- A Cagliari il tecnico che nella scorsa stagione ha acciuffato una salvezza molto complicata si è visto dare il benservito da un presidente volubile, che in estate lo aveva confermato controvoglia e pareva non aspettare altro.
- A Verona si è consumato il quarto esonero consecutivo per Di Francesco, dopo quelli di Roma, Genova (sponda Sampdoria) e Cagliari. Una decisione che non sembra determinata soltanto dai risultati del campo.
- Ma il primo esonerato della Serie A poteva essere il genoano Ballardini, vista la partenza negativa e i tumultuosi precedenti col presidente Preziosi. Sul 2-0 di Cagliari-Genoa pareva che Semplici lo mandasse a casa e invece è stata come una scena da Sliding doors.
Tre giornate di campionato e già due allenatori esonerati. Per i club della nostra Serie A è davvero impossibile perdere certe abitudini. La gara di velocità che porta al primo cambio di panchina è stata vinta da Cagliari e Hellas Verona, con la società veneta a bruciare di un’incollatura quella sarda. Entrambe non sono state a meditarci sopra più di tanto e hanno immediatamente mutato guida tecnica. E hai voglia di dire la crisi economica, la necessità di programmare con maggiore accuratezza senza lasciarsi prendere dall’emotività, il dovere di dare fiducia a un allenatore concedendogli il tempo di sbagliare. Niente di tutto ciò.
Nella stagione post-Europeo 2020, dopo che la nazionale di Roberto Mancini ha dato al movimento calcistico nazionale un lustro che non avrebbe meritato, ecco che torniamo a farci riconoscere. E mettiamo immediatamente a segno una media di un allenatore licenziato ogni 1,5 giornate di campionato. Non male, ma si può sempre migliorare.
Qui Cagliari...
In realtà la posizione di Leonardo Semplici sulla panchina cagliaritana non è mai stata data come particolarmente salda. Che il presidente Tommaso Giulini lo avesse confermato obtorto collo era evidente. Il tecnico toscano ha raggiunto nello scorso campionato, da subentrato, una salvezza che a un dato momento pareva impossibile.
I risultati parlavano per lui, ma nonostante ciò la sua conferma è stata lungamente in bilico e infine è giunta in mancanza di meglio. Un deficit di fiducia che non poteva essere la migliore premessa per condurre insieme un campionato. E infatti è bastato un avvio di torneo stentato (1 punto in 3 gare), culminato con la sconfitta casalinga in rimonta contro il Genoa (da 2-0 a 2-3) per far prendere a Giulini una decisione che prima o poi sarebbe arrivata.
Adesso sulla panchina cagliaritana va a sedere Walter Mazzarri, altro toscano dal pedigree un po’ più elevato ma con un passato recente abbastanza accidentato. Probabile sia un tecnico un po’ più in linea con le ambizioni del presidente. Sempre a patto di ricordare che le ambizioni di un presidente dovrebbero esprimersi attraverso la costruzione di una squadra all’altezza.
… a voi Verona
Sul versante Hellas un terzo allenatore toscano, Eusebio Di Francesco, ha fatto percorso netto: 3 sconfitte su 3 partite. Spedito a casa pure lui, ciò che costituisce un curioso intreccio con le vicende cagliaritane. Va infatti ricordato che il tecnico ex Roma è al quarto esonero consecutivo, e che prima di essere sollevato dall’incarico a Verona lo era stato a Roma, a Cagliari e alla Sampdoria.
La cosa meravigliosa di tutto ciò è che fino a poco meno di un anno fa, a Cagliari, Di Francesco si era visto concedere tutto il tempo necessario per portare la squadra in posizione da retrocessione con distacco. Gli era persino stato rinnovato il contratto, salvo esonerarlo poco dopo.
Una pazienza che non è stata riservata a Semplici, ma che neanche lo stesso Di Francesco si è visto concedere a Verona. Ciò che fa pensare a un esonero dovuto non soltanto ai risultati. Perché in fondo, viste le avversarie (Sassuolo, Inter e Bologna), le sconfitte ci potevano stare. Né il gioco dell’Hellas era stato poi così deficitario. Ma così ha scelto il presidente Maurizio Setti, che per sostituirlo ha chiamato Igor Tudor. Vedremo quanto durerà.
Sliding doors
Sembrerà strano, ma a un certo punto della scorsa giornata di campionato l’esonero più quotato non era quello di Semplici né quello di Di Francesco. In rampa di lancio c’era Davide Ballardini, allenatore del Genoa, che a 20 minuti dalla fine le stava buscando 2-0 dal Cagliari di Semplici. Visti i precedenti due risultati (sconfitte contro Inter e Napoli), ma soprattutto visto il pregresso col presidente Enrico Preziosi (divorzi tumultuosi e ritorni di fiamma dettati dalla ragion di stato), era dato come molto probabile che il primo cambio di panchina avesse come vittima il tecnico romagnolo.
Manca la controprova, ma ci sentiamo abbastanza sicuri che in caso di sconfitta genoana Ballardini fosse sulla strada dell'esonero, immediato o appena differito. E invece è stato come una scena da Sliding doors: al 69’ di Cagliari-Genoa, prima che gli ospiti segnassero il 2-1, Semplici accompagnava Ballardini verso l’uscita.
Dopo il 90’, col risultato finale di 2-3, Ballardini ha scaraventato Semplici fuori dalla porta. E magari gli ha anche detto di non allontanarsi troppo. Che chissà, fra qualche domenica potrebbe anche andare a fargli compagnia.
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