Il Palazzolo era già noto al tempo dell'esportazione di valuta dall'Italia alla Svizzera, nel campo del contrabbando e nel riciclaggio di denaro. Aveva rapporti con personaggi di primo piano della mafia siciliana quali i Vernengo, i Savoca, Geraci Nenè, Madonia Antonio. I due (Palazzolo e Della Torre) non tardarono a comprendersi parlando negli affari un linguaggio molto simile...
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie del Blog Mafie è dedicata al maxi processo in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci
Dalla seconda ordinanza si stralciano i passi seguenti: «L'ulteriore istruttoria ha consentito di completare il quadro ricostruttivo in quella sede rappresentato, precisandolo meglio nei tempi, nelle modalità, nei personaggi e nei loro ruoli. Fin dall'80 il motore di tutte le operazioni relative ai dollari appare Tognoli Oliviero, detto Pinetto».
Il Tognoli è conosciuto presso gli operatori economici del Ticino come un affermato industriale del ferro ed ha buoni rapporti con banche e società finanziarie. Il Tognoli opera di conserva e per conto di Greco Leonardo, del quale è compare di nozze e con il quale fa ricchi affari in Sicilia. I referenti a Lugano per le operazioni finanziare del Tognoli risultano essere fino dall'80 il CavalIeri, titolare della Coop-Finanz. ove presta la sua opera anche il Donada, ed i sigg. Daffond del Credito Svizzero di Bellinzona e Binaghi della banca della Svizzera Italiana di Mendrisio.
Più volte il Tognoli si reca a Lugano con il Greco (Donada riferisce di almeno tre nvolte) e si incontra con Ganci Giuseppe presso la Coop-Finanz del CavalIeri; il Tognoli presenta anche il Greco al Daffondo in occasione dell'apertura del conto Santa Flavia da parte del Greco, la circostanza è peraltro ammessa dallo stesso Greco. Se il Greco, per la sua posizione di rilievo nella gerarchia di Cosa Nostra e per i suoi contatti diretti con il Ganci ed il Castronovo anche tramite il fratello Greco Salvatore, appare come il dominus della situazione, tuttavia chi direttamente si occupa e gestisce il traffico dei dollari, tiene i contatti, reperisce il personale e dà le disposizioni, è per l'appunto Tognoli Oliviero. Ai primi dell'80 perciò (almeno a tale data si spinge la ricostruzione dei fatti in questo processo) il Tognoli ha necessità di trasferire molto denaro dagli U.S.A. alla Svizzera e si dà da fare per attivare dei canali sicuri di trasferimento.
Si rivolge, dunque, al CavalIeri, noto per aver svolto tale tipo di attività, soprattutto per quanto riguarda l'esportazione di lire dall'Italia alla Svizzera. Il Tognoli si reca per la prima volta nell'ufficio del CavalIeri insieme a Greco "Leonardo e Ganci Giuseppe, vale a dire con colui che inviava l'eroina a New York e con chi la vendeva a New York. Il CavalIeri si muove in diverse direzioni: da un lato si rivolge al Corti, il quale attraverso lo ShetekeI attiva un canale bancario che va dalla Chemical Bank di New York alla Handles Bank di Zurigo e di qui al conto Wall Street presso il Credito Svizzero di Bellinzona. Le modalità e l'entità dei trasferimenti (1.783.101 dollari complessivi) sono ampiamente descritti nelle dichiarazioni di Shetekel e Corti e nella documentazione da loro stessi prodotta.
Circa il conto Wall Street va precisato che lo stesso non è di CavalIeri Antonio, come erroneamente si era ritenuto nell'ordinanza del 20/12/84 alla stregua delle prime dichiarazioni del CavalIeri, bensì del Tognoli, come si deduce dalle successive dichiarazioni del CavalIeri dell'8/8/85 allorchè specifica che il cliente, che aveva il conto Wall Street e di cui non vuole fare il nome, è la stessa persona accompagnata dal Donada alla Traex e che affida al Donada la Porsche ricevuta a Zurigo dal Priolo e cioè il Tognoli Oliviero.
"Il Binaghi viceversa indica esplicitamente il Tognoli quale titolare del conto Wall Street nelle dichiarazioni rese davanti a questo G.I. a Lugano 1'8/8/85 e mai trasmesse dall'Ufficio federale di Berna, senza alcuna motivazione. Questo canale opera solo nell'ottobre-novembre 80 e poi si interrompe perchè lo Shetekel si ritira dall'affare. Il Corti cerca di ricucire le fila di nuovi metodi di trasferimento anche attraverso il Canada ed a tal fine viene organizzato un incontro a Montreal ai primi dell'81. Il Corti parte da Zurigo con Tognoli Oliviero e Greco Leonardo (è il Donada che li accompagna all'aereoporto) mentre da New York partono Amendolito e Castronovo che viaggiano sullo stesso aereo ed alloggiano nello stesso albergo.
