La famiglia del pilota tedesco ha già promesso che porterà la rivista in tribunale dopo che ha pubblicato un’intervista realizzata con l’Ai a Michael Schumacher, l’ex pilota di Formula 1 che ha subito il tragico incidente nel 2013
«La mia vita è completamente cambiata dopo (l’incidente ndr.). È stato un periodo orribile per mia moglie, i miei figli e tutta la famiglia». Sono le parole che la rivista tedesca Die Aktuelle attribuisce in un’intervista realizzata a Michael Schumacher. È dal 2013 che l’ex pilota tedesco di Formula 1 non appare in pubblico, da quando ha avuto un tragico incidente sulle piste da sci. Lo scorso 15 aprile la rivista ha pubblicato un numero con il volto di Schumacher in copertina e un titolino inequivocabile: «La prima intervista!». E un’aggiunta: «Sembrava ingannevolmente vero».
L’intervista, infatti, è stata realizzata con l’intelligenza artificiale. I giornalisti della testata hanno chiesto a un sistema di Ai di rispondere a delle domande come avrebbe fatto il vero Schumacher. Se non fosse stato specificato da Die Aktuelle, che quell’intervista in realtà non è stata realizzata veramente, sarebbe stato difficile riconoscere che si trattasse di un fake. «Sono stato ferito così gravemente che sono rimasto per mesi in una sorta di coma artificiale, perché altrimenti il mio corpo non avrebbe potuto affrontare tutto questo», si legge nella falsa intervista.
La controversia
La famiglia del sette volte campione di Formula 1 ha già promesso che porterà il giornale in tribunale. La moglie Corinne ha sempre tutelato il diritto alla privacy di Schumacher e del resto della famiglia. Lo ha spiegato anche in un documentario pubblicato su Netflix nel 2021. «Stiamo cercando di andare avanti come una famiglia, come piaceva e piace ancora a Michael. E stiamo andando avanti con le nostre vite», dice Corinne. «Il privato è privato", come diceva sempre lui. Per me è molto importante che possa continuare a godersi la sua vita privata il più possibile. Michael ci ha sempre protetto, e ora siamo noi a proteggere Michael».
Altri casi
Da mesi non si fa altro che discutere su come vengono utilizzati i nuovi mezzi messi a disposizione dall’intelligenza artificiale. Se in Perù i giudici la usano per scrivere sentenze, negli Stati Uniti viene utilizzata per fare musica. È il caso in cui sono stati implicati i due artisti Drake e The Weeknd con la canzone dal titolo «Heart on my sleeve». Un brano che in realtà è stato creato da un account anonimo attraverso l’intelligenza artificiale che è riuscito a replicare le loro voci.
Immediatamente sono stati presi dei provvedimenti da parte della casa discografica che cura gli interessi di The Weeknd. La Universal music group, infatti, ha fatto cancellare il video da YouTube e ha chiesto a tutte le piattaforme di streaming come Apple e Spotify di vietare la riproduzione del brano.
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