- Il 29 settembre 2011 in mezzo al nulla dei ghiacciai del Polo sud è sorto uno stato indipendente: il Sovrano stato antartico di san Giorgio. La capitale è la città di sant’Anna, le rappresentanze legali sono a Lugano, in Svizzera, e a Malta.
- Lo stato di San Giorgio diventa famoso il 29 aprile scorso, quando gli agenti della Digos di Catanzaro arrestano due conviventi in possesso di marjuana nella loro abitazione. Ai pubblici ufficiali i due si sono presentati come ministri del fantomatico stato, adducendo immunità diplomatiche che per gli inquirenti erano nulle.
- Per i magistrati, San Giorgio esiste solo in quanto associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie «indeterminata» di reati ai suoi abitanti. I membri dello stato indipendente non solo si riconoscevano alte cariche istituzionali, ma producevano documenti d’identità e titoli nobiliari, in cambio di cospicue somme di denaro.
Il 29 settembre 2011 in mezzo al nulla dei ghiacciai del Polo sud è sorto uno stato indipendente: il Sovrano stato antartico di san Giorgio. La capitale è la città di sant’Anna, le rappresentanze legali sono a Lugano, in Svizzera, e a Malta. Nel 2013, una fantomatica Corte europea di giustizia arbitrale di Ragusa lo avrebbe riconosciuto ufficialmente, conferendogli addirittura legittimità a livello internazionale e attribuendogli il diritto di essere inserito sulle cartine geografiche ufficiali, come si legge sul sito ufficiale dello stato. Le delegazioni sparse per il mondo sarebbero molte, sempre secondo quanto si legge sul sito: in Spagna, Ucraina, Albania, Africa occidentale e Senegal, poi ci sarebbe quella permanente di Roma, per regolare i rapporti con il Vaticano; vengono segnalate sedi diplomatiche anche in Regno Unito, stati dell’Africa del Nord Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto; Germania e Grecia. A tutte queste si sommerebbero quelle in sei regioni d’Italia: Lombardia, Lazio, Piemonte, Sicilia, Abruzzo e Calabria.
Lo stato di San Giorgio è diventato famoso il 29 aprile scorso, quando gli agenti della Digos di Catanzaro arrestano due conviventi, un uomo e una donna, in possesso di marjuana nella loro abitazione. Ai pubblici ufficiali i due si sono presentati come ministri del fantomatico stato, adducendo immunità diplomatiche che per gli inquirenti erano nulle, ritenendo lo stato di San Giorgio una pura invenzione per evitare le sanzioni.
A oggi, dopo le indagini della procura di Catanzaro, si è scoperto altro.
Lo stato antartico di San Giorgio esiste, ma per i magistrati solo come associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie «indeterminata» di reati ai suoi cittadini. È quanto si legge nei documenti investigativi che dimostrano come i membri dello stato indipendente non solo si riconoscevano alte cariche istituzionali, ma provvedevano anche a produrre documenti d’identità, validi anche per l’espatrio; vendevano titoli nobiliari, passaporti, fatture e documenti contabili e finanziari. Tutto in cambio di cospicue somme di denaro.
La perquisizione
Il 28 ottobre scorso, il pm della procura di Catanzaro, Saverio Sapia, ha emesso un mandato di perquisizione, eseguito dagli agenti della Digos nell’abitazione di un cittadino dello stato di San Giorgio, Davide Citrigno, consulente informatico dei vertici dello stato antartico, indicato sul sito ufficiale del territorio indipendente come sottosegretario di stato all’Interno.
Sono stati sequestrati computer, tablet, cellulari e schede di memoria. Il giovane perquisito è un informatico, esperto di cybersicurezza. Ha raccontato agli inquirenti di essere entrato nel giro in condizioni di difficoltà economiche. Dopo diversi anni trascorsi nel Regno Unito non era riuscito a trovare un lavoro in Italia.
Oltre a Citrigno, sono stati ascoltati anche molti altri indagati, ritenuti come lui appartenenti allo stato di San Giorgio, fra i quali Lorella Cofone, presidente dello stato antartico e Federico Lombardi, capo della delegazione straordinaria dell’Abruzzo. Fra i membri del collegio difensivo ci sono gli avvocati Francesco Gelsomino e Maurizio Nucci del foro di Cosenza.
Secondo quanto raccontato da Citrigno, all’interno degli organi governativi dello stato ci sarebbero nomi altisonanti fra ex comandanti della Guardia di finanza, agenti dei servizi segreti o presunti tali, ex carabinieri e avvocati.
Capi di stato
Ai vertici dello stato, secondo quanto emerso dalle indagini, ci sarebbero diversi personaggi importanti, spesso nominati anche da Citrigno. Il primo è Damiano Bonventre, ex ufficiale commissario nel corpo militare della Croce rossa italiana.
È stato proprio Bonventre, nel 2004, a fondare la Corte europea di Giustizia arbitrale di Ragusa, ovvero l’organo che poi avrebbe riconosciuto la legittimità dello stato. Nel 1981 Bonventre ha conseguito la laurea in giurisprudenza a Palermo e la sua tesi è diventata un libro curato dal suo relatore, Sergio Mattarella, ora presidente della Repubblica italiana.
