La compagnia farmaceutica si prepara a chiedere l’uso d’emergenza entro la fine del mese. I vertici hanno comunicato che potrebbero essere pronti a immunizzare da 15 a 20 milioni di persone entro la fine dell’anno. L’autorità statunitense avverte di usare cautela
Continua la corsa al vaccino, Pfizer ha annunciato che il suo è efficace nel 90 per cento dei casi nel prevenire il Covid-19. La società ha fatto sapere di essere sulla buona strada, e alla fine di questo mese potrebbe presentare domanda di uso di emergenza ai regolatori statunitensi, la Food and Drug Administration.
Questo non significa che il vaccino è pronto. La società ha comunicato che il vaccino sviluppato da Pfizer e dal partner BioNTech è in fase 3, la più lunga perché ne valuta l’efficacia, ma è a uno stadio avanzato di test del prodotto e dunque verso una sua applicazione diffusa.
La richiesta di autorizzazione alla diffusione in commercio potrebbe perciò arrivare a breve. Il vaccino anti-Covid potrebbe entrare in distribuzione questo mese o il prossimo, anche se le autorità di regolamentazione sanitaria degli Stati Uniti hanno fatto sapere che ci vorrà ancora tempo per concludere la revisione.
Pfizer Inc. non ha fornito dettagli sui casi e ha avvertito che il tasso di protezione iniziale potrebbe cambiare al termine dello studio. Rivelare dati così precoci, segnalano le agenzie di stampa internazionali, è molto insolito.
«Siamo potenzialmente in grado di offrire qualche speranza», ha detto all'Associated Press Bill Gruber, vicepresidente senior per lo sviluppo clinico di Pfizer. «Siamo molto incoraggiati».
Le autorità Usa hanno sottolineato che è improbabile che un vaccino arrivi molto prima della fine dell'anno e che le scorte iniziali saranno limitate e razionate.
Finora nessun partecipante si è gravemente ammalato, ha detto Gruber. Ma il vicepresidente non è stato in grado di fornire una ripartizione di quante delle infezioni si sono verificate nelle persone anziane, che sono a più alto rischio di Covid-19. I partecipanti inoltre sono stati testati solo se hanno sviluppato sintomi, dunque non si sa se tra le persone vaccinate siano presenti asintomatici.
L’autorità statunitensi hanno chiesto che gli studi si rivolgano oltre che a un numero adeguato di anziani, anche ad altri gruppi ad alto rischio, comprese le persone con problemi di salute cronici.
I produttori sperano di chiedere il permesso ai governi di tutto il mondo per l'uso di emergenza dei loro vaccini, mentre continuano i test aggiuntivi, consentendo loro di arrivare sul mercato più velocemente del normale. Entro la fine dell'anno, hanno fatto sapere, potrebbero aver prodotto dosi sufficienti per immunizzare da 15 a 20 milioni di persone.
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