A quasi un anno dalle sanguinose manifestazioni dell'agosto 2020, cui hanno fatto seguito oltre 30mila arresti, la Bielorussia è oggi una nazione blindata. La prima puntata de “Il fattore umano” in onda da lunedì 12 luglio alle 23.15 arriverà fin nelle carceri di Minsk
A quasi un anno dalle sanguinose manifestazioni dell'agosto 2020, cui hanno fatto seguito oltre 30mila arresti, la Bielorussia è oggi una nazione blindata. Lo racconta la prima puntata de “Il fattore umano”, la nuova serie di inchieste giornalistiche sulla violazione dei diritti umani nel mondo. Da lunedì 12 luglio alle 23.15 si parte con la puntata “Il cielo sopra Minsk” di Lorenzo Giroffi e Andrea Sceresini.
Aleksandr Lukashenko, al potere da 27 anni, ha esiliato o incarcerato tutti i leader dell'opposizione, chiuso televisioni e testate non gradite, silenziato i movimenti di protesta e reso impossibile l'ingresso nel Paese a ogni tipo di osservatore internazionale, giornalisti compresi. Per la prima volta negli ultimi mesi, una troupe televisiva europea è riuscita a mettere piede nella nazione più inaccessibile del continente, raccontando le lotte clandestine dei movimenti d'opposizione, le manifestazioni, gli arresti e i processi a cui sono sottoposti centinaia di cittadini democratici. Ne è nato un lungo reportage, un lavoro realizzato sfidando il divieto d'accesso al paese in vigore per i cronisti stranieri.
Grazie anche all'utilizzo delle telecamere nascoste, Giroffi e Sceresini sono riusciti a documentare in presa diretta il clima di terrore che oggi aleggia per le strade di Minsk, dove gruppi di poliziotti dal volto coperto sono al lavoro ogni giorno per individuare e condurre in prigione chiunque possa essere sospettato di simpatie anti-governative.
Il reportage accompagnerà nei quartier generali clandestini dell'opposizione, a cominciare dagli studi di Belsat TV, uno degli ultimi canali liberi, chiuso con la forza dalla polizia appena due giorni dopo la visita dei giornalisti Rai. E poi si ascolteranno le testimonianze degli ex prigionieri politici, dei militanti rimasti in libertà e dei parenti di chi oggi si trova in carcere. Le telecamere de "Il fattore umano" sono riuscite a varcare le soglie del "Centro detentivo numero 1" di Minsk, una delle prigioni più dure e famigerate della nazione, l'unica, in tutta Europa, dove ancora oggi è praticata la pena di morte.
A fare da guida in questo racconto sarà Svetlana Tikhanovskaya, la candidata premier e leader dell'opposizione che nell'agosto 2020 sfidò Lukashenko e fu perciò costretta a lasciare il Paese. Oggi vive in esilio in Lituania.
I diritti
Rai3, spiega il comunicato Rai, inaugura così un fact-checking sulle realtà più ambigue in quei paesi dittatoriali o autocratici dove la Convenzione Onu dei Diritti dell’Uomo del 1948 viene ignorata o aggirata. Ogni inchiesta ha come fil rouge l’intervista a un intellettuale che delinea i contorni socio-culturali entro cui si verifica la violazione di quei diritti fondamentali per la società civile che nel “secolo breve” sono stati universalmente codificati. I protagonisti parlano in prima persona senza la presenza in video degli inviati e l’unità stilistica della serie è proprio data da un racconto asciutto ed essenziale, da una chiave narrativa che si avvale di repertori personali, video con cellulari, foto, storie social.
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