Nove squadre “dissidenti” firmano la riconciliazione con il massimo organismo europeo. Saranno reintegrate nelle coppe già dalla prossima stagione, a fronte di una trattenuta del 5 per cento dai ricavi, una donazione (di un totale di 15 milioni di euro, divisi per nove società) e la promessa di non impegnarsi in altre competizioni. Ma i 3 club rimasti denunciano le «inaccettabili minacce e pressioni» dell’Uefa per arrivare alla fine della Super League
Arrivano nuovi sviluppi sul tema della Superlega, la nuova competizione per club alternativa alla Champions League creata da 12 grandi squadre europee e tramontata in sole 48 ore dopo lo scontro con l’Uefa. Nella serata di venerdì 7 maggio, infatti, un comunicato del massimo organismo del calcio europeo ha reso noto che nove dei dodici club protagonisti del fallito golpe di aprile hanno chiesto ufficialmente scusa e verranno reintegrati nelle coppe europee già a partire dalla prossima stagione. La reazione di Juventus, Real Madrid e Barcellona – le squadre “sovversive” rimaste – non si è fatta però attendere. I tre club hanno denunciato le «inaccettabili minacce e pressioni» dell’Uefa nei confronti delle squadre della Superlega per abbandonare il progetto.
Nove club chiedono scusa
«In uno spirito di riconciliazione e per il bene del calcio europeo – si legge nella nota con cui l’Uefa ha annunciato la pacificazione – nove dei dodici club coinvolti nel progetto della cosiddetta Super League hanno presentato all'Uefa una "Dichiarazione d'impegno", che illustra la loro posizione nelle competizioni per club Uefa e in quelle nazionali. L'Uefa ha convocato un gruppo di emergenza del suo Comitato esecutivo, che ha preso in debita considerazione lo spirito e il contenuto della Dichiarazione d'impegno e ha deciso di approvare le varie azioni, le misure e gli impegni presi dai club. Una conferma formale degli impegni e delle modalità di reintegrazione dei club e di partecipazione alle competizioni per club Uefa è stata concordata e firmata dall'Uefa e dai 9 club. Le misure di reintegrazione approvate sono complete e definitive».
La prima notizia è l’ingresso del Milan, che fino a ieri non aveva ancora preso ufficialmente le distanze dalla Superlega, nel gruppo dei club pentiti, formato da Chelsea, Manchester City, Manchester United, Arsenal, Liverpool, Tottenham, Atletico Madrid e Inter. La seconda notizia, invece, riguarda il fatto che le nove squadre hanno concordato con Nyon le condizioni della “resa”. E infatti, oltre alle scuse ufficiali («Questi 9 club riconoscono e accettano che il progetto Super League è stato un errore e si scusano con i tifosi, le associazioni nazionali, le leghe nazionali, gli altri club europei e la Uefa. Riconoscono inoltre che il progetto non sarebbe stato autorizzato, in base allo statuto e ai regolamenti Uefa»), il comunicato parla delle “punizioni” inflitte ai club.
Le sanzioni
Le squadre rientrate nei ranghi della Uefa incorreranno in alcune multe. Niente però che rischi di fare andare in malora i loro bilanci già compromessi dalla pandemia. «Come gesto di buona volontà e insieme agli altri club – si legge nel comunicato – ogni club dei 9 farà una donazione. Il totale di 15 milioni di euro verrà utilizzato a beneficio dei bambini, dei giovani e del calcio di base nelle comunità locali in tutta Europa, compreso il Regno Unito. I club saranno soggetti alla trattenuta del 5 per cento dei ricavi che avrebbero ricevuto dalle competizioni Uefa per club per una stagione, che verranno ridistribuiti. Accetteranno infine di vedersi comminare multe consistenti, se cercheranno di giocare in una competizione non autorizzata (100 milioni di euro) o se violeranno qualsiasi altro impegno assunto nella "Dichiarazione d'impegno" (50 milioni di euro)».
Il comunicato chiarisce altre clausole importanti dell’accordo: «Ogni club riconosce e accetta senza riserve la natura vincolante dello statuto Uefa, rimane impegnato a partecipare a tutte le competizioni per club Uefa di ogni stagione per le quali il club si qualifichi per meriti sportivi, entra a far parte dell'Eca (European Club Association), che è l'unico organismo di rappresentanza dei club riconosciuto dall'Uefa e prenderà tutte le misure in proprio potere al fine di porre fine al coinvolgimento nella società creata per formare e gestire la Super League, cessando qualsiasi azione legale esistente».
«I 9 club forniranno alla Uefa impegni individuali in cui si accettano tutti i principi e i valori stabiliti nel Memorandum d'Intesa 2019 tra Uefa ed Eca. In prospettiva i club sono pienamente impegnati nelle nuove riforme del post 2024. Su richiesta dei club, la Uefa chiederà che le rispettive Federazioni e Leghe nazionali tengano in debita considerazione lo spirito, il contenuto e lo scopo degli impegni presi dai club con l'Uefa», conclude il rapporto.
