Sono stati oltre 16 milioni di spettatori a vedere l'esibizione di Achille Lauro che regalava le rose a Loredana Bertè e chiedeva ad Amadeus di leggere la sua dedica a Loredana. Che sia stato un Festival dei record non ci sono dubbi. In termini di share, il picco è stato raggiunto ieri sera da Jovanotti, col 67 per cento. Quasi un giubilo. Si tratta del miglior risultato del millennio, il dato più alto dal 1995, anno in cui conducevano all'Ariston Pippo Baudo con Anna Falchi e Claudia Koll. E già si parla di Amadeus quater.

«È ovvio che ci ho pensato: sarebbe una cosa nuova, quattro festival consecutivi. Siamo concentrati su questa edizione, ma non nego la soddisfazione straordinaria», conferma il direttore di Rai Uno, Stefano Coletta. I bookmaker di certo hanno già deciso: l’Amadeus quater si farà. Ne sono convinti gli analisti Snai, che, puntando su qualsiasi evento, offrono a 2,50 la quarta edizione del Festival affidata al conduttore.

Intanto è record anche per la coppia Mahmood e Blanco. Per la loro canzone Brividi sono state superate le 10 milioni di visualizzazioni combinate. Sono quelle realizzate dal video ufficiale e dal video della performance della prima serata del Festival, rispettivamente al primo e secondo posto nelle tendenze di YouTube.

Il pubblico

LaPresse

Il mugugno ligure è una certezza, ma per la 72esima edizione del Festival, a Sanremo sembra amplificato. Per le cinque serate il teatro Ariston è stato riempito al 100 per cento della capienza ma molti residenti, da sempre presenti a teatro, dicono di non essere riusciti ad accaparrarsi i biglietti come facevano prima. Neppure online. L'idea è che siano stati appaltati da Rai e sponsor, non lasciando alcuno spiraglio di entrata al pubblico pagante. Una gestione unica nel suo genere che, soprattutto nella seconda e terza sera, ha avuto necessità di usare delle comparse.

Per rispettare le regole anticovid anche il bar del teatro è rimasto chiuso, e per le cinque ore di spettacolo agli spettatori è concessa al massimo dell'acqua nel foyeur. E neppure un caffè per i momenti più critici.

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Concerti e discoteche

Blanco&Mahmood (LaPresse)

Dietro le quinte del festival si muovono gli organizzatori dei concerti e i gestori dei locali. Le mani si stringono e gli accordi prendono forma tra l'Hotel Royal e il ristorante La Pignese. Ma manca l'ultima parola, quella del governo. Dopo un anno di carestia e gli ultimi mesi di nuovo in balìa del virus, ora si aspetta il nuovo decreto. Che potrebbe dare l'ok a riaprire le discoteche tra il 10 e il 15 febbraio. E soprattutto tornare ai concerti da aprile in avanti. Una boccata d'ossigeno che il settore chiede a gran voce.

Blanco è l'unico cantante sanremese che ha già sold out tutte le date annunciate del suo tour di aprile e maggio (in alcuni casi con oltre 10 mila fan a data). E, se vince Sanremo e vola all'Eurovision, visibilità e date potrebbero aumentare in modo esponenziale. Ed è gousto usare il condizionale visto che, a oggi, non ci sono certezze.

Le quotazioni di Blanco, al secolo Riccardo Fabbriconi, 19 anni il 10 febbraio, sono in salita e indipendenti dalla vittoria al Festival. Per sentirlo cantare nel proprio palazzetto il suo costo secondo indiscrezioni si aggira intorno ai 185 mila euro, segue Mahmood con 135 mila e Rkomi a 90 mila.

Ora non resta che attendere le nuove regole del governo, per far tornare tutti gli operatori al lavoro. E riprendere a godersi lo spettacolo anche dopo Sanremo.

Scommesse in finale

Jovanotti e Gianni Morandi (LaPresse)

Per gli analisti di Stanleybet.it vincitori di questa edizione saranno Mahmood e Blanco dati a 1,40, mentre crolla la quota di Gianni Morandi che passa da 8,00 a 4,00. Si impennano verso l’alto le quote di Elisa (da 3,50 a 5,00) ed Emma che ora vale 20. Doppia cifra anche per Irama e Sangiovanni rispettivamente a 10 e 13. Non ci resta che attendere.

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