Circa l'esportazione negli Usa dell'eroina prodotta in Sicilia, ho appreso dal Bontate che Pippo Bono, in quel Paese, era uno dei massimi acquirenti della droga, ma non ne curava il trasporto dalla Sicilia negli Stati Uniti. Nel passato, invece, e cioè quando io conobbi i Cuntrera ed i Caruana in Canada, il Bono curava la consegna a costoro, in Europa, della droga...
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie del Blog Mafie è dedicata al maxi processo in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci
Avevo trascurato di riferire, parlando del traffico di stupefacenti, che un altro personaggio che curava l'approvvigionamento della morfina per laboratori siciliani era, secondo quanto ho appreso da Stefano Bontate, Antonino Rotolo, inteso "Roberto". A specifica domanda della S.V., preciso che Bontate non mi ha mai parlato dei fratelli Grado come fornitori di morfina per i laboratori.
In buona sostanza, vorrei precisare, una volta per tutte, che Stefano Bontate mi rendeva partecipe di quei segreti che lo affliggevano e, cioè, dei torti subiti ad opera dei Corleonesi e dei loro alleati; tutti i discorsi che mi faceva erano impostati su questo tema, poichè il mio interlocutore voleva convincermi che era giUsato farla finita finalmente con Totò Riina. Ovviamente, però, il Bontate non mi diceva nulla sulle attività di cui si occupava e quello che so ed ho riferito sul suo conto, l'ho appreso da altri. Ecco perchè nulla mi risulta sui Grado nè su altri membri della famiglia di Bontate in ordine al traffico di stupefacenti, anche se, come la S.V. mi informa, vi sono coinvolti come e più degli altri.
Circa l'esportazione negli Usa dell'eroina prodotta in Sicilia, ho appreso dal Bontate che Pippo Bono, in quel Paese, era uno dei massimi acquirenti della droga, ma non ne curava il trasporto dalla Sicilia negli Stati Uniti. Nel passato, invece, e cioè quando io conobbi i Cuntrera ed i Caruana ·in Canada, il Bono curava la consegna a costoro, in Europa, della droga e non già negli Usa
Quindi, il Bono non si è mai occupato del trasporto della droga; tuttavia mentre prima era un semplice intermediario nel traffico di stupefacenti, successivamente è divenuto uno dei maggiori punti di arrivo negli Usa dell'eroina prodotta in Sicilia. I Cuntrera e i Caruana pensavano, poi, al trasporto della eroina consegnata ad essi in Europa da Pippo Bono.
Tutte le famiglie palermitane, come ho già detto, sono coinvolte nel traffico degli stupefacenti.
è chiaro, però, che ogni capo famiglia stabilisce se ed in qual misura gli uomini d'onore della famiglia stessa possano partecipare a tale traffico. Ne consegue che, in tale partecipazione agli utili del traffico, vengono favoriti quelli maggiormente vicini al capo che sono ritenuti da quest'ultimo maggiormente utili ai suoi fini. In pratica, i più anziani ed i meno intraprendenti partecipano in misura irrisoria o addirittura vengono esclUsai dai benefici del traffico di stupefacenti.
So con certezza, perchè riferitomi da Stefano Bontate e dallo stesso Salvatore Inzerillo, che i più attivi nel traffico di eroina sono Giovanni Bontate ("l'avvocato"), Michele Greco, Pino Greco "scarpazzedda", Tommaso Spadaro, i Vernengo, GiUsaeppe Calò, Antonino Salamone, Bernardo BrUsaca, Salvatore Riina, Rosario Riccobono, Salvatore Inzerillo, Nino Pipitone, Pasquale Cuntrera, Pietro Lo Iacono, i Pullarà, Salvatore Scaglione, Gnoffo Ignazio, Salvatore Cucuzza, i Madonia, i D'Anna. Ma, ripeto, tutte le famiglie sono coinvolte e i nomi che ho detto sono quelli che maggiormente ricorrevano nei discorsi di Bontate ed Inzeril1o; ovviamente, tutti quanti partecipavano al traffico.
Un'altra particolarità del traffico di eroina era, sulla base dei discorsi di Bontate ed Inzerillo, che chi aveva partecipato al finanziamento dell'acquisto di una partita di morfina, poteva scegliere: o ritirare l'eroina dai laboratori e, poi, provvedere per proprio conto alla sua commercializzazione; oppure, attendere che i soliti canali l'esportassero negli Usa o altrove. La seconda ipotesi consentiva un maggior guadagno ma comportava la sottoposizione al rischio finanziario del sequestro della droga durante il trasporto.
La Cosa nostra americana
Circa il coinvolgimento della mafia statunitense nel traffico di stupefacenti, posso riferire quella che è la mia esperienza, alla stregua di quanto ho potuto personalmente constatare durante la mia permanenza negli Usadal 1963 al 1970. Quando ero a Palermo, avevo appreso dai discorsi (generici) che si facevano su "Cosa nostra" americana, che tale organizzazione, di struttura analoga a quella siciliana, nel passato era stata collegata con quest'ultima, ma che i rapporti si erano troncati.
Ogni nuovo membro di Cosa nostra siciliana apprendeva questi concetti dai più anziani, dopo l'iniziazione.
E sapevo anche che, quando erano in vita tali collegamenti, era possibile per un uomo d'onore siciliano emigrato negli Usa divenire subito, in virtù di tale sua qualifica, membro di "Cosa nostra" americana. Negli Usa, invece, ho potuto notare che un uomo d'onore, ad esempio come me, non ha alcuna possibilità di intrattenere rapporti ufficiali con "Cosa nostra" americana. Di questa organizzazione fanno parte meridionali (e non soltanto siciliani) che sono già americani almeno di seconda generazione.
Trattasi di un'organizzazione molto efficiente e l'unica cortesia che ho ricevuta, è stata la segnalazione, da parte però di un estraneo alla organizzazione, della ditta presso la quale avrei potuto lavorare come manovale. E questa mia esperienza vale per tutti coloro che si sono trovati nella mia stessa condizione. In sostanza, accade che "Cosa nostra" prende informazioni sul nuovo arrivato e, se lo ritiene meritevole di aiuto, gli fa sapere il modo con cui può provvedere al proprio sostentamento. è assolutamente da escludere, quindi, che l'uomo d'onore siciliano, adesso, possa entrare a far parte di "Cosa nostra" americana. Ritengo che, ormai, sia troppo grande il divario culturale e di interessi fra le due organizzazioni perchè possa persistere un qualsiasi collegamento fra esse.
Per quanto attiene, in particolare, al traffico di stupefacenti, posso dire che, almeno nel periodo in cui ho vissuto negli Usa, vi era assoluto divieto per "Cosa nostra" americana di occuparsi di tale attività. Tutti coloro che negli Usa so essere coinvolti nel traffico della droga sono uomini d'onore di Cosa nostra siciliana, come, ad esempio, GiUsaeppe Ganci, Gaetano Mazzara, Salvatore Catalano, GiUsaeppe Bono e così via.
La S.V. mi ha mostrato le fotografie delle nozze di GiUsaeppe Bono, celebratesi negli Usa. Ho notato che nessuno degli invitati era indiziato di appartenenza a "Cosa nostra" americana e questo è estremamente significativo. Ovviamente, non sono in grado di escludere che, adesso, possa essere mutato l'atteggiamento ed il giudizio negativo di Cosa nostra americana nei confronti del traffico di stupefacenti, ma, fino a prova contraria, sarei portato a ritenere che l'antico divieto permanga tuttora".
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