I vigili del fuoco hanno inoltrato una nota alla ministra dell’Interno in cui si chiede un piano triennale di assunzioni che incrementino l’organico.
«Siamo allo stremo, obbligati a a fare ricorso a turni extra che sono estenuanti»
In un periodo di caldo torrido, siccità e continui incendi in tutto il paese, i sindacati dei vigili del fuoco denunciano la mancanza di personale che gli rende impossibile svolgere tutti i compiti a cui sono chiamati. In una lettera inviata alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, i rappresentanti sindacali nazionali di Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf hanno scritto che è ora di intervenire per «incrementare il numero degli organici del Corpo dei vigili». Questa esigenza non può essere più rimandata; «sono in carenza sia nel settore operativo sia in quello del ruolo tecnico professionale». I sindacati hanno anche proclamato l’inizio dello stato di agitazione.
Le richieste
I rappresentati dei vigili del fuoco chiedono un piano triennale di assunzioni che colmi la differenza tra il numero di unità previste (39.500) e quelle che ci sono realmente (35mila). «Servono 4.500 unità soltanto per lavorare nell’ordinarietà e comunque in emergenza», è scritto nella nota. «Auspichiamo un potenziamento che possa contare almeno su 40mila unità operative e 5mila unità del ruolo tecnico professionale».
Oltre a questo, al centro dello stato di agitazione del corpo dei vigili, ci sono temi legati alle relazioni sindacali, all’organizzazione del lavoro, al tema della formazione e quelli relativi ai dispositivi di protezione individuale e alle questioni legate alla salute e alla sicurezza.
Situazione allo stremo
Non è la prima volta che i sindacati chiedono degli «stanziamenti specifici indirizzati a incrementare gli organici, ma oramai è improcrastinabile». Ad acuire la situazione e a rappresentare una condizione senza precedenti è «l’assenza di due direttori centrali, quello delle risorse umane e dell’amministrazione generale, oltre all’ormai prossima uscita per collocamento a riposo del direttore della difesa civile».
Le condizioni in cui si trova a lavorare il personale dei vigili del fuoco sono estreme, scrivono i sindacati: «In questi giorni di grandi emergenze, con grande sacrificio e senso di responsabilità bisogna sopperire alle carenze, facendo ricorso a estenuanti turni aggiuntivi mettendo a rischio la propria incolumità con l’unico scopo di garantire la tutela e la salvaguardia dei cittadini».
Il numero degli interventi
Tra i tanti interventi a cui sono chiamati i vigili del fuoco non ci sono solo incendi, ma anche i compiti più disparati, dall’apertura di una porta al salvataggio di animali hanno bisogno di personale addetto per essere effettuati. Sull’annuario delle statistiche ufficiali del corpo nazionale dei vigili del fuoco i dati mostrano come su 912.593 interventi di soccorso effettuati nel 2021, sono stati 264.664 quelli relativi a incendi ed esplosioni con il primato di Sicilia, Puglia e Lombardia. Soltanto nell’arco ultimo mese a Roma e provincia, i vigili del fuoco hanno eseguito 5.400 interventi; una media di 180 al giorno, con picchi fino a 300.
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