La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso dei parlamentari delle isole, che chiedevano la sospensione del super green pass, perchè non possono prendere i mezzi di trasporto pubblici per venire a Roma a votare per eleggere il presidente della Repubblica
La Corte costituzionale ha dichiarato «inammissibile» con ordinanza il ricorso dei cinque parlamentari no green pass residenti in Sicilia e Sardegna.
Secondo loro, rappresentati dall’avvocato e professore Ugo Mattei, l’obbligo di green pass rafforzato sui mezzi pubblici «lede le prerogative del parlamento in vista del voto sul Presidente della Repubblica» e ne chiedevano la sospensione cautelare, perchè impossibilitati a raggiungere il parlamento con aerei o traghetti pubblici senza la certificazione verde.
I giudici della Consulta però hanno ritenuto che non ci fossero gli estremi per considerare ammissibile il ricorso per conflitto di attribuzioni tra poteri dello stato, in particolare tra parlamento e governo, che ha approvato il decreto legge sul super green pass.
La Corte ha ritenuto che non vi sia «alcuna manifesta violazione delle prerogative costituzionali dei parlamentari. La disposizione oggetto del conflitto regola infatti le condizioni di accesso al trasporto pubblico valide per l’intera collettività e non riguarda attribuzioni specifiche di deputati o senatori, incise in via fattuale e di riflesso; attribuzioni il cui esercizio deve essere garantito dai competenti organi delle Camere, nel rispetto della legislazione vigente». Il che potrebbe far preludere a una qualche iniziativa delle Camere per permettere ai parlamentari di partecipare alla votazione, cosa che in effetti è in discussione a Montecitorio.
L’ordinanza sarà depositata nei prossimi giorni.
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