Care lettrici, cari lettori

la settimana della giustizia ha prodotto molte novità: l’approvazione del decreto legge sulle carceri, oggi pubblicato in gazzetta ufficiale; l’abrogazione dell’abuso d’ufficio con il ddl Nordio; l’approvazione a maggioranza al Csm della circolare sulle procure.

Su tutto questo trovate approfondimenti in newsletter.

Sul fronte dei commenti, invece, la professoressa di diritto costituzionale alla Statale di Milano, Francesca Biondi, ragiona sul vaglio cui è chiamata la Consulta, in materia di dipendenza da un sostegno vitale nel caso di aiuto al suicidio.

Sulla circolare delle procure, invece, interviene il consigliere togato del Csm, Marco Bisogni, già presidente della Settima commissione, che ne spiega il contenuto e il senso.

Infine, spero che il podcast “Per questi motivi” vi abbia appassionato: la prima puntata potete recuperarla qui, il 10 luglio uscirà la seconda e racconta il caso di Rosa Oliva, che fece dichiarare incostituzionale la legge che impediva alle donne di accedere alla carriera prefettizia.

Decreto legge sulle carceri

Dopo settimane di attesa dopo l’annuncio, il cdm ha approvato il decreto legge carceri promesso dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il testo è stato pubblicato oggi in gazzetta ufficiale e qui trovate uno schema di cosa contiene. I critici, tuttavia, sostengono che si tratti di misure troppo blande per poter davvero incidere sul sovraffollamento carcerario che ha toccato il 130 per cento.

«Personalmente non sono d'accordo sullo sconto di pena, che è sempre una sorta di sconfitta dello Stato se lo sconto di pena significa non un atto di generosità ma un atto di resa di fronte a una situazione che giudico tollerabile. Penso invece che si debba seguire la strada delle detenzioni alternative sia per i casi di reati minori sia per i tossicodipendenti: puntiamo moltissimo sulle comunità», sono state le parole di Nordio.

Curiosamente, nel dl è stato inserito anche un nuovo articolo del codice penale: il peculato per distrazione, che prevede che «fuori dei casi previsti dall’articolo 314, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina ad un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge dai quali non residuano margini di discrezionalità e intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni».

Il ddl Nordio è stato approvato

La Camera ha approvato in via definitiva il ddl Nordio, che contiene tra le altre cose l’abrogazione dell’abuso d’ufficio. Non solo, però, sono contenute anche una serie di altre norme procedurali – anche se alcune entreranno in vigore tra due anni – come la previsione di un collegio di tre giudici per decidere sulla misura cautelare in carcere.

Qui un approfondimento.

La circolare sulle procure

Il plenum del Csm ha approvato a maggioranza la circolare sull’organizzazione delle procure, che però ha creato una profonda spaccatura tra laici e togati, oltre che un conflitto con il vicepresidente Fabio Pinelli. Qui trovate un approfondimento, in sintesi il via libera è diventato una resa dei conti tra consiglieri laici di centrodestra e il blocco dei togati, compresi i conservatori di Magistratura indipendente che nei mesi scorsi erano stati accusati di collateralismo con i partiti di governo. Il più solo di tutti, però, è apparso essere il vicepresidente Fabio Pinelli, nei cui confronti è irrigidito anche presidente della Repubblica, che del Csm è presidente e aveva firmato l’odg che prevedeva la circolare.

Pinelli, infatti, è intervenuto con un intervento di mezz’ora in dichiarazione di voto (quindi senza contraddittorio) e, pur astenendosi, ha smontato pezzo per pezzo il contenuto della circolare ed espresso forti critiche al funzionamento delle procure.

L’intervento è stato stigmatizzato da un duro comunicato stampa di tutti i togati più il laico Romboli, in cui viene espresso «il nostro fermo dissenso rispetto al metodo e al contenuto di dichiarazioni che si sono di fatto risolte in un atto di delegittimazione del ruolo del pubblico ministero», una rappresentazione «ancora più grave perché offerta da chi riveste il ruolo di vicepresidente».

Il tribunale dei brevetti

E’ stata inaugurata al Palazzo di giustizia di Milano la sede della Divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti, che si stima, porterà in città un indotto di 350 milioni di euro all'anno. Insieme a quelle di Parigi e Monaco di Baviera, questa divisione, rappresenta il completamento dell'iter istitutivo della nuova Autorità Giudiziaria, che avrà competenze relative al contenzioso riguardante brevetti appartenenti alle cosiddette "numan necessities" coprendo settori eterogenei, fra cui quello afferente tra l'altro i preparati medicali, l'abbigliamento, l'arredamento e il settore agroalimentare. Si stima che tali ambiti rappresentino circa il 40 per cento dei procedimenti attualmente devoluti alla divisione centrale di Parigi.

