Il processo inizierà il 7 luglio. Per il Comitato parenti delle vittime «è la giornata più importante di questi quattro anni». Accolto il patteggiamento richiesto a marzo da Aspi e Spea
Sono state rinviate a giudizio le 59 persone coinvolte nel procedimento sul crollo del ponte Morandi di Genova che il 14 agosto 2018 provocò la morte di 43 persone. Lo ha deciso il gup di Genova, Paola Faggioni, a conclusione dell'udienza preliminare. Il processo inizierà il prossimo 7 di luglio.
- «Siamo contenti, un grande lavoro della procura», ha detto la portavoce del Comitato parenti delle vittime, Egle Possetti, all’uscita dal tribunale. «Adesso un primo giudice ha confermato la validità dell’accusa. È la giornata più importante di questi quattro anni».
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Nel corso dell’udienza, il giudice ha fatto sapere che sono state accolte le richieste di patteggiamento avanzate da Aspi, Autostrade per l’Italia, e Spea, controllata da Atlantia e Aspi responsabile della manutenzione. Le due società, coinvolte nel procedimento, avano chiesto il patteggiamento a metà marzo. Pagheranno quasi trenta milioni di euro, uscendo dal processo.
- Gli imputati sono accusati a vario titolo, di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, omissione d'atti d'ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.
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