Da una petizione popolare che ha raccolto 28.500 firme, Zelensky prende in considerazione l’ipotesi di approvare le unioni civili. Non si può modificare la costituzione in tempo di guerra ma potrebbe essere comunque un primo passo. Anche per i soldati Lgbt che stanno combattendo
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dice di essere disponibile a valutare la prospettiva del riconoscimento delle unioni civili. Zelensky ha precisato che la costituzione ucraina definisce il matrimonio come l’unione di un uomo e una donna. Si starebbe dunque valutando di legallizare le unioni civili fra persone delle stesso sesso, ma al momento non è possibile modificare la definizione di matrimonio presente in costituzione. Anche perché non sono consentite modifiche in tempo di guerra.
La petizione
La decisione di Zelensky arriva in risposta a una petizione popolare, che sta ricevendo ampio consenso nel paese, che chiedeva di legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso in Ucraina. La petizione ha raccolto più di 28.500 firme. La petizione è stata avviata da Anastasia Sovenko, 24 anni, un’insegnante di inglese di Zaporizhzhia che si identifica come bisessuale. A riportare la notizia è Ukrainska Pravda.
Zelensky ha quindi chiesto al primo ministro Denys Shmyhal di prendere in considerazione la proposta delineata nella petizione.
Le morti dei soldati Lgbt
Le richieste di concedere a queste coppie uguali diritti sono aumentate anche in seguito alla morte di soldati Lgbt in battaglia per difendere il paese dall’invasione russa.
Secondo i regolamenti del ministero della Difesa ucraino, infatti, i militari hanno l'obbligo di informare i genitori e il coniuge o altri parenti stretti di un soldato che viene ucciso. Ma queste regole non si applicano alle coppie dello stesso sesso che non possono sposarsi legalmente.
In Ucraina, gli omosessuali non hanno il diritto di visitare il partner ricoverato in ospedale, di condividere la proprietà, di prendersi cura dei figli di un partner deceduto, di reclamare il corpo di un partner ucciso in guerra o di riscuotere dallo stato le indennità di morte.
Le reazioni
Il presidente Zelensky, in risposta alla petizione, ha scritto che per capire se le società sono democratiche basta misurare il modo in cui difendono l'uguaglianza di diritti per tutti i cittadini.
Il New York Times riporta che la deputata dell’opposizione Inna Sovsun, favorevole ai diritti della comunità Lgbt, ha dichiarato che «la proposta è migliore delle aspettative. Ma allo stesso tempo non è definitiva». Infatti, gli emendamenti alla costituzione sono al momento impossibili. La deputata ha precisato che le unioni civili sarebbero una «alternativa provvisoria accettabile», ma lamenta il fatto che l’opzione di cui parla il presidente non è ancora stata presentata per una discussione in parlamento.
Anastasia Sovenko, che ha lanciato la petizione, si è detta felice che il presidente Zelensky abbia menzionato le unioni civili per le coppie dello stesso sesso: «È un inizio», ha affermato. Adesso nutre la speranza che questo possa essere il primo passo affinché, dopo la guerra, il governo riconosca alle coppie dello stesso sesso la possibilità di sposarsi.
I diritti civili in Ucraina
Il matrimonio tra persone dello stesso sesso incontra notevoli resistenze in un paese in cui la religione ortodossa e i costumi sessuali tradizionali sono profondamente radicati nel tessuto sociale. Tra gli oppositori alle unioni civili ci sono alcuni conservatori del partito di Zelensky, che hanno chiesto una legge che punisca la “propaganda omosessuale”.
Ma i sostenitori della comunità Lgbt sperano che il presidente Zelensky sostenga il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, aiutando il paese a rafforzare le sue credenziali liberali in un’ottica di miglioramento della percezione dell’Ucraina, in vista dell’eventuale ingresso nell'Unione europea.
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