Il 17 ottobre 2014, a Milano, Matteo Salvini ha incontrato Vladimir Putin. Un caffè al volo dopo una convention sull’Eurasia. Forse il primo incontro tra il capo della Lega e il presidente della federazione russa. In quei giorni però l’antiriciclaggio italiana fa una scoperta, uno strano giro di denaro in contatti subito segnalato come sospetto: 125mila dollari movimentati da un alto funzionario dell’ambasciata russa in Italia, Oleg Kostyukov, lo stesso che in questi mesi ha curato le relazioni con Matteo Salvini e il suo consulente improvvisato, Antonio Capuano, l’avvocato di Frattaminore (Napoli) con un passato in Forza Italia e relazioni con il mondo della diplomazia soprattutto mediorientale.

Sospetti su Oleg

«Oleg Kostyukov, addetto consolare del consolato generale della Federazione russa, ha convertito in contanti in data 1 ottobre 2014, 25mila dollari, e il 14 ottobre, 100mila dollari, senza farli transitare dal proprio conto corrente e senza esibire alcuna dichiarazione doganale.

Inoltre il sospetto è nato dal fatto che il cliente ha motivato l’operazione come cambio per utilizzo delegazione russa presente in Italia per vertice Eurasia, ma senza operare sul conto corrente consolare».

Perché non utilizzare le carte di credito collegate ai conti diplomatici?, è la domanda che i detective finanziari si sono posti. La segnalazione è stata poi girata ai reparti speciali della finanza, senza grandi risultati. Possibile che la truppa diplomatica al seguito di Putin avesse necessità di così tanta liquidità per spese di routine? O quelle somme servivano ad altro? I documenti ottenuti da Domani non aggiungono nulla sulla meta di quel malloppo, certamente però collocano la movimentazione pochissimi giorni prima dell’arrivo del presidente russo a Milano e del suo incontro con il capo della Lega. E rivelano la giustificazione data da Kustykov all’istituto di credito: servivano alla delegazione in arrivo in Italia per il vertice Eurasia.

«Con Putin venti minuti di incontro, cordiale e costruttivo. Abbiamo parlato di immigrazione, di pace, di imprese italiane, di valori comuni, di un’altra Europa possibile», aveva annunciato trionfante il Capitano sui social.

Lo stesso giorno era accaduto un evento storico: Putin aveva incontrato l’allora presidente ucraino Petro Poroshenko, riaprendo così uno spiraglio che poi porterà agli accordi di Minsk 2.

Le cronache dell’epoca ricordano che Putin ha fatto di tutto per dedicare qualche minuto a Salvini, mentre non ha trovato il tempo per salutare il vecchio amico Silvio Berlusconi. Al fianco del leader leghista era presente Gianluca Savoini, l’ex portavoce di Matteo e protagonista, quattro anni più tardi, della trattativa dell’hotel Metropol durante la quale si è discusso di un maxi piano di finanziamento russo al partito.

Nella stessa sala con Putin c’era Sergey Razov, l’ambasciatore in Italia incontrato da Salvini in gran segreto nei mesi scorsi per discutere di pace in Ucraina.

Il funzionario e i leghisti

Torniamo però ai soldi in contanti messi a disposizione da Oleg Kostyukov, oggi al centro delle cronache per i suoi rapporti con la Lega: c’era lui all’ambasciata durante gli incontri tra Salvini, il consulente Capuano e l’ambasciatore Razov; è lui che ha parlato con Capuano dopo gli incontri; e ancora lui che ha anticipato i soldi per i biglietti dei voli per Mosca sui quali avrebbero dovuto viaggiare Salvini e il suo consigliere. Viaggio in cui il leader della Lega e il consulente avevano programmato, coordinandosi con l’ambasciata russa a Roma, incontri di alto livello con l’obiettivo di promuovere un piano di pace elaborato da Capuano e Salvini. La gita a Mosca è stata poi annullata per le polemiche.

Kostykov è un alto funzionario dell’ambasciata russa a Roma, con ogni probabilità il figlio del capo dei servizi segreti militari (Gru) di Mosca alle dirette dipendenze del ministero della Difesa, impegnato in prima linea nell’invasione dell’Ucraina.

Parentela mai confermata ma neppure smentita dall’ambasciata in Italia. Secondo i giornalisti investigativi di Insider, la famiglia Kostyukov ha accumulato ricchezze enormi e l’ha reinvestita nel settore immobiliare. L’inchiesta giornalistica cita Oleg come uno dei protagonisti di questi affari, e manovre finanziarie, il quale, contattato, non ha risposto a Insider e neanche a Domani.

Kostyukov junior è il vicario dell’ufficio politico dell’ambasciata. Alcuni anni fa è stato anche addetto del consolato generale di Russia a Milano e ha lavorato a stretto con Alexei Paramonov, pezzo grosso del ministero degli Esteri di Putin e a marzo scorso dato per certo come sostituto dell’attuale ambasciatore russo presso la Santa sede.

 

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