Approvata dal Consiglio per gli affari generali una raccomandazione sulle misure per i viaggi: non si terrà più conto dell’area di provenienza, ma dello status della persona vaccinata, guarita o munita di solo test
Il Consiglio per gli affari generali dell'Ue ha adottato una raccomandazione sulle misure per la libera circolazione in Unione. Si prenderà in considerazione la situazione individuale del viaggiatore in relazione al Covid, anziché quella dell’area di provenienza. Questo, a meno che nell’area di origine il virus non stia circolando a livelli molto elevati.
- Il comunicato del Consiglio chiarisce che ad essere determinanti saranno «la vaccinazione Covid-19, il test o lo stato di guarigione di un viaggiatore, come evidenziato da un certificato Covid digitale dell'Ue valido».
- Il certificato Covid digitale dell'Ue (equivalente al Green pass) è valido quando si è in possesso di un certificato di vaccinazione ottenuto dopo almeno 14 giorni dalla prima dose, e dopo non più di 270 (9 mesi) dal ciclo vaccinale completo. In alternativa sarà sufficiente l’esito negativo di un test, che ha validità di 72 ore nel caso si tratti di un test molecolare, e di 24 ore nel caso si tratti di un tampone rapido. Infine Il certificato Covid digitale può riferirsi a un certificato di guarigione indicante che non sono trascorsi più di 180 giorni dalla data del primo risultato positivo del test.
- Le nuove regole entreranno in vigore dal 1° febbraio, giorno a partire dal quale il certificato vaccinale sarà considerato valido per 9 mesi ai fini della libera circolazione tra i confini dell’Unione, come stabilito il 21 dicembre scorso dalla Commissione europea.
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