Le 13 sigle sindacali protestano contro il Dl concorrenza. «Vogliono sostituire migliaia di piccoli operatori con due o tre soggetti che si spartiscono l’intero mercato, per sfruttare il lavoro e imporre condizioni svantaggiose all’utenza», scrive in un comunicato Unica Taxi Cgil.
Anche i tassisti incrociano le braccia. I sindacati dei tassisti di tutta Italia hanno indetto 48 ore di sciopero a partire da oggi, martedì 5 luglio, per protestare contro l’articolo 10 del Dl concorrenza.
L’articolo affida una delega al governo in materia di «adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti». Una disposizione che secondo i tassisti andrà a favorire aziende come Uber. Le 13 sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero sono molto preoccupate e definiscono la mobilitazione come uno «spartiacque riguardo al destino dei tassisti».
Le ragioni dello sciopero
«Il governo deve togliere dal tavolo qualsiasi ipotesi di liberalizzazione. Siamo pronti al dialogo e a tenere calma la piazza. Uno stralcio appare difficile, l’ideale sarebbe tornare in parlamento per fare un apposito ddl», ha detto all’Agi Loreno Bittarelli, presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma, una delle realtà associative più grandi in Italia. «Le licenze devono restare prerogativa dei tassisti il modello per noi è l'accordo con Uber che abbiamo raggiunto come It Taxi. La nostra partnership prevede che per coloro che chiedono un veicolo su Uber la chiamata viene veicolata ad It Taxi che la gestisce con i suoi veicoli. Invece di fare la guerra ad Uber abbiamo preferito trovare la pace per avere molte corse in più specie con i turisti. Siamo tutti consapevoli che il futuro non si puoò fermare ma bisogna agire all’interno delle regole», ha aggiunto Bittarelli.
«Vogliono sostituire migliaia di piccoli operatori con due o tre soggetti che si spartiscono l’intero mercato, per sfruttare il lavoro e imporre condizioni svantaggiose all’utenza», scrive in un comunicato Unica Taxi Cgil.
L’ultima speranza
Per cercare di scongiurare uno sciopero che causerà enormi disagi non solo nelle grandi città come Milano, Napoli e Roma, la vice ministra della Mobilità Teresa Bellanova sta tenendo un incontro con i rappresentanti della categoria per cercare di convincerli a non scioperare.
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