Viene giù il tetto di una sala insegnanti di una scuola media di Palermo in orario scolastico, il giorno prima è toccato a una scuola di Salerno dove invece c’era didattica a distanza. I presidi si sono appellati al governo, chiedono fondi nel decreto Ristori: «L’emergenza epidemiologica non deve fare passare in secondo piano questo problema»
Mercoledì è crollato il tetto di una scuola a Salerno, giovedì è crollato quello di una scuola a Palermo. Le notizie si rincorrono e l’ansia dei genitori sale, soprattutto perché in questo secondo caso si tratta di una scuola media, quella che continua le lezioni in presenza come previsto nonostante le nuove restrizioni anti Covid-19.
È andata così giovedì mattina all’istituto comprensivo Garibaldi-Rapisardi di Palermo, a un certo punto è venuto giù il tetto della sala professori della scuola media Garibaldi. Per fortuna era in orario di lezioni e non c’era nessuno, ma i genitori si sono spaventati.
Il crollo è stato prima dell’una e tutti i bambini sono stati portati di corsa nel cortile scolastico. Il primo messaggio nella chat dei genitori è arrivato alle 13:01. «È successo accanto all’aula di prima di mio figlio», racconta un papà, Paolo Catanzaro, che dice anche l’ora in cui ha ricevuto il messaggio di suo figlio: 13:09. Se il crollo fosse accaduto in un’aula o nel corso della pausa «mio figlio o qualche altro suo compagno sarebbe morto sotto le macerie».
La questione dei banchi anti Covid-19 adesso gli dà fastidio: «Vorrei chiedere alla ministra Lucia Azzolina: è proprio sicura che la priorità della scuola siano i banchi, comunque funzionanti? Ne è proprio sicura? Glielo vuole spiegare lei a mio figlio e ai suoi compagni fuggiti atterriti dalla propria scuola?».
I vigili del fuoco sono entrati per togliere i calcinacci, e oggi sono di nuovo tutti in aula.
I presidi fanno appello al governo
I presidi hanno la voce lo stesso giorno. Il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, inoltre, andrà in audizione alla Camera. Giovedì, ha fatto riferimento alla scuola di Salerno, dove non c’era nessuno perché si stava svolgendo didattica a distanza, e a quello di Palermo: «Queste notizie ci ricordano che le scuole sono ambienti la cui sicurezza va garantita in ogni modo perché l’incolumità di studenti e lavoratori è un diritto imprescindibile». Chiedono che gli enti locali si muovano: «verifichino con un controllo a tappeto la tenuta dei solai e dei controsoffitti degli edifici scolastici e che lo stato assicuri ad essi le risorse economiche necessarie per metterli in sicurezza».
Il Covid-19 non è il solo pericolo. Continua Giannelli: «L’emergenza epidemiologica non deve fare passare in secondo piano questo problema. Piuttosto, proprio perché il Dpcm del 3 novembre dispone la sospensione delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole del secondo ciclo, riteniamo che sia il momento di effettuare controlli mirati proprio a partire dagli edifici scolastici che le ospitano».
Conclude il presidente dell’Associazione nazionale presidi: «Mi farò portatore di tale proposta in audizione con le commissioni Bilancio e Finanze nell’ambito dell’esame del decreto Ristori».
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