- Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e commissario per il Giubileo, parla di «grande responsabilità» e di una squadra all’altezza per affrontare il grande evento religioso, previsto per il 2025.
- Evento che non sarà immune dagli scontri in corso nel Pd romano e laziale.
- La prima nomina che il sindaco-commissario conferma a Domani è quella di Marco Vincenzi, di professione medico, attuale presidente del consiglio regionale. «Il presidente Vincenzi ha una straordinaria professionalità proprio in termini di opere pubbliche su cui ha fatto molto bene nell’esperienza di sindaco», garantisce Gualtieri.
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e commissario per il Giubileo, parla di «grande responsabilità» e di una squadra all’altezza per affrontare il grande evento religioso, previsto per il 2025. Il primo cittadino è intervenuto in occasione della presentazione del primo decreto del presidente del Consiglio che «approva e avvia le opere essenziali e indifferibili che consentono alla città di accogliere i pellegrini e i turisti», illustrato alla stampa insieme ad Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Meloni. In sala ad ascoltarli c’era anche Marco Vincenzi, attuale presidente del Consiglio regionale del Lazio.
Dopo aver mancato la nomina a presidente dell’Egato, l’ente di gestione dei rifiuti della provincia di Roma (stipendio da 8mila euro al mese), Vincenzi è stato indicato in questi giorni come possibile vice commissario. Il sindaco Gualtieri, rispondendo a Domani, ha confermato le indiscrezioni: «Noi abbiamo bisogno di una squadra ampia che si occupi di questo piano esteso e significativo, ricca di professionalità, nella sua domanda non c’è una precisione nei ruoli». Vincenzi avrà un ruolo o no? «Il presidente Vincenzi ha una straordinaria professionalità proprio in tema di opere pubbliche su cui ha fatto molto bene anche la sua esperienza di sindaco, sarà di utilissimo supporto al lavoro che noi svolgeremo per il Giubileo, è uno dei componenti della squadra che sarà di primissimo livello».
Vincenzi è stato sindaco di Tivoli, trascorsi che spingono Gualtieri ad azzardare l’espressione «straordinaria professionalità» in tema di appalti pubblici.
Il medico Marco Vincenzi
«Io sono stato sindaco di Tivoli, assessore ai lavori pubblici in provincia di Roma e poi ho fatto due legislature in regione, comunque farò parte della squadra, ma non credo che sarò vice commissario, deciderà il sindaco», dice Vincenzi, di professione medico prestato alla politica.
Dai rifiuti agli appalti per il Giubileo è un attimo, prima dell’incarico appena ricevuto, l’attuale presidente del consiglio regionale era destinato alla presidenza di un ente provinciale che si occupa di pattume, un balletto che ha fatto parlare le opposizioni di poltronificio e aumentato la litigiosità nel Pd romano e laziale.
«Io non debbo rispondere a questa domanda, io non ho chiesto incarichi, comunque nella mia esperienza politica ventennale mi sono occupato di tutti i temi, nel settore dei rifiuti ho contribuito all’elaborazione e approvazione del piano regionale», dice Vincenzi.
Una girandola di incarichi che ha del paradossale, visto che il piano regionale non prevedeva l’inceneritore e ora Vincenzi si troverà all’interno della struttura commissariale che gestirà anche la costruzione dell’impianto per bruciare il pattume romano anche se esclude un ruolo specifico in questo settore.
«La verità è che nel Pd è in corso una guerra di nomine e poltrone, visto il possibile esito elettorale, ognuno ne combatte una», dice un esponente di maggioranza in regione. Vincenzi, ora fedelissimo del sindaco, sostiene la candidatura di Eleonora Mattia e Mario Ciarla, quest’ultimo ha riempito Roma di manifesti con lo slogan: «Sì al termovalorizzatore, per un Lazio più verde, la ragione è forte», peccato che la regione, a guida Pd, l’inceneritore lo avesse bocciato e la competenza ora è in capo al commissario.
L’esito elettorale potrebbe essere una sconfitta con meno posti da consigliere e Vincenzi, conclusa l’esperienza alla regione, è pronto a dare il suo contributo come componente della struttura commissariale.
L’incarico dovrebbe essere a titolo gratuito, ma anche su questo ci sono dubbi. «Sono nomine che il commissario concerta con il governo, per adesso il mio contributo è gratuito, vedremo l’incarico che mi sarà conferito», conclude Vincenzi.
Gli appalti e le mafie
Le opere presentate nel corso della conferenza stampa valgono oltre un miliardo di euro così si pone, ancor di più, il tema delle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata ed economica considerando l’accelerazione dei tempi e la possibile, in regime commissariale, deroga alle norme sugli appalti pubblici.
Mantovano prova a rassicurare: «Non c'è un contrasto tra l’abbattimento dei tempi e il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata, bisogna fare presto e bene», dice.
Considerando i miliardi di euro da investire non è un errore eliminare, come annunciato, strumenti di contrasto alla corruzione come l’uso del trojan? «Gli strumenti sono operativi e permettono di arrivare prima, il governo vuole solo evitare gli abusi», risponde. Ma sarà eliminato l’uso del trojan o no? «Bisogna chiedere al ministro della Giustizia, comunque ragiono a legislazione vigente», dice. Quella legislazione che i colleghi di maggioranza vogliono rivedere sottraendo strumenti fondamentali per colpire corruzione e criminalità economica.
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