Ieri è stato depositato il ricorso contro la sentenza di assoluzione del pm milanese Paolo Storari, nell’ambito del processo sui verbali della presunta loggia Ungheria imputato per rivelazione di segreto d’ufficio. Il 20 aprile si terrà invece a porte aperte l’udienza del processo in cui è imputato Davigo
La procura di Brescia ha presentato ricorso in appello contro la sentenza di assoluzione del pubblico ministero milanese Paolo Storari, nell’ambito del processo sui verbali di Piero Amara. È un cambio di passo, rispetto a quanto era trapelato, cioè l’assenza di volontà da parte dell’accusa di impugnare.
- La sentenza della giudice dell’udienza preliminare Federica Brugnara lo scorso 7 marzo aveva assolto Storari con la formula «perché il fatto non costituisce reato», al termine del processo con rito abbreviato. Il pm milanese era imputato di rivelazione di segreto d’ufficio per aver consegnato all’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, i verbali della presunta loggia Ungheria, emersa nell’ambito degli interrogatori di un filone del processo Eni dall’ex legale esterno, Piero Amara.
- Le 45 pagine di motivazioni della sentenza sono state pubblicate in breve tempo: Paolo Storari «era convinto di rivelare informazioni segrete» a chi era «deputato a conoscerle», scrive la gup. Il pm milanese ha quindi consegnato i verbali in buona fede a una persona che pensava fosse legittimata a visionarli.
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Piercamillo Davigo invece ha scelto il rito ordinario e la prossima udienza sarà il 20 aprile. Imputato per lo stesso reato, per avere rivelato il contenuto dei verbali all’ufficio di presidenza del Csm e al deputato del Movimento 5 stelle, Nicola Morra, l’ex consigliere del Csm si difenderà in un processo a porte aperte.
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