Il presidente della Repubblica per l’apertura del Meeting di Rimini traccia le principali sfide che aspettano all’Italia e alla comunità internazionale nei prossimi mesi e anni. Dalla guerra in Ucraina alla crisi cliamtica
È cominciato il meeting di Rimini, lo storico incontro annuale organizzato dal movimento cattolico Comunione e Liberazione, che ogni anno è tappa privilegiata per la politica e le istituzioni italiane. Ad aprire l’edizione di quest’anno, la numero 43, sul tema “Una passione per l’uomo” è il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le cui parole hanno un peso tanto più rilevante in questa fase di elezioni anticipate.
Nel suo intervento registrato in video, il capo dello Stato tocca in particolare il conflitto scatenato dalla Russia contro l’Ucraina: «A poca distanza da noi, nel cuore dell'Europa, si combatte una guerra scellerata, provocata dall'aggressione della Federazione Russa all'Ucraina». Parole chiare sulle responsabilità dei paesi in conflitto, a cui il presidente aggiunge che «L'Europa è risorta dal nazifascismo proprio abiurando alla volontà di potenza e alla guerra che ne è diretta conseguenza, ai totalitarismi, alle ideologie imperniate sulla supremazia sia etnico-nazionale sia ideologica. Questa guerra di invasione, con i lutti, le distruzioni, gli odi che continua a generare, scuote l'intera umanità nei suoi valori fondativi e l'Europa nella sua stessa identità».
La guerra
Questa ricostruzione e la dura condanna del conflitto sono destinate ad avere un impatto almeno indiretto in campagna elettorale, dove pure il conflitto ucraino è passato in secondo piano rispetto alla convulsa fase di stesura delle liste e dei programmi. Le parole di Mattarella, infatti, collocano in modo deciso l’Italia nella stessa posizione sostenuta sin dall’inizio da Mario Draghi: nessuna scusa in favore della Russia, chiara collocazione in sostegno dell’Ucraina e dunque dell’invio di aiuti anche militari.
Certamente il tema tornerà in campagna elettorale, viste anche le posizioni non allineate in particolare all’interno della coalizione della destra, dove in particolare la Lega ha tenuto posizioni scettiche sull’opportunità di inviare armi.
Non solo, le sue parole suonano anche come una risposta indiretta anche a livello internazionale. Il vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo Dmitri Medvedev, nei giorni scorsi era intervenuto nella campagna elettorale italiana, scrivendo che «alle urne vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche chiamarli a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità».
Il clima
Il presidente Mattarella ha affrontato anche il tema del cambiamento climatico, che pure sarà al centro della disputa tra i partiti. «La fedeltà alla persona ci pone di fronte alla sfida più grande della contemporaneità: la salvezza del pianeta dallo sfruttamento di cui l'uomo stesso si è reso responsabile», ha detto, aggiungendo che «Il nostro è tempo, come ripete Papa Francesco, di ecologia integrale: l'uomo deve ricostruire l'equilibrio con l'ambiente e le risorse naturali e può farlo solo in spirito di solidarietà. La azione quotidiana va ispirata a uno sguardo che ci veda consapevoli di essere partecipi e artefici di una storia più grande, ispirata a coerenza fin nei gesti più piccoli».
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