Care lettrici, cari lettori

la notizia più importante in materia di giustizia della settimana è una sentenza appena pubblicata della Corte costituzionale, che apre all’adozione internazionale per i single e di cui qui trovate i dettagli.

A livello parlamentare, invece, ha concluso il suo iter il disegno di legge in materia di intercettazioni, che modifica la disciplina e minaccia di essere un nuovo punto di frizione tra politica e toghe.

Anche la Corte dei conti è in subbuglio: il progetto di riforma della corte sta arrivando alle battute finali e l’Associazione magistrati della Corte dei conti ha lanciato un grido d’allarme: «Vogliono azzerarci». 

Infine, ho preparato un breve sondaggio per conoscere il giudizio di voi lettori di questa newsletter: poche domande, giusto il tempo di un caffè, per capire cosa piace e cosa posso fare meglio. Compilarlo vi ruberà solo tre minuti cliccando qui e mi permetterà di migliorare la qualità dei contenuti.

Convegno (in)separabili

Il ministro Carlo Nordio ha partecipato insieme al presidente dell’Anm, Cesare Parodi, e delle Camere penali, Francesco Petrelli a un convegno dal titolo “(in) separabili – pm e giudici alla prova dell’equa distanza”.

Questa riforma «non influisce sull'efficienza, ma nessuno ha mai preteso che influisse sull'efficienza della Giustizia. E' una riforma coerente perchè il giudice è terzo e imparziale, e tale deve essere percepito dal cittadino», ha detto Nordio, spiegando che «non c'è nessun progetto in studio sulla responsabilità civile dei magistrati, che tra l'altro è coperta da assicurazione. Ciò che non è tollerabile e che va sanzionato è quando questi non conosce la legge e quando non conosce le carte. Il giudice inetto e che non si aggiorna va sanzionato nella carriera». E ancora, «mi chiedo: è possibile che il 99,99% dei giudizi dati dai magistrati su altri magistrati siano tutti eccellentissimi e poi si scopre invece altro? Il Csm non funziona come dovrebbe funzionare, altrimenti non avremmo queste discrasie. Perché sappiamo tutti che ci sono le correnti e ci sono stanze di compensazione per cui tutti si proteggono tra di loro».

Ddl intercettazioni

Il disegno di legge che mette un tetto di 45 giorni alle intercettazioni è diventato legge. Si tratta di un solo articolo che fissa un limite temporale degli ascolti a 45 giorni, prorogabili solo «nei casi in cui l'assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall'emergere di elementi specifici e concreti». E tali elementi concreti devono essere «oggetto di espressa motivazione». Non rientrano solo i reati di terrorismo e criminalità organizzata. Sono esclusi quindi altri reati gravissimi, come l’omicidio.

ll viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha spiegato che «non limita in alcun modo le necessità delle indagini perché le intercettazioni potranno essere regolarmente disposte, ma dovranno avere una motivazione rafforzata».

Riforma della Corte dei conti

L’Associazione Magistrati della Corte dei conti, attraverso la sua presidente Paola Briguori, ha lanciato un appello ai Presidenti di Senato e Camera affinché la riforma della Corte dei conti «proceda con un percorso condiviso e assicuri sempre di più un efficace controllo su come vengono spesi i soldi dei cittadini».

La magistratura contabile, infatti, è al centro di un progetto di riforma che dovrebbe arrivare all’esame d’aula alla Camera i primi di aprile e che porta la prima firma dell’ex capogruppo di Fratelli d’Italia e oggi ministro Tommaso Foti.

«Il paradosso è che una riforma che a parole vorrebbe aumentare il rendimento e la produttività della Corte, porti invece a un depotenziamento dei controlli sull’equilibrio finanziario dello Stato e degli enti territoriali, secondo i principi di legalità, efficienza ed economicità», ha detto Briguori. Tra le criticità segnalato: la quantificazione del danno erariale addebitabile; l’indeterminatezza nella scriminante dell’atto vistato; la previsione della legge delega senza una commissione deputata allo studio e redazione delle norme; l’organizzazione della Corte che prevede l’esercizio unitario delle funzioni; la gerarchizzazione delle procure rispetto alla procura generale; la definizione del danno risarcibile.

In particolare, in merito agli uffici requirenti della Corte dei conti, i magistrati contabili sostengono che «la delega attribuisce penetranti poteri di avocazione in capo al Procuratore Generale, elimina le figure di vertice dalle Procure Regionali, affida alla Procura Generale poteri di ingerenza nella gestione delle indagini: tutto questo intollerabilmente compromette l’autonomia e l’efficienza della magistratura requirente».

Il timore espresso dai magistrati è che la riforma riduca la possibilità di sanzionare eventuali irregolarità nella gestione della spesa pubblica, trasformando la Corte dei conti in un ente che fornisce assistenza preventiva nella gestione delle risorse pubbliche con una «deresponsabilizzazione di chi gestisce il denaro pubblico».

La discussione è slittata di una settimana (era prevista a fine marzo), tuttavia la tensione tra governo e magistratura contabile rimane alta.

