la chiusura della strada che collega Aosta a Cogne ha permesso di evitare situazioni peggiori», ha detto Curcio, che ipotizza almeno un mese per il ripristino della viabilità.
A Cogne, rimasta isolata dalle frane che hanno colpito il collegamento stradale tra il paese e il fondo valle, ci sono ancora circa 500 persone da evacuare, dopo che ieri gli elicotteri della Guardia di finanza e della Protezione Civile ne avevano già portate in salvo 499, prevalentemente turisti.
Nel paese sono presenti due presidi medici, che però al momento non registrano particolari criticità. È stata, inoltre, ripristinata la linea telefonica, per quanto attraverso un vecchio ponte radio, quindi perfettamente funzionante.
I rischi per la stagione turistica
La valle di Cogne è tra le più attrattive della regione e il sindaco di Cogne, Franco Allera, si è detto fiducioso di poter salvare la stagione: «Cogne è una località che vive di turismo e noi stiamo lavorando per trovare un sistema che ci consenta in breve tempo di portare a Cogne i nostri affezionati villeggianti», ha detto all’Ansa.
Nel frattempo, il presidente valdostano Renzo Testolin ha sottolineato l’urgenza di vedersi riconoscere lo stato di emergenza: «In mattinata abbiamo anche coinvolto e sensibilizzato i parlamentari. La celerità nella raccolta dei dati è fondamentale. L’invito è a fotografare, nel vero senso della parola, i danni, per iniziare la stima», ha aggiunto, spiegando come la regione punti a chiudere la raccolta dati il prima possibile, in modo da consegnare tutto a Roma entro venerdì.
Secondo le ultime segnalazioni, invece, il maltempo sembra spostarsi altrove. Stamattina il Dipartimento della Protezione Civile ha lanciato una nuova allerta meteo gialla a nord est, dove si prevedono temporali in Friuli-Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna. A Milano, invece, il Centro Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia ha diffuso un'allerta gialla per temporali dalle 14 fino a mezzanotte.
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