Su istruzione della ministra Cartabia è stato aperto un fascicolo per l’indagine della procura di Trapani sulle ong nell’ambito della quale sono stati coinvolti e intercettati anche alcuni giornalisti pur non essendo indagati. Possibile audizione dei magistrati coinvolti. Gli ispettori sarebbero stati inviati a Trapani in ogni caso, a maggio, per i controlli ordinari
Dopo le indiscrezioni trapelate lo scorso sabato, il ministero della Giustizia ha aperto un fascicolo sull’indagine della procura di Trapani sulle Ong. La decisione avviene dopo che Domani ha pubblicato un’inchiesta in cui emerge come gli inquirenti abbiano intercettato alcuni giornalisti italiani che hanno raccontato la Libia e la tratta migratoria del Mediterraneo centrale.
L’apertura del fascicolo comporta l'avvio dell'istruttoria e di conseguenza alla possibile audizione dei magistrati coinvolti nell'inchiesta e l’invio degli ispettori a Trapani, dove si sarebbero recati in ogni caso a maggio per un'ispezione ordinaria.
Dopo le disposizioni date dalla ministra, è stata formalmente inviata all’ispettorato generale la richiesta di «svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari, formulando all’esito valutazioni e proposte», si legge in un comunicato del ministero.
Le intercettazioni
Tra i nomi dei giornalisti che spuntano nelle carte della procura, pur non essendo indagati, ci sono, tra gli altri, Nancy Porsia, Francesca Mannocchi, Nello Scavo e Antonio Massari. In un’intervista rilasciata a Repubblica sabato scorso il procuratore reggente di Trapani Maurizio Agnello ha detto: «Posso garantire che non utilizzeremo quelle telefonate. Sia io che le colleghe siamo arrivati a Trapani due anni dopo che quelle intercettazioni erano state effettuate. Posso solo dire che non fanno parte dell’informativa sulla base della quale chiederemo il processo e che dunque non possono essere oggetto di alcun approfondimento giudiziario. Non conosco quelle intercettazioni che naturalmente abbiamo dovuto depositare ma che non useremo».
Nel frattempo, alcuni deputati tra cui il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, hanno promesso che avanzeranno un’interrogazione parlamentare sulla vicenda.
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