I due stavano pulendo una cisterna nella cantina vinicola Ca’ di Rajo a San Polo di Piave. Avrebbero avuto un malore a causa delle esalazioni di monossido di carbonio che venivano dal silos
Un altro incidente mortale sul lavoro, questa volta in provincia di Treviso. Un enologo e un operaio sono caduti in una cisterna nella cantina vinicola Ca’ di Rajo di Rai, a San Polo di Piave, nel pomeriggio del 14 settembre. Nonostante l’allarme immediato, l’enologo, di 46 anni, era già deceduto all’arrivo dei soccorsi, mentre l’altro è stato portato in ospedale in gravissime condizioni.
Secondo le prime ricostruzioni, i due stavano pulendo una cisterna a rischio di esalazioni di monossido di carbonio. L’enologo sarebbe entrato per primo e avrebbe avuto un malore per i fumi del gas. Il collega, un operaio di 31 anni, non vedendolo risalire, sarebbe sceso per aiutarlo e si sarebbe intossicato a sua volta.
I soccorsi
Sono intervenuti 118 e vigili del fuoco, che hanno recuperato i due uomini: per l’enologo, Marco Bettolini, residente a Bassano del Grappa, non c’è stato nulla da fare, mentre l’altro è stato stabilizzato, ma è tuttora grave.
Sul posto sono arrivati i carabinieri e gli ispettori dello Spisal (Servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro).
Rivedere la sicurezza
«L’apertura della vendemmia, un momento tanto atteso per l’annata vinicola e per l’economia della nostra regione, oggi invece si è trasformato in una tragedia», ha commentato, come riportato dal Gazzettino, il segretario generale della Uil Veneto Roberto Toigo. «Dobbiamo, con urgenza, riunire il tavolo per rivedere e tenere vivo il protocollo di sicurezza. Basta aspettare, non si può stare fermi».
Tre giorni prima dell’incidente nel trevigiano un operaio di 57 anni è morto mentre lavorava in un macello. Era rimasto schiacciato tra il carrello elevatore e un telaio metallico.
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