La protesta degli avvocati di Torino

Circa 500 avvocati hanno percorso i 150 metri che separano l'ingresso del Palagiustizia dall'edificio che oggi ospita la sede dei giudici di pace per denunciare una carenza d'organico: sono operativi solo quattro giudici onorari e tre supplenti, mentre dovrebbero essere 120 e la scopertura si attesta al 94%. A fine aprile, c'erano 8.479 fascicoli pendenti sulle competenze dei giudici di pace.

La vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando ha presentato una interrogazione: «Sostengo con convinzione la protesta degli avvocati a Torino, che segnala un dato gravissimo: i cittadini torinesi si trovano quotidianamente davanti a una lesione del diritto di avere un pieno ed efficiente servizio Giustizia, proprio nel campo della Giustizia del quotidiano».

L’Anm sull’ufficio del processo

Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, durante il convegno Pnrr e Giustizia, ha detto che l'Ufficio per il processo «è una risorsa preziosa, a mio giudizio indispensabile» ma ha ricordato che questo Ufficio «finché, non ha avuto un'immissione di risorse importante con il Pnrr, ha vissuto sulla carta e a macchia di leopardo», mentre «Quando sono arrivate le risorse, l'Ufficio per il processo ha funzionato».

Secondo Santalucia le assunzioni degli addetti all'Ufficio per il processo previste dal Pnrr hanno avuto un impatto positivo ma ora bisogna «scongiurare» il venire meno di questa esperienza. 

Gli avvocati di Milano e l’accusa di ricettazione

Ad un convegno della Camera penale di Milano e dell’ordine degli avvocati, si è discusso sul tema dell’onorario del difensore e la presidente della Camera penale Valentina Alberta ha detto che «l’attività professionale non può essere minimamente confusa o associata alle possibili condotte delle persone che difende» e «in nessun caso dovrebbe rischiare di essere confuso con l'attività illecita posta eventualmente in essere dall'assistito».

Lo scorso maggio, infatti, due avvocati penalisti sono stati indagati dalla Procura milanese, che aveva chiesto per loro anche una misura interdittiva, in quanto retribuiti, secondo l'accusa, con denaro di provenienza illecita nell'ambito dell'inchiesta sul presunto boss della mafia turca Baris Boyun. Il gip, però, aveva rigettato la richiesta dei pm.

«Si rende necessario per evitare interpretazioni strumentali, consacrare il principio a livello normativo», si legge in nota. Il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, Antonino La Lumia, ha osservato che si tratta di «un tema delicato che necessita di una posizione chiara e ferma. La nostra professione costituzionalmente garantita non può essere accompagnata dal rischio di opacità».

Processo Amara, inizia il dibattimento

Oltre 60 persone, tra esponenti delle istituzioni, della magistratura, delle forze dell'ordine e dell'imprenditoria, saranno ascoltate come testimoni nel processo milanese per calunnie a carico dell'avvocato siciliano Piero Amara, nel caso della cosiddetta Loggia Ungheria.

Il dibattimento, che vede una quarantina di parti civili, tra cui l'ex ministra Paola Severino e gli ex vicepresidenti del Csm Giovanni Legnini e Michele Vietti, sulle 65 persone offese che erano state indicate, è ricominciato, dopo varie richieste e tentativi, stoppati dai giudici, di riunirlo con un altro processo a carico di Amara e dell'ex manager licenziato da Eni Vincenzo Armanna su una presunta rivelazione di quei verbali.

Il convegno di Area

Il 9 luglio si svolgerà online alle ore 16 un incontro sull’assetto delle Procure e indipendenza interna del pubblico ministero, organizzato da Area DG. All’incontro ci saranno i sostituti procuratori in servizio nelle sedi periferiche italiane e il componente del Csm Maurizio Carbone. Al centro della riflessione un modello di procura in cui il dirigente non è il padrone ma primus inter pares e l'idea di un sistema in cui prevalgano logiche partecipate dell'azione penale e non dirigistiche. 

Le nomine al Csm

Il plenum del Csm ha approvato le nomine, all'unanimità, di Maurizio Romanelli a capo della procura di Bergamo, Lucia Mussi nuovo procuratore generale presso la Corte di appello di Torino, Enrico Scoditti nuovo presidente di sezione della Corte di Cassazione, settore civile, Anna Gloria Piccinini nuovo procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Potenza, Marcello Rotondi nuovo presidente di sezione del Tribunale di Potenza, settore penale. Lina Rubino è stato nominata con un'astensione nuovo presidente di sezione della Corte di Cassazione, settore civile.

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