La reazione di Real, Juve e Barca
Nella giornata di sabato 8 maggio, sui siti ufficiali di Real Madrid, Juventus e Barcellona è apparso un comunicato congiunto che parla di «inaccettabili minacce e pressioni» ricevute per abbandonare il progetto Superlega, di «dispiacere per l'incoerenza degli amici e partner della Superlega» che hanno lasciato il progetto e della volontà di «non abbandonare la nostra missione di fornire soluzioni e risposte efficaci e sostenibili ai problemi che minacciano la famiglia del calcio». Questo il testo completo.
«In relazione al comunicato emesso il 7 maggio dall'Uefa riguardo alla Super League e alla posizione adottata da 9 dei suoi club fondatori, Football Club Barcelona, Juventus e Real Madrid Football Club dichiarano quanto segue:
1. I club fondatori della Super Liga hanno ricevuto - e continuano a ricevere - pressioni, minacce e offese per abbandonare il progetto e la loro responsabilità e diritto di portare soluzioni all'ecosistema calcio attraverso proposte concrete, frutto di un dialogo costruttivo. Questo è inaccettabile in uno stato di diritto e i tribunali si sono già pronunciati sul progetto Super League, ordinando a Fifa e Uefa di astenersi dal prendere qualsiasi azione che possa penalizzare i club fondatori o andare contro la Super League, direttamente o attraverso le loro entità affiliate, mentre il procedimento legale è in corso, riconoscendo così l'aspetto del buon diritto di questa iniziativa.
2. Il progetto della Super League è stato concepito congiuntamente dai suoi 12 club fondatori:
a. con l'obiettivo di fornire soluzioni alla situazione insostenibile che la famiglia del calcio sta attualmente vivendo; i 12 club fondatori, così come vari attori del calcio europeo, hanno mostrato la loro profonda preoccupazione per l'attuale situazione socio-economica, considerando che è essenziale intraprendere riforme strutturali volte a garantire la sostenibilità del nostro sport. Pertanto, il 18 aprile scorso, i 12 club fondatori hanno annunciato la loro volontà di creare la Super League e di stabilire un canale di comunicazione con Uefa e Fifa, in uno spirito costruttivo di collaborazione tra le parti, come notificato loro in quella data;
b. nel massimo rispetto delle attuali strutture del calcio e del suo ecosistema, a questo proposito, i club fondatori hanno espressamente convenuto che la Super League avrebbe avuto luogo solo se tale competizione fosse stata riconosciuta da Uefa e/o Fifa o se, in virtù del sistema giuridico applicabile, fosse stata riconosciuta come una competizione compatibile a tutti gli effetti con la continuità dei club fondatori nelle rispettive competizioni nazionali. Tuttavia, pur essendo a conoscenza di tali termini, Uefa e Fifa si sono rifiutate di stabilire un adeguato canale di comunicazione;
c. portare stabilità finanziaria a tutta la famiglia del calcio europeo, attualmente colpita da una profonda crisi che minaccia la sopravvivenza di molti club, come dimostra l'impegno assunto dalla Super League di versare pagamenti annuali di solidarietà che moltiplicano materialmente quelli offerti dall'Uefa, e l'obbligo di rafforzare le regole di sostenibilità finanziaria attraverso la creazione di un sistema di controllo chiaro, trasparente ed efficace verificato da esperti.
3. La Super League è stata intesa dai 12 club fondatori come un'opportunità unica per offrire ai tifosi di tutto il mondo il migliore spettacolo possibile e per aumentare l'interesse globale verso lo sport, che sta affrontando nuove tendenze generazionali che minacciano il suo futuro. D'altra parte, era anche principalmente destinato a promuovere il calcio femminile a livello globale, un'opportunità storica per la sua promozione.
4. Siamo pienamente consapevoli della differenza delle reazioni, in molte aree diverse, all'iniziativa della Super League e, di conseguenza, della necessità di riflettere sulle ragioni di queste reazioni e di riconsiderare l'approccio proposto, se necessario. Tuttavia, saremmo gravemente irresponsabili se, essendo consapevoli delle necessità e della crisi sistemica del settore calcistico, che ci ha portato ad annunciare la Super League, abbandonassimo la nostra missione di fornire soluzioni e risposte efficaci e sostenibili ai problemi che minacciano il calcio.
5. Ci dispiace profondamente che i nostri amici e partner fondatori del progetto Super League si trovino in una posizione incoerente - e incoerente - dopo aver preso alcuni impegni con l'Uefa ieri. Tuttavia, dato che i problemi materiali che hanno portato i 12 club ad annunciare la Super League qualche settimana fa non sono scomparsi, ribadiamo che, per rispetto della nostra storia, per la nostra responsabilità nei confronti dei nostri membri e tifosi, per la sostenibilità finanziaria dello sport e per il bene del calcio, abbiamo il dovere di agire responsabilmente e di perseverare nella ricerca di soluzioni, nonostante le pressioni e le minacce inaccettabili che continuiamo a ricevere dall'Uefa.
6. In conclusione, ribadiamo alla Fifa, all'Uefa e a tutte le parti interessate del calcio, come abbiamo fatto in diverse occasioni dopo l'annuncio della Super League, il nostro impegno e la ferma volontà di discutere, con il dovuto rispetto, senza pressioni intollerabili e nel rispetto dello stato di diritto, le soluzioni ai problemi della famiglia del calcio».
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