*presidente Associazione giuslavoristi italiani

L’idea che ha ispirato il programma per il Convegno nazionale di Roma 2024 è il lavoro come strumento di democrazia e di salvaguardia dei principi costituzionali. Una democrazia che non si esaurisce nelle istituzioni, ma si “pratica” anche nei luoghi di lavoro e socialità, perché questi sono uno strumento con cui esercitare i diritti.

Questo evento ha ricevuto la medaglia di Rappresentanza del Capo dello Stato attribuita dal Presidente della Repubblica a iniziative di particolare interesse culturale, scientifico, artistico, sociale: un riconoscimento che costituisce un grande orgoglio per la comunità di avvocate e avvocati giuslavoristi di Agi.

La Costituzione nella nostra prospettiva diventa una lente per guardare il mondo e analizzarlo in tempi difficili, complessi: la crisi economica e i molteplici teatri di guerra, guerra che è alle nostre porte, le conseguenze del Green Deal, della rivoluzione digitale e le nuove sfide dell’Intelligenza Artificiale. In questo contesto il lavoro rimane un pilastro sociale e democratico, il valore fondante della nostra Carta e in quanto tale da difendere superando le polarizzazioni. È col dialogo, tra imprese, parti sociali e istituzioni, che si affronta il cambiamento e, come da tradizione di Agi, il Convegno è uno spazio di confronto sulle tematiche del lavoro all’insegna della pluralità e della dialettica. In questo senso le riflessioni sul lavoro povero e quelle sul bilanciamento dei diritti dei lavoratori e delle libertà economiche sono di grande attualità.

Non possiamo, poi, non registrare le grandi sacche di illegalità che comprendono lavoro nero, orari superiori a quelli dichiarati, caporalato, appalti illeciti. Tutti nodi irrisolti che tradiscono lo spirito stesso della Costituzione e il concetto di lavoro come mezzo per essere parte integrante della comunità.

Rimane, poi, strategico il tema della contrattazione collettiva per far ripartire con la forza necessaria quel dialogo tra le parti sociali che può contribuire al progresso di questo Paese e finalmente dare concreta attuazione all’articolo 36 e quindi al diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera e

dignitosa.

Infine, un cenno necessario sull’Avvocatura. Siamo in una fase storica molto complessa e delicata, stiamo assistendo a grandi trasformazioni sociali, tecnologiche ed economiche, e le avvocate e gli avvocati del lavoro stanno cercando di fare fronte a questi cambiamenti: hanno ampliato l’ambito di attività che non è più solo giudiziale ma si svolge frequentemente anche attraverso consulenze che possono toccare temi quali i contratti di assunzione, la gestione del rapporto lavorativo, il diritto antidiscriminatorio, le certificazioni, l’applicazione corretta delle direttive Ue. Resta, però, un tema importante da affrontare, quello del differenziale retributivo tra uomini e donne, con queste ultime che guadagnano il 50% in meno secondo il rapporto Censis.

È bene ricordare che le avvocate sono in numero sempre maggiore tra i giovani che accedono alla professione e occorre analizzare la situazione con molta attenzione pure in ottica previdenziale. Insomma, il tema non è più solo al “femminile”, è diventato il grande problema di tutti.

Infine, sul fronte delle specializzazioni: dopo la convenzione firmata con sette università e Consigli degli Ordini di Avvocati di sette città (Torino, Firenze, Milano, Catania, Reggio Calabria, Padova, Roma), parte la scuola di specializzazione Boneschi- Del Punta. Un polo nazionale di formazione delle avvocate e degli avvocati che accoglie i diversi contributi e le diverse competenze di tutte le università coinvolte. Un vero esempio di interazione tra accademia e Avvocatura.

In conclusione, tre giornate di accrescimento culturale e professionale, di stimoli e analisi, di proposte e di confronto, nella migliore tradizione di un’Avvocatura moderna e consapevole dell’importanza del proprio ruolo. Un’Avvocatura che svolge un compito centrale nel garantire gli effettivi diritti delle persone, un ruolo che è fondamentale per la democrazia e per lo Stato di diritto: non esiste una democrazia senza un’Avvocatura libera. Siamo consapevoli di questo ruolo e della responsabilità che comporta.

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