Il paese dell’Africa meridionale ha ufficialmente lanciato una nuova moneta legale in oro da vendere al pubblico nel tentativo di fermare l’inflazione in continua crescita nel paese. Gli analisti però sono dubbiosi sull’effettiva utilità della misura
Lo Zimbabwe ha ufficialmente lanciato una nuova moneta legale in oro da vendere al pubblico nel tentativo di fermare l’inflazione in continua crescita nel paese. La decisione, già in parte anticipata nei mesi scorsi, è stata annunciata lunedì dalla Reserve Bank of Zimbabwe. L’obiettivo della banca di stato è quello di generare una maggiore sicurezza nei mercati internazionali e cercare di stabilizzare la situazione economica del paese, che era in costante peggioramento.
Nelle settimane scorse, la Reserve Bank aveva alzato i tassi d’interesse dall’80 per cento al 200 per cento, il livello più alto al mondo. D’altra parte, l’inflazione è esplosa a quasi il 162 per cento, sostenuta dal collasso del cambio. La moneta locale reintrodotta nel 2019 ha perso in tre anni contro il dollaro degli Stati Uniti il 99 per cento del valore.
In questo contesto è avvenuta la scelta di introdurre questa nuova moneta in oro, per cercare di agganciarla al valore dell’oro a livello internazionale e stabilizzare l’economia del paese. Intanto con l’annuncio della Banca centrale sono state immesse le prime 2mila monete nelle banche commerciali. Il governatore della Reserve Bank of Zimbabwe, John Mangudya ha dichiarato come il primo lotto di monete è stato coniato fuori dal paese, ma l’obiettivo è che in poco tempo siano prodotte localmente. Ha inoltre aggiunto che le monete potranno essere usate per usi commerciali nei negozi.
Secondo l’economista dello Zimbabwe Prosper Chitambara, «il governo sta cercando di moderare l'elevata domanda di dollari statunitensi dal momento che a questa elevata domanda non corrisponde un’adeguata offerta».
La situazione economica del paese
Lo Zimbabwe aveva già vissuto un periodo di terribile crisi economica e spirale iperinflazionistica nel 2008. Le scelte del governo di questi mesi rispondono anche ai timori dell’esperienza vissuta. Alla fine del 2008, infatti, i prezzi al consumo risultarono cresciuti del 250.000.000 per cento su base annua.
Poco dopo, la Reserve Bank of Zimbabwe fu costretta ad arrivare a stampare banconote da mille miliardi di dollari locali. Dovette poi smettere di stampare moneta, decidendo di usare valute straniere per gli scambi interni e con l’estero. Le principali valute utilizzate da quel momento sono i dollari statunitensi, i rand sudafricani, l’euro, le sterline e le rupie indiane.
Le aspettative della misura
Sempre stando all’economista dello Zimbabwe, Chitambara, intervistato da Associated Press, «questa misura non darà vantaggi all'uomo comune. Soprattutto perché non è probabile che abbia contanti in eccesso. Molte persone non hanno i soldi per il pane, figuriamoci dei risparmi». Ha però sottolineato come potrebbero esserci dei benefici per la popolazione in maniera indiretta, principalmente attraverso la moderazione dei prezzi dei beni di consumo. La moneta infatti potrà essere usata da aziende con liquidità in eccesso come riserva di valore e per avere asset da investire. Però, secondo l’economista, è probabile che le aziende continueranno a preferire l’utilizzo del dollaro.
Anche Steve Hanke, professore di economia presso la Johns Hopkins University degli Stati Uniti, si è detto scettico rispetto alla misura. L’economista statunitense ritiene che questa situazione di crisi economica poteva essere corretta solo con la piena adozione del dollaro americano.
Il contrabbando dell’oro
Diversi analisti poi sottolineano come con l’introduzione di questa nuova moneta potrebbe aumentare il contrabbando d’oro, fenomeno già molto presente nel paese. Il fatto che la banca centrale dello Zimbabwe debba acquistare l'oro dai minatori, anche minatori artigianali informali, potrebbe presentare delle problematiche da questo punto di vista.
La società di intermediazione mobiliare Morgan & Co, in un rapporto di market intelligence, ha scritto che: «Le consegne di oro in Zimbabwe si sono notevolmente riprese grazie ai favorevoli pagamenti in dollari Usa offerti ai minatori artigianali».
Il contrabbando di oro nel paese è un fenomeno dilagante. Si stima che il paese stia perdendo circa 100 milioni di dollari in oro al mese a causa del contrabbando, ha affermato il ministro degli interni Kazembe Kazembe.
Il contrabbando costa al paese circa 36 tonnellate d'oro all'anno, secondo un rapporto pubblicato questo mese dal Center for Natural Resource Governance, un organismo locale di controllo delle risorse naturali. Legalmente tutto l'oro estratto in Zimbabwe dovrebbe essere venduto alla banca centrale, ma molti produttori preferiscono contrabbandare l'oro fuori dal paese per ottenere il pagamento in dollari Usa.
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