Dal 21 giugno sarà di nuovo obbligatoria una quarantena di cinque giorni con obbligo di tampone finale per chi arriva in Italia dalla Gran Bretagna. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato nel pomeriggio del 18 giugno una nuova ordinanza che reintroduce la misura di isolamento, dopo che nel Regno Unito i contagi hanno ripreso a salire per via della “variante Delta”, proveniente dall’India: il 17 giugno sono stati 11mila. La misura della quarantena sarà prevista, quindi, solo dopo la partita della nazionale italiana contro il Galles di domenica 20 giugno che vedrà l’arrivo numerosi tifosi gallesi.

Il nuovo ceppo presenta una serie di mutazioni che ne aumenterebbero trasmissibilità e rischio di reinfezione per chi ha già avuto la Covid-19. Dal ministero infatti fanno sapere che la quarantena sarà obbligatoria anche per chi è già stato vaccinato: non ci sono ancora studi che permettono di sapere se chi si è già sottoposto a una dose o ha concluso il ciclo vaccinale può infettarsi o meno.

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La partita senza quarantena

Il provvedimento del ministero della Salute arriva dunque a pochi giorni dalla partita degli europei di calcio tra Italia e Galles, che si giocherà domenica 20 alle 18 allo Stadio Olimpico di Roma: nella Capitale è previsto l’arrivo di migliaia di tifosi provenienti dalla nazione del Regno Unito, come anche da Baku, in Azerbajan, dove la nazionale gallese ha giocato la sua ultima partita contro la Turchia.

Per loro non sarà previsto l’isolamento di cinque giorni né il tampone obbligatorio. Il Galles è comunque il paese della Gran Bretagna con la minore incidenza di casi: sono 23,6 ogni 100mila abitanti, dato minore rispetto ai 36,2 dell’Irlanda del Nord, ai 77,5 dell’Inghilterra e ai 119,5 della Scozia. L’ordinanza invece non permetterebbe ai tifosi inglesi di sostenere la propria squadra nel quarto di finale previsto a Roma per il 4 luglio, dove potrebbe giocare qualora riuscisse a passare il girone e il primo turno ad eliminazione diretta.

«L’ordinanza è valida da lunedì 21 perché bisogna dare del tempo prima che sia applicata. Domenica a Roma sono previsti migliaia di tifosi gallesi, ma i tifosi sono comunque tutti controllati», ha affermato il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza.

«Se una variante corre più di un’altra, prima o poi entra. L’obiettivo è ritardare», ha continuato, spiegando che la decisione di introdurre la misura anche per i vaccinati è per non creare differenze tra le persone: «Quando si introduce, è per tutti».

Le altre decisioni

Quella della quarantena per chi proviene dalla Gran Bretagna non è l’unico provvedimento presente nell’ordinanza firmata dal ministro Speranza. Dal 21 giugno, infatti, sarà consentito l’ingresso dai paesi dell’Unione europea, Stati Uniti, Canada e Giappone con i requisiti del “Certificato verde Covid-19” presentati ieri dal governo: essersi vaccinati (con Astrazeneca, Pfizer, Moderna o Janssen) non prima di 270 giorni dalla data di ingresso in Italia, o certificazione della guarigione dalla Covid-19 nei 180 giorni precedenti, o esito negativo di un tampone antigenico o molecolare a cui ci si è sottoposti 48 ore prima dell’arrivo. L’ordinanza invece prolunga il divieto di ingresso per chi arriva in Italia da India, Bangladesh e Sri Lanka, paesi epicentro della “variante Delta” del Sars-Cov-2.

Timori crescenti

L’apprensione per la nuova variante sta crescendo in tutto il mondo. «La variante Delta è sulla buona strada per diventare la variante dominante a livello globale a causa della sua maggiore trasmissibilità», ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa Soumya Swaminathan, Chief Scientist dell’Organizzazione mondiale della sanità.

«La variante Delta in Italia non sta dando problemi», ha affermato Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, che ha aggiunto: «Andando avanti con i vaccini e completando il ciclo noi rischiamo molto poco: più ci vacciniamo e più abbiamo la possibilità di vincere questa battaglia». Secondo Vaia è necessario isolare, sequenziare e studiare questi nuovi ceppi che «non devono spaventare, ma sollecitare a un maggiore impegno».

Sull’efficacia dei vaccini contro la nuova variante si è espressa anche Rochelle Walensky, direttrice del Center for Disease Control and Prevention: «Per quanto preoccupante sia questo ceppo vista la sua ipertrasmissibilità, i nostri vaccini funzionano».

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