- Silvana Saguto e Pino Maniaci, egocentrici e intolleranti, sono stati i protagonisti di una lunga sfida dove si sono scambiati infamanti accuse di mafiosità.
- Tutti e due si sentono vittime di qualcosa, gridano al complotto e denunciano scorribande giudiziarie all’origine delle loro disavventure. La Saguto se la prende con la procura di Caltanissetta, Maniaci con quella di Palermo.
- Dice il primo: «Ogni volta che io metto in moto la macchina chiudo gli occhi, non si sa mai se può saltare in aria». Dice la seconda: «Io sono un giudice, se non avessi avuto la scorta sarei morta sicuramente».
Maniaci e Saguto, due eccessi nella Sicilia dopo le stragi


05 ottobre 2021 • 15:05