L’inchiesta è coordinata dalla procura di Roma che adesso controllerà i cellulari e i computer degli indagati per cercare di delineare la rete dello Stato islamico in tutto il paese.
Incitavano a compiere attacchi terroristici in Italia e all’estero. Questa è l’accusa che ha fatto scattare le perquisizioni in tutta la penisola ai danni di 39 persone, accusate di terrorismo internazionale.
- Come riporta Repubblica, l’inchiesta è coordinata dalla procura di Roma che aveva da tempo messo sotto osservazione il gruppo che veicolava la propaganda dello Stato islamico attraverso il dark web. Da tempo l’Isis si appoggia alla tecnologia e ai canali internet per diffondere la propria propaganda in tutto il mondo, per reclutare e radicalizzare nuovi adepti.
- I 39, molti dei quali nordafricani, sono indagati per associazione con finalità di terrorismo internazionale, eversione dell’ordine democratico e istigazione a delinquere. I loro cellulari e computer sono stati sequestrati e verranno controllati per cercare di trovare altri contatti e per delineare la rete più vasta di radicalizzati e fiancheggiatori dell’Isis.
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Il gruppo diffondeva le proprie comunicazioni tramite il dark web, utilizzando un indirizzo gestito direttamente dallo Stato islamico. Sempre secondo quanto riporta Repubblica, nei messaggi venivano incitati i lettori, non solo italiani ma di tutto il mondo, a compiere attentati terroristici contro sedi istituzionali e organismi internazionali.
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