Il sostituto procuratore di Milano ha emesso un decreto di perquisizione nei confronti di Mauro Giuseppe Spiniella, accusato di aver aggredito due giornalisti di Piazza Pulita in una manifestazione del sabato
Aveva aggredito due giornalisti di Piazza Pulita, Massimiliano Andreetta e il suo cameramen Mario Vasta, durante una protesta No-pass lo scorso 13 novembre a Milano. Ora l’uomo, Mauro Giuseppe Spiniella, ha ricevuto un decreto di perquisizione, deciso dal sostituto procuratore Enrico Pavone.
Spiniella aveva dapprima insultato Andreetta insieme a un gruppo di almeno altre dieci persone, «turbando il regolare svolgimento del suo servizio giornalistico», si legge nel decreto, poi aveva accerchiato lui e Vasta, oscurando con le mani l’obiettivo della telecamera, che aveva infine «violentemente afferrato, spostandone l’obiettivo verso il basso».
Il procuratore ha riconosciuto a Spiniella anche le aggravanti di aver commesso i fatti nel corso di manifestazioni in luogo pubblico, e di aver reso difficile la propria identificazione utilizzando una sciarpa e un cappello.
«I fatti che riguardano il presente procedimento appaiono particolarmente allarmanti, visto il contento nel quale si è svolta l’azione criminosa, cioè una manifestazione organizzata dai cosiddetti No vax e/o No-pass. Durante tali eventi, infatti, è ormai consueto registrare la presenza di frange oltranziste» di persone avverse a rispettare le norme restrittive e sanitarie anti-contagio.
I reporter, si scrive ancora il procuratore, sono stati spesso contestati durante la manifestazione, poiché ritenuti «mistificatori della realtà», e spesso sono stati appellati come terroristi. Spiniella è inoltre accusato di aver opposto resistenza contro un pubblico ufficiale durante il corteo.
La perquisizione, si legge ancora, si è resa necessaria perché è ragionevole ipotizzare la sussistenza di altri reati, come l’utilizzo di sistemi informatici per mettersi in contatto con la rete organizzativa dei No-pass, la presenza in casa di armi o simili strumenti d’offesa, vista la «particolare violenza» manifestata, o infine prove che possano condurre all’identificazione di altri partecipanti alla manifestazione.
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