Si indaga per capire chi è entrato nella dimora sequestrata a Guerrino Casamonica, detto Pelè. Non si esclude il ‘recupero’ di soldi nascosti nei muri o un atto intimidatorio
- Nella villa di Guerrino Casamonica, detto Pelé, ignoti sono entrati, in questi giorni, e hanno distrutto anche le basi dei camini dell'abitazione. Domani può rivelarlo perché era presente durante il sopralluogo della polizia.
- Quando Guerrino è stato arrestato non è stato trovato denaro. La spedizione vandalica dimostra la potenza, il controllo del territorio e la sua forza del clan. Un segnale allo stato.
- La villa è nella disponibilità della regione Lazio, in gestione all'Ipab. La dimora confina con un'altra proprietà del clan, riconducibile a zio Vittorio, quello del famoso funerale. Non è la prima volta che ville sequestrate vengono vandalizzate.
Nella villa di Guerrino Casamonica, detto Pelé, ignoti sono entrati, in questi giorni, e hanno distrutto l’intonaco di alcune pareti, ma anche le basi dei camini dell'abitazione, uno al piano inferiore e un altro al piano superiore. Sono entrati da dietro distruggendo i vetri e tagliando le grate. Dietro la porta di ingresso era stata posizionata una sedia per rendere complicato l’accesso.
La villa è nella disponibilità della regione Lazio, in gestione all’ente regionale Ipab. La scoperta è stata fatta da funzionari regionali e poliziotti questa mattina. Domani può rivelarlo perché era presente durante il sopralluogo degli agenti.
La villa è stata sequestrata nel giugno 2020 quando il proprietario Guerrino Casamonica, detto Pelé, è stato arrestato per usura, estorsione e associazione mafiosa dalla squadra mobile capitolina. Pelè è uno dei capi più temuti della famiglia: ricco e scaltro. Sul posto sono arrivati i poliziotti del commissariato Romanina e la polizia scientifica per i rilevi. Il furto potrebbe essere servito ai Casamonica per recuperare soldi oppure oro, il tesoro del clan, ma potrebbe essere anche un segnale da mandare allo stato.
Quando Guerino è stato arrestato, non fu trovato denaro. La spedizione vandalica dimostra la potenza, il controllo del territorio e la sua forza del clan nonostante arresti e sequestri. Una vera e propria sfida allo stato. Alcune parti della base dei camini sono state divelte. I collaboratori e i testimoni, da tempo, indicano nelle pareti uno dei luoghi dove il clan nasconde i preziosi, questa volta potrebbero aver usato la base dei camini. La villa confina con un'altra proprietà del clan, riconducibile a zio Vittorio, quello del famoso funerale.
Non è la prima volta che ville sequestrate vengono vandalizzate, di recente proprio la regione per un'altra villa dei Casamonica aveva disposto la vigilanza armata. «Questa volta non abbiamo messo la vigilanza perché era una sfida, questa è una strada che si sta trasformando, grazie al contributo dei cittadini, in una strada di libertà e legalità.
Abbiamo già affidato ai cittadini un parco, sottratto al clan, e un’altra villa è in gestione così come sarà riutilizzata questa. Noi non arretriamo», dice Gianpiero Cioffredi, presidente dell’osservatorio regionale sulla criminalità. Guerrino Casamonica è uno dei capi più importanti e temuti del clan. I parenti ora vivono in un’altra villa poco distante, sequestrata, ma occupata dalla famiglia.
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