L’accordo tra il Ministero di Economia e Finanza e la compagnia tedesca Lufthansa starebbe per concludersi. Viene tenuta massima riservatezza in merito alla trattativa. Una volta concluso l’accordo però sarà necessario un passaggio europeo per renderlo effettivo
Con il massimo riserbo si sta concludendo la trattativa tra Ita airways – e quindi il ministero di Economia e finanza – e Lufthansa. Se dovesse andare a buon fine – come parrebbe dalle dichiarazioni di entrambe le parti – la compagnia tedesca acquisirà il 40 per cento delle quote di Ita.
È già passata una settimana dalla scadenza della proroga che il Tesoro ha concesso per le discussioni del negoziato, ma adesso se ne vede la fine. La contrattazione è stata anche oggetto di discussione di un incontro bilaterale a margine del G7 di Hiroshima tra la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, e il cancelliere tedesco Olaf Sholtz.
Solo nove mesi fa l’attuale vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, si era schierato contro l’acquisto di Ita da parte di Lufthansa in nome della difesa dell’italianità.
La trattativa
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto di essere «ottimista» per la conclusione dell’affare. Durante una riunione degli azionisti, la scorsa settimana, l’amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, ha detto che «Ita è una nuova compagnia e non va confusa con la vecchia Alitalia. È nata nel 2020 e ha un buon posizionamento». Ha poi aggiunto che «vede delle buone prospettive perché Ita entri a far parte del gruppo Lufthansa».
A detta di Spohr, non è stato ancora raggiunto un accordo preciso ma sembra che almeno «inizialmente la compagnia tedesca sarebbe responsabile nei limiti del capitale impegnato per l’acquisto della quota». Il prezzo di questa – riferiscono diverse fonti ormai – dovrebbe essere nella forbice tra 250 e 300 milioni di euro.
C’è solo una nuvola che potrebbe oscurare la trattativa. Il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine ha ricordato che Ita ha questioni legali ancora aperte: una tra queste è la possibile vertenza sindacale degli ex dipendenti di Alitalia che vogliono essere reintegrati. Comunque anche una volta raggiunto l’accordo la partita non sarebbe finita. Per essere effettiva, l’eventuale intesa dovrà essere approvata prima dalla Commissione europea e infine le carte inviate all’Antitrust dell’Unione europea che potrà impiegare mesi prima di dare una sua valutazione sull’accordo.
Lufthansa
La compagnia aerea tedesca è la terza più importante nel mondo e possiede un portafoglio molto vasto. Il gigante tedesco dell’aviazione è infatti proprietario di quote anche in Austrian, Swiss, Brussels Airlines ed Eurowings.
Acquistare però parte di Ita gli permetterebbe di ampliare il suo raggio di azione in uno dei mercati continentali più ricettivi sul fronte turistico, l'Italia, e non solo. La compagnia tedesca riuscirebbe anche a aumentare le rotte verso il sud Europa. Motivo per cui Lufthansa potrebbe pensare di entrare in trattativa con Tap Portugal, alla ricerca di acquirenti dopo i difficili anni del Covid.
I conti delle due compagnie
Nel 2022 Ita ha registrato una perdita netta di 486 milioni di euro su cui però «l'effetto del deterioramento dello scenario macroeconomico ha inciso per oltre 280 milioni di euro». A pesare sui conti è stato soprattutto il rincaro del costo del carburante. I ricavi invece segnano 1,576 miliardi di euro, con oltre 400 milioni in cassa.
Lufthansa invece ha annunciato per il primo trimestre del 2023 ricavi per 7 miliardi di euro, un aumento del 40 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con la perdita netta che si riduce del 20 per cento a 467 milioni di euro.
© Riproduzione riservata