La procura di Verona ha aperto un fascicolo d’indagine nei confronti di Chico Forti, l’italiano detenuto per più di vent’anni in America per una condanna per omicidio e da poco rientrato in Italia dopo un lungo iter, oggi detenuto nel carcere cittadino.

Secondo una ricostruzione del Fatto Quotidiano e del Corriere della Sera, Forti avrebbe chiesto a un altro detenuto di contattare un esponente della 'ndrangheta per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona.

In cambio, il detenuto avrebbe promesso aiuto in futuro, una volta ottenuta la libertà e – sempre secondo fonti giornalistiche – anche una possibile candidatura con il centrodestra. Il detenuto che avrebbe ricevuto la richiesta l’ha poi confidata al Garante dei detenuti, chiedendogli di avvertire il direttore del Fatto Quotidiano, che al rientro di Forti aveva aperto il giornale titolando “Benvenuto assassino”.

Il rientro in Italia di Forti, infatti, è stato rivendicato come un grande successo diplomatico dal governo Meloni e la premier è anche andata ad accogliere il detenuto all’arrivo in aeroporto.

Il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, ha confermato l’indagine: «Abbiamo già avvertito le istituzioni e sentito tutti i possibili protagonisti. Per noi naturalmente non è una fesseria ma non aggiungo altro».

L’indagine

La procura di Verona ha già ascoltato tre testimoni, tra cui un secondo detenuto che ha assistito all'incontro di Forti con colui che avrebbe dovuto prendere contatto con la 'ndrangheta.

Il fascicolo aperto al momento è contro ignoti, un cosiddetto modello 45, in attesa di definire il reato. Della vicenda sono stati informati il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, la Prefettura di Verona, il Tribunale di sorveglianza e la Dda di Torino. 

Anche il Garante nazionale dei detenuti ha attivato accertamenti per valutare i fatti, nei limiti del potere dell’autorità indipendente.

CHI È CHICO FORTI

Nato a Trento l’8 febbraio 1959, Forti è un ormai ex velista e produttore televisivo che negli anni Novanta si è trasferito negli Stati Uniti, a Miami, dove ha fatto fortuna e si è creato una famiglia. La sua situazione è però drasticamente cambiata il 15 febbraio 1998, giorno in cui è stato arrestato per l’omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale il velista italiano stava acquistando il Pikes Hotel, una discoteca molto nota all’epoca.Pur professandosi da sempre innocente, Chico Forti è stato condannato – dopo un processo durato appena 24 giorni – all'ergastolo senza condizionale, con l'accusa di omicidio perché ritenuto colpevole «oltre ogni ragionevole dubbio».

Da allora, è rimasto rinchiuso nel Dade Correctional Institution di Florida City, un carcere di massima sicurezza nelle vicinanze di Miami. Nel frattempo in Italia – anche grazie al programma di Italia 1 Le Iene, che ha indagato approfonditamente riaccendendo i riflettori sulla sua vicenda giudiziaria – si è creato un movimento di opinione che invoca giustizia per Chico Forti.

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