Si procederà dando priorità alle isole minori più fragili. In Sicilia già a partire da venerdì 7 maggio. Non tutti sono d’accordo e si è già aperto un dibattito politico
Isole Covid-free in vista delle vacanze estive. Ad annunciarlo è l’ufficio del commissario per l’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliulo al termine di una riunione con i sindaci delle isole minori.
Inizieranno presto le vaccinazioni di massa con il supporto della Difesa e Protezione Civile. L’unico criterio stringente in questo momento sembra essere quello di dare priorità alle isole che hanno maggiori fragilità in termini di rischio epidemiologico e carenze di adeguati presidi sanitari.
Il governatore della regione Sicilia, Nello Musumeci, ha annunciato che nell’isola si comincerà già da venerdì 7 maggio da Lampedusa, Linosa e Salina. A partire dal 10 maggio è il turno delle restanti isole, con ordine legato alla minore densità di popolazione. In totale saranno 15 le isole che rientrano nel programma. «Si farà l’anamnesi del paziente, quindi il medico dirà a quale vaccino bisognerà sottoporsi, se AstraZeneca o altri», ha detto il governatore, che ha aggiunto come in Sicilia ci sono 250 mila dosi AstraZeneca chiusi nei frigoriferi non ancora utilizzate.
Le reazioni
Non tutti sono d’accordo però con la scelta presa. L’assessore regionale del Turismo della Sardegna, Gianni Chessa, a LaPresse ha detto: «Non credo all’utilità di immunizzare in via prioritaria le isole minori. Non sono d’accordo e, anzi, credo che sarebbe molto egoistico. Nonostante la Sardegna sia una regione particolarmente interessata a questo tema, penso che non sarebbe giusto nei confronti degli altri territori». Unicità e non corsie preferenziali.
Di opinione opposta invece Stefania Prestigiacomo, deputata siciliana di Forza Italia che in una nota ha detto: «In Sicilia abbiamo importanti realtà – dalle isole Eolie alle isole Egadi, da Ustica a Lampedusa e Linosa – e tutte meritano risposte e attenzione».
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