Alle sei di pomeriggio ora locale, il jet medico è partito dall’aeroporto della città statunitense dove la piccola era stata curata, e aveva come destinazione Tijuana. Non è mai arrivato: alle sei e mezza si è schiantato su un isolato abitato, e nessuna delle persone a bordo risulta sopravvissuta
Un’eliambulanza con a bordo una paziente bambina, sua madre e l’equipaggio – nessuno dei quali è sopravvissuto – è precipitata su un quartiere abitanto di Philadelphia dopo aver lasciato l’aeroporto della città.
Lo schianto

«What the hell! What the hell!». Ma cosa diavolo sta succedendo, si chiede chi attraversa Cottman Avenue a Philadelphia attorno alle sei e mezzo del pomeriggio (ora locale), mentre una enorme palla di fuoco si pianta in mezzo alla visuale. Si scoprirà poi che si tratta di un velivolo medico, con a bordo una bambina e lo staff necessario ad assisterla nel volo, e che l’aereo è precipitato nel pieno di un isolato abitato in città.
Presto le autorità fugano ogni speranza che qualcuno a bordo possa essere sopravvissuto. Così gli Stati Uniti si svegliano con l’ennesimo incidente aereo nel giro di pochi giorni.
Casi e reazioni di Trump
Mercoledì a Washington un aereo militare si era schiantato contro un aereo civile di linea American Airlines, e il bilancio delle vittime aveva sfiorato la settantina. «L’elicottero Blackhawk volava troppo alto, decisamente sopra i limiti, non è difficile da capire, no?!?», ha commentato poi Donald Trump; molti passaggi di quella vicenda restano tuttora da attestare, intanto il presidente è stato immediatamente informato dello schianto a Philadelphia e ha affidato al social Truth il suo commento.
«Così triste vedere l’aereo schiantarsi a Philadelphia, in Pennsylvania. Altre anime innocenti che ci lasciano. Il nostro personale è del tutto dedito al caso, e già si vede che i primi a dover reagire hanno fatto un gran lavoro. Aggiornamenti seguiranno, e che dio vi benedica tutti».
Le prime ricostruzioni
L’eliambulanza (il “Medivac jet”) trasportava una bambina e sua madre. La piccola paziente era stata curata a Philadelphia e la famiglia stava tornando a bordo del velivolo verso casa, in Messico. Con loro, anche quattro membri della crew: pilota, copilota, paramedico e dottore. Tutte le persone a bordo – stando a quanto ha riferito il governo messicano – erano di nazionalità messicana. La destinazione finale era Tijuana.
Sull’aereo era ben segnalato che si trattasse di un velivolo per il trasporto medico d’urgenza, e il volo era gestito dall’operatore Jet Rescue Air Ambulance. Partito dall’aeroporto di Philadelphia, si dirigeva verso il Missouri per fare rifornimento di benzina, prima di approdare – secondo i piani – in Messico. Ma dopo essere decollato, alle sei di pomeriggio, è poi precipitato alla velocità di undicimila piedi al minuto.
Le registrazioni del controllore di volo mostrano che nel giro di un minuto si realizza la tragedia: «Medevac servizio medico, torre nord est, siete in frequenza?», e pochi secondi dopo la constatazione: «Abbiamo un aereo che non risponde».
L’impatto e il bilancio delle vittime
«Non possiamo confermare nessun sopravvissuto», dicono le autorità, che non hanno ufficializzato i nomi delle vittime prima di aver informato le loro famiglie. Lo schianto è avvenuto in una zona abitata, dunque l’impatto è avvenuto su case e auto; la sindaca di Philadelphia ha riferito che «al momento non siamo in grado di riferire il numero di feriti», ma i reporter Cnn presenti sul posto riferiscono che sono parecchi.
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