Dal 1975 Bonventre figura nell’albo dei giornalisti pubblicisti. Nel corso degli anni ha collaborato con diverse testate, come Il Corriere di Trapani. A San Giorgio è conosciuto come il duca di San Carlo.
Il secondo capo di stato è Mario Farnesi, conte di Sant'Arcangelo e barone di Valsenga, oltre che diretto fondatore dello stato indipendente.
Sul sito ufficiale dello stato di San Giorgio viene riconosciuto come «capo dello stato, principe e gran maestro dell’ordine», nella sua vita precedente è stato un generale della guardia di finanza.
Sulla pagina Facebook dello stato di San Giorgio vengono indicate come fondatrici anche due donne: Paola Dalle Luche, contessa di Sant’Arcangelo e Liliya Koshuba, pedagoga e braccio operativo di Bonventre.
C’è un ultimo nome, però, che non viene indicato dai fondatori sulle pagine ufficiali e che vien invece citato dagli inquirenti e confermato da Citrigno: Giuliano Medici. Si tratterebbe di uno pseudonimo – non l’unico – utilizzato da Giuliano Sartoron, braccio destro di Farnesi. L’uomo è lo stesso che, nel 2016, venne condannato e successivamente assolto per aver truffato una donna, facendole credere di essere in pericolo, e sottraendole oltre 16mila euro. Secondo le indagini allora si era presentato, e tutt’ora si presenta, come agente dei servizi segreti.
Tutto ha un prezzo
A convincere Davide Citrigno a entrare a far parte dello stato di San Giorgio sarebbe stato Emanuele Frasca, il segretario di stato all’Interno. Sempre lui l’avrebbe convinto a versare il denaro utile per ottenere i documenti e, finalmente, un lavoro con uno stipendio.
Falso pure quello, ma l’indagato lo capirà solo molto tempo dopo. Il costo per i documenti d’identità e la cittadinanza è di 250 euro, ma è probabilmente un prezzo di favore, dal momento che proprio l’informatico parla di un prezzo di vendita dei documenti solitamente molto più alto per altre persone, di circa 2mila euro.
E tutto ha un prezzo nello stato teocratico nell’Antartico, dai titoli di studio a quelli nobiliari, che arrivano a essere venduti per una cifra che si aggira intorno ai 10mila euro. I titoli sono acquistabili online, direttamente dal sito ufficiale, dov’è presente un iban. Secondo Citrigno, i soldi finivano tutti nelle tasche di Bonventre e Farnesi.
Oltre all’istituto di Diritto nobiliare, nel territorio indipendente è stata ovviamente registrata anche un’università. A occuparsene era la presidente del senato dello stato di San Giorgio, Lorella Cofone; insieme a Manuel Casara, Frasca e un’avvocata siciliana.
Lo stato di San Giorgio risulterebbe anche iscritto all’Agenzia delle Entrate, da cui i vertici governativi avrebbero ricevuto un codice fiscale e Ateco, come delegazione calabrese. Contemporaneamente, il segretario al Bilancio dello stato di Sangiorgio, Enrico Gambini, insieme al capo della delegazione straordinaria dell’Abruzzo, Federico Lombardi, avrebbero più volte chiesto al consulente informatico di creare un sito per iscrivere le aziende allo stato. L’obiettivo sarebbe stato di consentire loro di pagare le tasse a San Giorgio, lavorando alla creazione di una camera di commercio.
Delirio religioso
Sempre sul sito ufficiale dello stato di San Giorgio vengono indicati due magazine online The Antartic Tribune e La Teocrazia, diretto da Alessandro Rappa, e con i quali collabora il solito Damiano Bonventre. In uno degli articoli pubblicati sul sito, vengono esposti i princìpi alla base dello stato antartico, definito come un ordinamento teocratico.
L’articolo, pubblicato nel 2019, porta la firma di Bonventre, il quale spiega che a ispirare lo stato indipendente sono i santi fondatori di due organizzazioni cristiane, la Compagnia di Gesù e l’Opus dei, dalle quali lo stato di San Giorgio riceve «conforto e insegnamenti» fin dalla sua fondazione. Il Supremo collegio teocratico di San Giorgio avrebbe dovuto stabilire un dialogo con il Consiglio mondiale delle chiese di Ginevra, con le Chiese orientali, gli anglicani, i luterani, gli ebrei, i musulmani, fino al Dalai Lama, capo della teocrazia tibetana in esilio.
Comunicare sotto traccia
Il Sovrano stato antartico di San Giorgio è fondato sul nulla, ma è riuscito comunque a strutturarsi sotto traccia con “ministri”, “prìncipi” e “maestri d’onore”. Per far sì che le comunicazioni fra i cittadini e i vertici dello stato rimanessero segreti, veniva utilizzata Signal, un’app di messaggistica crittografata.
Nelle indagini di Catanzaro emerge che Sartoron si preoccupava spesso di questo aspetto, chiedendo all’esperto di cybersicurezza consigli in merito alla creazione di server protetti e ad attività di intelligence attraverso sistemi open source.
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