Trecento militari per 51 arresti tra i vertici di un gruppo criminale a capo della piazza di spaccio più conosciuta della periferia sud-est di Roma. I profitti arrivavano fino a 600mila euro al mese. Botte e rapimenti per gli associati infedeli
Il quartiere di Tor Bella Monaca di Roma si è svegliato all’alba dal frastuono degli elicotteri delle forze dell’ordine. Oltre trecento i militari impiegati sul campo per una delle operazioni antidroga più importanti degli ultimi mesi avvenuta nella periferia sud-est della capitale.
Le indagini del Nucleo investigativo di Frascati hanno portato all’arresto di 51 persone considerati i vertici della più grande piazza di spaccio presente a Tor Bella Monaca nella nota Via dell’Archeologia. Secondo gli inquirenti il sodalizio criminale fa capo a tre fratelli e vanta un’organizzazione gerarchica e ben distribuita: una vera e propria azienda capace di portare enormi profitti alle famiglie. Si parla di 600mila euro ogni mese. Non sono ammessi errori, chi sbaglia viene punito dai boss. Secondo gli inquirenti ci sono stati dei sequestri di persona ai danni di associati “infedeli” e dei loro familiari. Rapiti e picchiati per imparare la lezione. Anche per questo è stata riconosciuta l’aggravante di avere agito con il metodo “mafioso”.
Il business della droga in questo quadrante della città non si è mai fermato nemmeno con la pandemia e durante il primo lockdown le scorte accumulate sono state capaci di soddisfare la domanda di droga. Le vedette affacciate nei palazzi e quelle che girano per strada garantiscono una copertura dalle forze dell’ordine.
Nell’operazione sono stati sequestrati 12 chili di sostanze stupefacenti, 3 pistole, 16 orologi di lusso e gioielli per un valore di oltre 180.000 euro.
Nel frattempo, i carabinieri stanno dando esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Roma su richiesta della Dda nei confronti di appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico.
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