L’annuncio del nove volte campione del mondo alla vigilia del gran premio di Stiria: «Mi ero dato un tempo e ho deciso di smettere a fine anno. Sarà la mia ultima mezza stagione in MotoGp. Mi dispiace un sacco, avrei voluto correre per altri 20-25 anni ma purtroppo non è possibile»
«Un saluto a tutti, è un po' imbarazzante e anche un po’ triste. Ma ho deciso di fermarmi a fine stagione»: con queste parole, pronunciate in una conferenza stampa straordinaria convocata per il pomeriggio di giovedì 5 agosto – alla vigilia del gran premio di Stiria con cui la MotoGp riparte dopo la lunga pausa estiva – Valentino Rossi ha annunciato il suo ritiro dal motociclismo. «Ci sono stati momenti indimenticabili che porterò sempre con me. Dall'anno prossimo non correrò con la moto, ma è stato tutto molto, molto bello. Ho fatto questo per quasi 30 anni e dal 2022 la mia vita cambierà», ha continuato il 9 volte campione del mondo, con un pizzico di emozione.
«Mi ero dato un tempo e ho deciso di smettere a fine anno. Sarà la mia ultima mezza stagione in MotoGp. Mi dispiace un sacco, avrei voluto correre per altri 20-25 anni ma purtroppo non è possibile», ha continuato. Rossi, 42 anni, è impegnato con Petronas in quella che è la sua 26esima stagione nel Motomondiale, di cui 22 nella classe regina: un record assoluto. «Mi mancherà la vita di atleta, le emozioni di correre in MotoGp e tutto il mio team. E poi la sensazione che si prova la domenica mattina prima della gara, quando hai paura ma sai che alle 2 in punto scenderai in pista. Sarà difficile».
Il peso dei risultati
Nel corso di tutta la prima parte della stagione, il campione di Tavullia aveva sempre risposto alle domande sul suo futuro dicendo che sarebbero stati i risultati a decidere per lui. Finora, però, la stagione è stata la peggiore di tutta la sua carriera: il miglior piazzamento è stata la decima posizione del Mugello; su nove gare, sono quattro volte è andato a punti, con tre ritiri e due zeri; i punti in campionato sono 17, che gli valgono al momento il 19esimo posto, complice anche il poco feeling con la sua M1 e il livello degli avversari. «È stata una decisione difficile, ma bisogna capirla. In tutti gli sport i risultati fanno la differenza e credo che quella di ritirarmi a fine stagione sia la scelta giusta», ha confermato Rossi.
«Ho preso la decisione nel corso della stagione. Nella pausa estiva ho fatto la scelta definitiva. Volevo continuare, ma bisognava capire se ero abbastanza veloce e i risultati sono stati al di sotto delle aspettative, così gara dopo gara ho iniziato a riflettere. Due anni fa non ero ancora pronto a ritirarmi, dovevo provarle tutte. Ora sono in pace con me stesso. Questo è il momento giusto».
L’idea di continuare accanto al fratello
Un’altra delle ipotesi sul tavolo era quella di correre nella prossima stagione con la scuderia Aramco Racing Team VR46, al fianco del fratello Luca Marini: «Mi sarebbe piaciuto continuare al fianco di mio fratello, avrei potuto farlo, ma va bene così. Abbiamo ancora metà stagione davanti, credo sarà più difficile quando arriveremo all'ultima gara, ora sto solo comunicando la mia decisione. Va bene così», ha detto il pilota ai giornalisti.
Il futuro
Il nove volte campione del mondo ha parlato anche del suo futuro: «Adoro correre con le macchine, penso che farò questo dall'anno prossimo, ma dobbiamo ancora definire questa decisione. Mi sento un pilota e penso lo resterò per tutta la vita. All’inizio correvo sui go-kart perché mio padre li considerava meno pericolosi, poi dopo due-tre anni provai le minimoto e da lì, per fortuna, ho gareggiato con le moto. Dico per fortuna perché non so se con le auto avrei raggiunto gli stessi risultati: ma le macchine mi sono rimaste nel cuore. Durante la mia carriera ho sempre cercato di migliorare il mio stile di vita anche sulle auto, per farmi trovare pronto in questo momento. Non conosco tuttavia il mio livello: so solo che non è all’altezza di quello che ho sulle moto. Ci sono tante gare in giro per il mondo: penso di potermi divertire».
Zero rimpianti
«Rimpianti? Non ne ho. Correre con Ducati è stato difficile, ma è stata comunque una grande sfida. Pilota italiano su moto italiano, se fossimo riusciti a vincere sarebbe qualcosa di storico. Sono un po' triste di non avere vinto il decimo campionato, ma specialmente perché penso lo meritassi per il mio livello e la mia velocità. Ma va bene così, penso di potermi non lamentare della mia carriera. Non so perché gli ultimi anni siano stati così difficili. Non c'è un solo fattore, ce ne sono tanti diversi. Nel 2018 avevo fatto un gran campionato chiudendo terzo, poi piano piano qualcosa è cambiato, sinceramente no so cosa. L'anno scorso in particolare nel finale ho avuto più problemi. Il livello è molto alto, i giovani sono molto forti, c'è anche il discorso fisico, ci sono tanti fattori. Cercherò di andare meglio nella seconda metà della stagione».
Il messaggio ai tifosi
Valentino ha lasciato poi un messaggio ai tifosi: «Innanzitutto devo dire ai miei fan che ho dato tutto per tanto, tanto tempo, ho sempre cercato di dare il massimo per restare al top. È stato un lungo viaggio insieme. Ho incredibile sostegno da ogni parte del mondo, a volte è difficile da comprendere anche per me...Ci siamo divertiti insieme».
«Non so per quale motivo - ha detto ancora - ma sta di fatto che sono riuscito ad avvicinare tante persona al motociclismo, nella mia parte di carriera ho fatto qualcosa che ha acceso le persone, di questo sono molto fiero, è qualcosa di molto speciale. Allo stesso tempo rende più complessa la mia vita di tutti i giorni, devi cambiare il tuo stile di vita, sei sempre sotto pressione. È il rovescio della medaglia. Ma va bene così. La gente mi riconosce ovunque, anche nei posti più sperduti al mondo, questo è davvero qualcosa di speciale. Ora è un po' diverso rispetto a quando avevo 20 anni, quando soffrivo di più, è difficile gestire l'impatto che tutto questo ha con la tua vita».
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