Sale a 91 articoli la legge di Bilancio, secondo una prima bozza diffusa oggi. Fra i provvedimenti, c’è l’adeguamento pieno all'inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, cioè sotto i duemila euro. C'è poi la conferma del taglio del cuneo con una proroga per tutto il 2024. Sarà possibile continuare ad accedere all'Ape sociale con gli stessi requisiti del 2023. Previsto uno sgravio contributivo al 100% fino a un “massimo di 3mila euro annui” per tutte le lavoratrici madri.

Iva al 10%, dal 5%, per i prodotti per l'infanzia e tampon tax. Cresce il bonus per pagare le rette agli asili nido, ma solo per i secondi figli. Ecco gli elementi essenziali della bozza della manovra.

Pensioni

Arriva Quota 104 "penalizzata” per la pensione anticipata con almeno 63 anni di età (erano 62 nel 2023) e 41 anni di contributi: secondo la bozza della Manovra chi deciderà di accedere alla pensione con questo strumento avrà una riduzione dell'importo relativo alla quota retributiva legato all'età di uscita. 

Novità anche per le lavoratrici che hanno raggiunto 35 anni di contributi:  potranno accedere alla pensione con Opzione donna purché abbiano compiuto 61 anni, requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. L'importo della pensione sarà ricalcolato interamente con il contributivo. Restano le restrizioni previste nel 2023 (disoccupate, caregiver o con un’invalidità almeno del 74%) così come la finestra mobile di un anno per le dipendenti e 18 mesi per le autonome.

Nella bozza c’è anche l’adeguamento pieno all'inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, sotto cioè 2.000 euro circa, dall’85 al 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000-2.500 euro circa); viene confermata al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47% per quelli tra 6 e 8 volte; al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Viene infine ridotta dal 32% al 22% per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo.

Per i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi dal 1996 sale l'importo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione tre anni prima dell'età di vecchiaia. La soglia - secondo quanto prevede la bozza della Manovra - a fronte di almeno 20 anni di contributi versati sale da 2,8 a 3,3 volte l'assegno sociale. In pratica, secondo i valori riferiti al 2023 da 1.409 euro a 1.660. Salta invece il limite di 1,5 volte l'assegno sociale per l'accesso alla pensione a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi.

Sarà possibile accedere all'Ape sociale per tutto il 2024. Per i disoccupati, le persone con invalidità almeno del 74%, i lavoratori impegnati in attività gravose e i lavoratori che assistono persone con handicap in situazione di gravità si potrà accedere allo strumento con almeno 63 anni e cinque mesi.

Natalità e famiglia

Tra le misure per favorire la natalità, uno sgravio contributivo al "100%" fino a un "massimo di 3000 euro annui", senza limiti di reddito, quindi per tutte le lavoratrici madri a esclusione del "lavoro domestico". Lo sconto sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo.

Di segno opposto la norma che riporta l’Iva dal 5% al 10% per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta tampon tax: latte in polvere e preparazioni per l'alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali.

Previsto il bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati. Ma è destinato solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40.000 euro.

Affitti brevi

Un colpo agli affitti brevi, con la cedolare secca che sale dal 21% al 26%. L'aumento della tassazione scattò per gli affitti fino a 30 giorni. Una misura destinata a far discutere e che colpisce direttamente i proprietari di casa che destinano gli immobili a piattaforme come Airbnb

Taglio del cuneo e fringe benefit

Confermato il taglio del cuneo già in vigore: sette punti in meno fino a 25 mila euro di reddito e sei punti in meno fino ai 35 mila euro. La decontribuzione beneficia 13,8 milioni di lavoratori dipendenti pubblici e privati. La misura costa 10 miliardi.

Per il 2024 la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit (pari a 258 euro) viene portata a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti e a 2.000 euro per quelli con figli fiscalmente a carico. Da una parte vengono favoriti indistintamente tutti i lavoratori, dall'altra viene ridimensionato l'incremento deciso con il decreto del primo maggio che, per i lavoratori con figli, ha portato il tetto esentasse a 3.000 euro. La legge di bilancio conferma inoltre, anche per il 2024, la detassazione dei premi di risultato: entro i 3mila euro, l’aliquota è ridotta al 5%.

La sanità

Per la sanità il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale è incrementato di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi a decorrere dal 2026. Nonostante l’aumento dei fondi, il rapporto tra la spesa sanitaria e il Pil è previsto in discesa.

Il governo punta soprattutto ad abbattere le lista d’attesa. È confermato l’aumento della tariffa oraria fino a 60 euro lordi per gli infermieri e personale del comparto Sanità e fino a 100 euro per i medici del Servizio sanitario nazionale per le prestazioni aggiuntive destinate a far fronte alla carenza di personale sanitario. L'autorizzazione agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive, si legge, si applica fino al 31 dicembre 2026.

Viene inoltre aggiornato il tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie dai privati al fine di garantire le prestazioni dei Livelli essenziali di assistenza (Lea): nella bozza della manovra, è previsto un incremento di spesa dell’1% per il 2024, del 3% per il 2025 e del 4% per il 2026.

La spending review

Per contenere la spesa pubblica, viene richiesto alle regioni a statuto ordinario un «contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro» dal 2024 al 2028. 

Il testo specifica che il riparto del concorso alla finanza pubblica viene effettuato, entro il 30 aprile 2024, «in sede di auto coordinamento tra le regioni, formalizzato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie».

In assenza di accordo in sede di autocoordinamento, «il riparto è effettuato, entro il 31 maggio 2024, in proporzione agli impegni di spesa corrente al netto delle spese relative alla missione».

Sigarette

Rincari in arrivo per le sigarette. L’accisa sale da 28,20 a 29,30 ogni mille sigarette dal 2024 e da 28,70 a a 29,50 dal 2025. Sempre per quanto riguarda le sigarette sale l’onere fiscale minimo. Il risultato, secondo le prime stime degli esperti del settore, potrebbe portare a un rincaro tra i dieci e i dodici centesimi a pacchetto nel 2024.

(In aggiornamento)

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