L’ong ha soccorso 110 persone nella notte dopo che un’imbarcazione si ribaltata vicino alle acque territoriali tunisine. Sono 312 le persone a bordo di Astral, assistite in diverse operazioni. Open Arms avverte che il tempo è in peggioramento e chiede l’assegnazione di un porto sicuro
Il veliero Astral dell’ong Open Arms nella notte ha salvato 110 persone, dopo che la barca sovraffollata su cui si trovavano si è ribaltata al largo della Tunisia. «Abbiamo urgente bisogno dell’assegnazione di un porto sicuro», ha scritto l’ong su Twitter, avvisando che «il tempo peggiora rapidamente» e «il rischio è in aumento».
- L’ong chiede l’intervento delle autorità italiane affinché assumano il «coordinamento del soccorso» perché «a bordo la situazione è difficile»: il veliero ha soccorso finora 312 persone in diverse operazioni di salvataggio. Tra i migranti anche una bambina di due anni. I naufraghi salvati dalla nave di Open Arms questa notte, all’arrivo di una motovedetta tunisina, si erano gettati in acqua «rifiutandosi di salire a bordo», ha raccontato l’ong, sottolineando che non è chiaro il numero delle persone disperse.
- Astral, arrivata sul luogo per soccorrere i naufraghi, è intervenuta fornendo salvagenti e utilizzando tre zattere. L’equipaggio ha lanciato immediatamente il «mayday alle autorità italiane, maltesi e tunisine», senza però ricevere «alcuna risposta» e non sapendo «quante persone siano morte o disperse».
- È poi arrivata la notizia di un altro naufragio al largo della Tunisia di un’imbarcazione, partita da Zwara, in Libia, con a bordo un centinaio di persone. Sarebbero almeno 74 le persone disperse.
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