Il presidente del Consiglio ha chiamato il presidente ucraino per parlare dello sblocco dei porti ucraini e della crisi alimentare, dopo la telefonata di ieri con Putin
È il 93esimo giorno dall’invasione dell’Ucraina. Domani segue le notizie della giornata con un liveblog aggiornato. Clicca qui per vedere le ultime notizie.
Cosa c’è da sapere
- Continua la pressione russa in Donbass per circondare la città di Severodonetsk. Zelensky dice nel suo messaggio notturno che i russi vogliono «bruciare la regione».
- Gli Stati Uniti sarebbero pronti a consegnare all’Ucraina avanzati sistemi di artiglieria a razzo a lungo raggio.
- Nove persone sono morte e altre undici sono state ferite a Kharkiv, bombardata dall’artiglieria per la prima volta in settimane.
18.00 – Zelensky, Draghi e i porti
Dai resoconti forniti dagli ucraini e da palazzo Chigi sulla conversazione tra Zelensky e Draghi sembra chiaro che non è andato molto lontano il piano italiano per riaprire i porti sul Mar Nero e consentire le esportazioni di grano ucraino. Il piano era nato ieri, quando Draghi al telefono con Putin aveva ottenuto la disponibilità della Russia a sospendere gli attacchi via mare per consentire agli ucraini di rimuovere le mine che ostruiscono l’accesso ai porti ancora sotto il loro controllo.
Ma nella giornata di oggi, gli ucraini hanno detto che le mine in questione sono russe e quindi, implicitamente, non sono loro a doversi occupare di rimuoverle. Draghi aveva detto ieri che della proposta avrebbe parlato con Zelensky, ma sia nel suo comunicato che in quello ucraino alla questione vengono fatti solo accenni vaghi. «I due presidenti hanno inoltre discusso delle prospettive di sblocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina », ha scritto palazzo Chigi. «Abbiamo discusso dei modi per evitare la crisi alimentare», ha twittato Zelensky.
17.05 – Il contenuto della telefonata Draghi-Zelensky secondo lo staff di palazzo Chigi: «Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Il colloquio si è focalizzato sugli ultimi sviluppi della situazione sul terreno, con particolare riguardo alle regioni orientali del paese. Il presidente ha assicurato il sostegno del governo italiano all’Ucraina in coordinamento con il resto dell’Unione Europea. I due presidenti hanno inoltre discusso delle prospettive di sblocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina per far fronte alla crisi alimentare che minaccia i paesi più poveri del mondo. Il presidente Zelensky ha espresso apprezzamento per l’impegno da parte del governo italiano e ha concordato con il presidente Draghi di continuare a confrontarsi sulle possibili soluzioni».
16.45 – Draghi telefona a Zelensky
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I due hanno discusso della proposta di Draghi per sbloccare i porti ucraini di cui il presidente del Consiglio italiano aveva parlato ieri al telefono con Putin. Zelensky dice di aver sottolineato a Draghi che l’Ucraina si aspetta nuovi aiuti militari dai suoi partner.
15.45 – Onu: almeno 4mila i civili morti in Ucraina
Secondo le Nazioni unite, sono almeno 4.031 i civili morti in Ucraina. Si tratta di una cifra raggiunta sommando tutti i decessi per cui c’è una conferma sicura. Per questa ragione, l’Onu ritiene che le cifre reali dei morti siano con ogni probabilità molto superiori.
14.30 – Zelensky parteciperà in video conferenza alla riunione dei capi di governo europei la prossima settimana.
14.00 – La caduta di Lyman
Il consigliere del governo ucraino Oleksiy Arestovych ha detto in un video che secondo informazioni «non ancora confermate» la città di Lyman, nell’Ucraina orientale, è caduta in mano russa. «Questo dimostra l’aumento delle capacità tattiche e di manovra dell’esercito russo», ha detto Arestovych. Lyman è un importante snodo ferroviario e un punto di passaggio per arrivare a Severodonetsk, una delle ultime città che gli ucraini ancora controllano nella regione del Donbass. L’occupazione della città segna l’ennesima vittoria locale dei russi dopo che nelle ultime due settimane la loro offensiva orientale ha iniziato a ottenere risultati significativi.
