Abe era stato colpito da due proiettili sparati da un’arma da fuoco auto-costruita impugnata da un ex militare della marina. Capo del governo per quasi dieci anni, falco in politica estera e nazionalista in quella interna, è diventato famoso per la sua “abenomics”. Aveva 67 anni
L’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe è morto dopo essere stato ferito con due colpi d’arma da fuoco durante un comizio a Nara, in Giappone. Immediatamente dopo l’attentato è stato fermato un uomo di 41 anni. Si tratterebbe di un ex militare della marina e secondo quanto riportato dalla polizia di Nara in conferenza stampa ha confessato l’omicidio.
Dopo l’attacco, Abe, che aveva 67 anni, era stato definito in «arresto cardiopolmonare», un termine spesso utilizzato in Giappone prima di confermare il decesso.
Abe è stato il primo ministro del Giappone che ha servito più a lungo, guidando il governo nel 2006 e poi tra il 2012 e il 2020, quando si è ritirato per ragioni di salute. Abe si trovava a Nara per un comizio a favore di un candidato del suo partito.
L’attentatore
L’attentatore ha ammesso di aver sparato ad Abe. Si tratta di Tetsuya Yamagami. La polizia ha detto che Yamagami aveva del «rancore» nei confronti di un’organizzazione non specificata e che riteneva che Abe facesse parte di questo gruppo. Per compiere l’attentanto, Yamagami ha utilizzato un’arma autocostruita. Nella sua abitazione la polizia ha rivenuto altre armi simili e dell’esplosivo casalingo.
In Giappone sono pochissimi i casi di violenza con arma da fuoco e il paese ha alcune delle leggi più severe al mondo sulle armi. Da decenni i casi di violenza politica sono praticamente assenti.
I soccorsi
«Quando è arrivato da noi aveva due ferite da proiettile al collo. Non mostrava segni vitali presumibilmente per i danni ai vasi sanguini e al cuore», ha detto in conferenza stampa Hidetada Fukushima, professore di medicina d’urgenza presso l’ospedale dell’università di Nara.
«Abbiamo eseguito una trasfusione di sangue e abbiamo anche cercato di fermare l’emorragia, ma sfortunatamente non ce l’ha fatta», ha aggiunto. Abe è deceduto alle 17:03 ore locali.
Il falco Abe
In particolare durante il suo secondo mandato, Abe era considerato un “falco” per quanto riguarda le politiche di difesa e la relazione con le vicine Cina e Corea del Nord e ha cercato per lungo tempo di emendare la Costituzione che formalmente proibisce al paese di avere un esercito, rafforzando allo stesso tempo le cosiddette “forze di autodifesa”.
Abe era anche il principale sponsor di una serie di politiche economiche espansive che sono state soprannominate “Abenomics”. Durante il suo governo, la banca centrale giapponese si è lanciata in un programma senza precedenti di espansione monetaria, tagliando al contempo le tasse, nel tentativo di far uscire il giappone dalla sua storica stagnazione.
Le reazioni
Numerosi i messaggi di condoglianze da leader politici giapponesi e del resto del mondo. «L’Italia è sconvolta per il terribile attentato, che colpisce il Giappone, il suo libero dibattito democratico. Abe è stato un grande protagonista della vita politica giapponese e internazionale degli ultimi decenni, grazie al suo spirito innovatore, alla sua visione riformatrice», ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in un messaggio diffuso da palazzo Chigi.
Numerosi i messaggi di condoglianze da leader politici giapponesi e del resto del mondo. «L’Italia è sconvolta per il terribile attentato, che colpisce il Giappone, il suo libero dibattito democratico. Abe è stato un grande protagonista della vita politica giapponese e internazionale degli ultimi decenni, grazie al suo spirito innovatore, alla sua visione riformatrice», ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in un messaggio diffuso da palazzo Chigi.
«Ricorderò sempre il lavoro svolto per rafforzare la nostra alleanza, l'esperienza commovente del viaggio a Hiroshima e Pearl Harbor insieme e la grazia che lui e sua moglie Akie Abe hanno mostrato a me e a Michelle», ha detto l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Tra gli altri anche il Segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres ha prestato cordoglio tramite un post su Twitter:
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