Un nuovo inizio, nel segno dell’incertezza. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, lo scorso 2 luglio ha ufficializzato la nomina di trenta membri della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas, che si pronuncerà sulle grandi opere da realizzare nel paese, tra cui il ponte sullo Stretto di Messina.

Il gruppo di lavoro è, però, “monco”. Le nomine – registrate il 10 luglio dalla Corte dei Conti – non arrivano alle settanta previste e non è ancora chiaro se la designazione degli altri quaranta professionisti si perfezionerà in corso d’opera (e pur volendo il Mase ha indicato in totale soltanto quarantuno nomi) o la commissione Via Vas lavorerà “a personale ridotto”. Ciò che è certo è che in ballo ci sono le valutazioni di infrastrutture fondamentali. Non solo il ponte sullo Stretto, ma anche quelle legate, a Milano-Cortina 2026 e, ancora, all’autostrada del Brennero o agli investimenti nei terminal portuali di Ravenna, Brindisi e Civitavecchia.

Problemi di quorum

In base a quanto si apprende da fonti interne al ministero, inoltre, i trenta membri della commissione Via Vas si insedieranno a stretto giro, il prossimo 25 luglio. Per la validità delle decisioni degli organi collegiali, secondo alcuni addetti ai lavori, servirebbe, pur in assenza di una norma che lo stabilisca, il quorum, sia strutturale sia funzionale. E pertanto in mancanza di questi due requisiti potrebbe venire meno la possibilità della stessa commissione di pronunciarsi e svolgere le sue normali attività.

A ogni modo tra le scelte effettuate dal ministro Pichetto Fratin, a conferma di quanto già reso noto da questo giornale, figurano esperti con un passato, a livello giudiziario, non proprio immacolato.

«Risulterebbero iscritti a carico di alcuni commissari provvedimenti relativi ad alcuni reati», denunciava nelle scorse settimane anche il vicepresidente della Camera, il pentastellato Sergio Costa. E i casellari giudiziali testimoniano quanto riportato: si va dalle truffe, passando per la calunnia, fino all’abbandono illecito di rifiuti. Basti pensare alla presenza, all’interno del decreto di nomina, dell’agronomo candidato con Forza Italia alle Europee del 2019 Alfredo Posteraro: è sua la condanna sull’abbandono di rifiuti.

Confermate anche le indiscrezioni sulle nomine di esperti con chiara appartenenza politica: tra i prescelti c’è Stanislao Fella, dirigente di Forza Italia in Umbria, molto vicino all’attuale capogruppo alla Camera di FI, Paolo Barelli, tra i più fidi scudieri di Antonio Tajani. Ma a Barelli è legato anche un altro neo commissario Via Vas: si tratta di Giuseppe Leoni che ne è assistente parlamentare.

Tra i nominati anche Marco Galli, sempre di Forza Italia; e Felice Squitieri, che sui social condivide post sul generale ed europarlamentare Vannacci. Ancora: il professore di Strade, ferrovie e aeroporti all’Università Kore di Enna, Tullio Giuffrè, che nel 2023 ha partecipato al teatro Massimo di Palermo a un incontro, con i governatori di Sicilia e Calabria (entrambi di Forza Italia), intitolato “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria” e ha parlato dell’opera come «grande investimento per il sud Italia».

Tra le competenze dei tecnici spiccano poi quelle sportive. Nella rosa degli “eletti” ci sono Antonino Ilacqua, procuratore nazionale dello sport, e Alessandro Bolis, dirigente dell’istituto per il credito sportivo. Poi la magistrata Germana Panzironi, dimissionaria dalla commissione di Vigilanza società calcio professionistiche, la quale è stata designata come presidente della nuova Via-Vas e che «fino alla nomina del coordinatore della sottocommissione Vas, svolgerà temporaneamente le relative funzioni».

Come coordinatrice della sottocommissione Via, invece, la scelta è caduta su Paola Brambilla». Secondo indiscrezioni, del gruppo di lavoro sul Ponte faranno invece parte Alfredo Posteraro, Felice Squitieri e Maria Maddalena Vietti Niclot.

Attivisti

«Nel decreto di nomina», scrive in una nota il comitato No Ponte Capo Peloro, «non sembrano esserci clamorose novità visto che oltre l’ottanta per cento dei trenta nominati faceva già parte della commissione, di cui una decina nominati nel 2019. C’è ora da verificare e valutare il perché di alcune nomine e di mancate conferme e soprattutto bisognerà vedere se le nomine mancanti possano determinare gli equilibri decisivi della commissione. Vigileremo».

Nonostante le criticità emerse, c’è chi tuttavia non perde l’entusiasmo. Tra questi il leader del Carroccio Matteo Salvini che proprio ieri, nel corso dell’inaugurazione a Catania di due nuove fermate della metropolitana, è tornato a parlare del Ponte sullo Stretto che «restituirà a siciliani e calabresi quel diritto alla mobilità e al lavoro che negli anni passati non hanno avuto».

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