12.45 – Scambi di accuse sui negoziati
I governi di Russia e Ucraina oggi sono tornati a scambiarsi accuse reciproche di non essere interessati ai negoziati. In un intervento fatto in videocollegamento con l’Indonesia, Zelensky ha detto che le sue richieste di incontrare Putin non hanno mai ricevuto risposta dalla Russia: «Ma dobbiamo continuare a tentare, anche se molti miei concittadini sono contrari a questo incontro».
Putin ha fatto rispondere al suo portavoce Dimitri Peskov che ha accusato l’Ucraina di «dichiarazioni contrastanti» sui suoi obiettivi. Non è chiaro cosa il governo ucraino voglia, dice Peskov secondo cui i negoziati sono stati «congelati» proprio dagli ucraini.
12.00 – I danni a Severodonetsk
Il sindaco della città ucraina al centro dell’offensiva russa in Donbass, Oleksandr Stryuk, dice che il 90 per cento degli edifici è stato danneggiato e il 60 per cento delle abitazioni civili è completamente distrutto. I russi attaccano la città dall’inizio della “seconda fase” dell’invasione. Il loro obiettivo è circondarla e costringere la guarnigione ad arrendersi, come avvenuto a Mariupol.
Per farlo, fanno un largo utilizzo della loro superiore artiglieria, con il risultato che gran parte della città è stato distrutto. Prima della guerra, Severodonetsk aveva oltre centomila abitanti. In seguito all’inizio dei combattimenti è stata in larga parte evacuata, ma si stima che migliaia di civili si trovino ancora i città.
11.00 – Chi sta bloccando i porti ucraini?
L’amministrazione locale della città portuale di Odessa dice che i russi hanno disposto centinaia di mine all’ingresso del porto rendendolo completamente inaccessibile al traffico mercantile. La questione è molto delicata, poiché se il porto di Odessa fosse aperto potrebbe esportare una parte significativa delle circa 20 milioni di tonnellate di grano ferme nei suoi magazzini. Queste consegne potrebbero alleviare o addirittura evitare la crisi alimentare che si prospetta a causa della guerra.
Ieri, durante una telefonata con Putin, il presidente del Consiglio Mario Draghi era sembrato riuscire a fare un passo avanti sulla strada dello sblocco dei porti ucraini. Secondo quanto ha riferito in una conferenza stampa, Putin gli avrebbe detto di essere disposto a sospendere gli attacchi dal mare durante le operazioni di sminamento da parte degli ucraini. Ora però, gli ucraini dicono che le mine non sono state disposte da loro come misura difensiva, ma sono parte attiva del blocco navale russo.
10.10 – Un altro video dei cannoni italiani pubblicato dagli ucraini.
10.00 – I cannoni italiani in Ucraina
Le forze armate ucraine hanno pubblicato le prime foto dei cannoni Fh70 donati in numero sconosciuto dall’Italia. Si tratta di un pezzo di artiglieria disegnato negli anni ‘80. Il proiettile che spara è del calibro standard Nato, 155 millimetri, con un raggio di circa 30 chilometri. I cannoni sono stati consegnati nel corso del terzo invio di armi in Ucraina, deciso a metà maggio. Il contenuto della spedizione è stato secretato, come quello delle spedizioni precedenti. Si tratta delle prime “armi pesanti” inviate dall’Italia al paese in guerra.
9.30 – Gli Stati Uniti si preparano ad inviare lanciarazzi multipli in Ucraina
Secondo la Cnn, gli Stati Uniti annunceranno un nuovo invio di armi la prossima settimana. La spedizione includerà un certo numero di lanciarazzi multipli Mlrs, un sistema di artiglieria molto avanzato e costoso. Questi lanciamissili sono dotati di varie tipologie di munizioni. Le più avanzate possono colpire bersagli a centinaia di chilometri di distanza. Con la battaglia nel Donass che si è ormai trasformata in un duello di artiglieria a lungo raggio, questi dispositivi sono tra i più importanti per la difesa ucraina.
https://twitter.com/nexta_tv/status/1530089381775695872
9.00 – Secondo i principali analisti, ci sono ormai soltanto una decina di chilometri tra il vertice delle due avanzate con cui i russi stanno cercando di circondare la strategica città di Severodonetsk. Alcuni corrispondeni internazionali da Kiev scrivono che il successo di questo attacco ha portato la comunicazione del governo ucraino a diventare molto più pessimistica.
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