Il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Def, che è stata inviata anche a Bruxelles: il Pil del 2024 crescerà dell’1,2 per cento, con la stima fissata ad aprile al +1,5. Il deficit sale al 5,3 per cento nel 2023. Giorgetti: «È l’impatto negativo del superbonus»
Il Consiglio dei ministri, riunito mercoledì pomeriggio a palazzo Chigi, ha varato la Nadef, la nota di aggiornamento al Def. Oltre a questo documento, all’ordine del giorno c’erano anche due decreti legge: un decreto migranti e un decreto proroghe che contiene, tra l’altro, il prolungamento dello smart working per i fragili nella pubblica amministrazione.
«In manovra basta con gli sprechi del passato», ha detto la premier Giorgia Meloni. Nella Nadef il governo indica un’impostazione di bilancio «all’insegna della serietà e del buon senso». Saranno confermati, secondo quanto si apprende, gli aiuti alle famiglie con redditi medio bassi e il taglio del cuneo fiscale.
Nel documento approvato, e che approderà in aula alla Camera l’11 ottobre, «abbiamo dovuto rivedere le stime sulla crescita di quest’anno allo 0,8 per cento e anche le stime per l’anno prossimo», ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. «Questo è un governo responsabile e pragmatico, ben consapevole che la prima questione è mantenere sostenibile il debito pubblico così elevato».
Gli effetti del superbonus
Nel quadro programmatico della Nadef, che abbassa la stima fissata ad aprile pari al +1,5 per cento, si fissa un Pil previsto dell’1,2 per cento per il 2024. Il debito per il 2024 è invece fissato al 140,1 per cento. Il deficit sale al 5,3 per cento nel 2023 per la contabilizzazione del Superbonus e sarà fissato nel quadro programmatico al 4,3 per cento nel 2024. Sono questi, secondo quanto si apprende, gli obiettivi di indebitamento che il governo stima nella Nadef.
In una nota, il governo evidenzia che «i bonus edilizi avranno un impatto negativo sui conti pubblici e, in assenza di questi, il debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno». I bonus edilizi, infatti, comportano un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso dell’intera legislatura, riducendo gli spazi di manovra per finanziare interventi a favore dell’economia reale e delle famiglie.
Gli altri provvedimenti
Il Consiglio dei ministri ha approvato anche il dl in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali, che tra l’altro prevede il prolungamento fino al 31 dicembre dello smart working per i lavoratori fragili nella pubblica amministrazione. All’ordine del giorno anche il decreto legge con «disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale», nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del ministero dell’Interno.
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