Tribunale della Pedemontana

Un ddl per l’istituzione del tribunale della Pedemontana è stato depositato in Senato dalla leghista Mara Bizzotto, sottoscritto anche dai senatori veneti Luca De Carlo (FdI), Antonio De Poli (Udc), Barbara Guidolin (M5s) e Daniela Sbrollini (Italia viva). Un’adesione bipartisan quindi.

Bizzotto ha scritto che «è una scelta strategica e indispensabile per garantire una giustizia più efficiente ai cittadini e alle imprese di tutto il Veneto. Il Tribunale della Pedemontana, che servirebbe un'area di oltre 500.000 abitanti e 72 comuni tra le province di Vicenza, Padova e Treviso, cuore pulsante dell'economia nazionale e uno dei distretti produttivi più importanti d'Europa, non toglie nessun servizio ai tribunali già esistenti e rappresenta un'opportunità che il nostro territorio non può lasciarsi sfuggire. Il sostegno dei Comuni, di tutte le categorie economiche, della Regione Veneto con il presidente Zaia e del ministero della Giustizia con il ministro Nordio e il sottosegretario Ostellari, dimostra che questa battaglia non ha colori politici ma risponde a un'esigenza concreta del territorio e della popolazione».

Qui trovate un approfondimento sulla geografia giudiziaria.

Napoli nord e Ischia

Il presidente del tribunale di Napoli Nord Luigi Picardi ha deciso di chiudere l'ufficio del giudice di pace per «l'assenza del personale amministrativo». In una nota, l'Organismo Congressuale Forense parla di «decisione che rappresenta un grave passo indietro nella gestione della giustizia nel territorio, uno smantellamento ingiustificabile che compromette i diritti dei cittadini e l'esercizio della professione forense».

Sulla vicenda interviene anche l'Anf secondo cui «la chiusura è l'ennesima dimostrazione del disastro della giustizia di prossimità e del Pnrr nel comparto giustizia».

L'Ordine degli avvocati di Napoli ha criticato la decisione e ha anche impugnato davanti al Tar il provvedimento della presidenza del Tribunale partenopeo che trasferisce le udienze penali del giovedì dalla sezione distaccata di Ischia alla sede centrale del Tribunale di Napoli. Proprio per segnalare la gravità dei due casi, ha deliberato l'astensione dalle udienze civili e penali per il prossimo 3 aprile e la convocazione dell'assemblea degli iscritti per denunciare le disfunzioni della Giustizia.

Efficienza del processo civile

«Il Governo intervenga immediatamente con azioni volte a restituire piena efficienza alla Giustizia civile italiana e assicurare ai cittadini il fondamentale diritto ad una Giustizia tempestiva ed efficace, diritto per il quale continueremo a batterci con determinazione. Senza un intervento tempestivo, assisteremo inevitabilmente a una paralisi della Giustizia civile che equivarrà, di fatto, a chiedere ai cittadini di rinunciare ad ottenere Giustizia per i prossimi due anni», ha scritto il presidente dell'Unione delle Camere civili Alberto Del Noce, in una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Gli avvocati civilisti hanno espresso preoccupazione «per la chiusura degli uffici del giudice di pace di Aversa, determinata da una grave carenza di personale amministrativo che rende impossibile l'erogazione dei servizi di cancelleria. La situazione è paradossale e finora è stato possibile scongiurare la paralisi totale soltanto grazie allo straordinario impegno dell'Ordine degli avvocati di Napoli nord, che ha provvidenzialmente stipulato una convenzione con i volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri. Questi volontari, infatti, hanno consentito la pubblicazione di circa 16mila sentenze che giacevano inevase proprio a causa della carenza cronica di personale».

Le 8 domande di Area a Nordio

Il gruppo associativo progressista Area ha posto otto domande al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in materia di efficienza del sistema.

I temi riguardano le condizioni delle carceri ed il sovraffollamento; gli impiegati amministrativi; il processo telematico; la geografia giudiziaria (contro l’apertura di nuove piccole sedi); gli addetti all'ufficio per il processo; l'ipertrofia penale; l'intelligenza artificiale predittiva e l’accesso alla giustizia e alla difesa.

Il caso Musti-Aimi

«Mettere sotto accusa dentro e fuori i tribunali» Lucia Musti, procuratrice generale della Corte di Appello di Torino, «prezzolata e serva della mafia del Tav» e lo stesso viene detto anche nei confronti del laico del Csm Enrico Aumi. Si legge nel documento diffuso dal N-Pci (nuovo Partito comunista italiano), legato ai Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo).

Il riferimento è a un passaggio dell’intervento di Musti durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario in cui aveva sollecitato la condanna dei militanti di Askatasuna e del movimento No Tav, attualmente a processo a Torino. Aimi, durante il suo intervento, aveva parlato del «rischio di un ritorno agli anni di piombo».

Tutti i consiglieri togati del Csm hanno chiesto l'apertura di una pratica a tutela della Pg Musti ed espresso solidarietà nei confronti del consigliere laico del Csm, Enrico Aimi. Solidarietà a entrambi è stata espressa anche dall’Anm.

Nomine al Csm

Uffici semidirettivi:

Presidente sezione corte appello Trento: nominato Paolo Giovanni Demarchi Albengo, attualmente giudice tribunale Cuneo

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