Per il leader di Italia viva, il processo è «uno scandalo assoluto»: i pm di Firenze avrebbero violato la Costituzione. «Vogliamo giustizia e la otterremo chiedendo di aprire un procedimento nei confronti dei pm», ha detto
È iniziato oggi a Firenze il processo nell’ambito dell’inchiesta Fondazione Open di Matteo Renzi, con l’udienza preliminare che si è svolta davanti al giudice Sara Farini. La procura aveva richiesto di rinvio a giudizio per 15 indagati, di cui 4 società, per presunte irregolarità nei finanziamenti.
- Tra gli indagati ci sono il senatore Matteo Renzi, leader di Italia viva, la capogruppo alla Camera Maria Elena Boschi e il deputato del Pd Luca Lotti. A loro, ma anche all'ex presidente della Fondazione, Alberto Bianchi, e all'imprenditore Marco Carrai, in quanto membri del consiglio direttivo della Fondazione, viene contestato il reato di finanziamento illecito ai partiti.
- Dopo l’udienza, Renzi uscendo dall’aula ha detto ai giornalisti che l’inchiesta è «uno scandalo». «Secondo la Corte di Cassazione il processo Open si dimostra per quello che è, cioè uno scandalo assoluto. La Cassazione, non le difese degli indagati, – ha sottolineato Renzi – ha spiegato con chiarezza per cinque volte che l'operato dei magistrati di Firenze ha infranto le regole».
- L'inchiesta su Open, fondazione creata anche per finanziare le convention annuali della Leopolda ideate da Renzi fin dal 2010, venne alla luce nel settembre del 2019, quando la procura delegò alla guardia di finanza decine di perquisizioni ai finanziatori della stessa Open in 11 città. Oltre alle spese per le convention della Leopolda, Open raccolse finanziamenti per due campagne per le primarie del Pd (2012 e 2013), la seconda delle quali portò all'elezione a segretario di Matteo Renzi, e anche per la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 2016.
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