Ma evidentemente dall'incontro non sortisce alcun esito, tanto che il Corti esce definitivamente di scena. D'altro lato il CavalIeri si attiva anche per organizzare dei trasporti materiali di valigie piene di dollari dagli Stati Uniti attraverso corrieri. In tal modo tra 1'80 e tutto 1'81 il CavalIeri fa trasferire circa 3 milioni e mezzo di dollari (v. dichiarazione del CavalIeri). Tra i corrieri sono stati individuati lo Scossa, l'Airaldi, il Bignotti e verosimilmente Catalano Onofrio, personaggio presente a diverse consegne di dollari a Matassa a New York è presente anche presso la Coop-Finanz del CavalIeri insieme a Greco Leonardo (v. dichiarazioni Donada), indicato nel rapporto del 7/2/83 come corriere di dollari unitamente a Matassa Philip. Attraverso le dichiarazioni di Scossa, Airaldi e Bignotti si sono potute ricostruire le modalità con cui avvenivano questi trasporti materiali per conto del CavalIeri. è il Rossini che presenta lo Scossa, suo cugino, al CavalIeri, che aveva bisogno di qualcuno che andasse in America a prendere delle valige piene di dollari. Lo Scossa si rivolse al suo socio Airaldi, il quale era amico di Esposito Claudio, steward della Suisse Air. Questi gli assicurò che gli era possibile far uscire dagli U.S.A. pacchi o valigie senza passare per il controllo doganale in uscita di New York, sicchè con la collaborazione dell'Esposito, iniziarono i primi trasporti.
"La prima volta nel marzo dell'81 si recarono a Nex York lo Scossa e l'Airaldi insieme. Il CavalIeri dette loro il numero di telefono della persona da contattare dicendo loro che detta persona era chiamata il "bufalo" o "bufalone". In realtà si trattava di Ganci Giuseppe, come hanno finito per ammettere i due, fornendone una precisa descrizione e riconoscendolo in foto. C'è da osservare che comunque appare assai poco credibile quanto dagli stessi affermato di avere sempre ignorato il vero nome del Ganci, considerato che: il Ganci veniva spesso nel Ticino e frequentava il CavalIeri ed il Rossini; gli stessi hanno avuto contatti telefonici diretti con lui anche dalla Svizzera; nelle telefonate intercettate a New York ed acquisite con l'interrogatorio dello Scossa, l'Esposito si rivolge a Ganci chiamandolo "Pino" e "Giuseppe" e non "Bufalo". Giunti a New York i due contattarono il Ganci e, fissato un appuntamento, ricevettero personalmente dal Ganci due borse piene di denaro.
"Successivamente fu inviato negli U.S.A. Bignotti Mirko, che operò con le stesse modalità in un paio di viaggi ed un altro paio di viaggi effettuò sempre nell'81 l'Airoldi. Complessivamente, come si è detto, attraverso lo Scossa, lo Airaldi, il Bignotti e l'Esposito, il CavalIeri fece trasportare nel 1981 circa 3 milioni e mezzo di dollari, sempre ricevuti con le stesse modalità e dalle stesse persone (Ganci Giuseppe ed un giovane non identificato).
Nello stesso periodo di tempo ('80 '81) il Tognoli era riuscito ad attivare un altro canale di trasferimento. Attraverso Miniati Salvatore, un suo collaboratore, era riuscito ad entrare in contatto con Amendolito Salvatore, uno spregiudicato uomo d'affari italiano residente negli U.S.A. e titolare dell' O. B. S. Attraverso l'Amendolito e con l'aiuto del cugino della moglie Matassa Philip, il Tognoli, riuscì a trasferire dagli U.S.A. in Svizzera circa 10 milioni di dollari.
Le modalità ed i tempi dei trasferimenti sono dettagliatamente descritti nelle dichiarazioni rese dall'Amendolito e dal Matassa dinnanzi al "Grand Jury di New York ed a questo G.l. a New Yorh ed acquisite attraverso rogatoria internazionale; ed hanno trovato puntuale riscontro nella documentazione bancaria alla Svizzera (conti Bahamas, Nassau, Lione, Stefania presso la B.S.I. di Mendrisio). Detta vicenda è stata già oggetto di valutazione da parte di questo G.l. nell'ordinanza 20/12/84 e del Tribunale di Roma nella sentenza dell'8/11/8S, alle cui esposizioni ci si riporta integralmente. Qui basti osservare solo, sinteticamente, che trasferimenti avvennero tutti tramite passaggi bancari o spedizione di "money order" e le somme transitavano su conti presso la B.S.I. di Mendrisio intestati ai fratelli Tognoli Mauro ed Oliviero ed a Miniati Salvatore, per poi confluire sul conto wall Street presso il Credito Svizzero di Bellinzona, sempre dei Tognoli.
Le somme venivano consegnate all'Amendolito da Castronovo frank, presso il quale lo stesso Amendolito si recava, o dal Matassa, il quale le riceveva dal Ganci e dal Catalano Onofrio. Il denaro era quasi tutto in banconote di piccolo taglio, e spesso assai usurate.
"Tra la metà e la fine dell'8I, però, rapporti tra l'organizzazione ed Amendolito da un lato e CavalIeri dall'altro si guastarono e sempre per le stesse ragioni. L'Amendolito, infatti, si era appropriato di circa 500.000 dollari, che aveva impiegato in affari andati male e quindi non era in grado di restituirli. Anche il CavalIeri si trovava in cattive acque e non seppe resistere alla tentazione di appropriarsi di una delle tante valige transitate dal suo ufficio, raccontando al Tognoli che era stata bloccata alla dogana perchè vi era il sospetto che il denaro contenuto provenisse da commercio di droga. In realtà, in seguito, il CavalIeri dovette ammettere che si era appropriato del denaro e si dovette impegnare a restituirlo.
Bruciati i due canali dell'Amendolito e del CavalIeri, il Tognoli, il Ganci, e il Greco dovettero rivolgersi ad altre persone e non tardarono a trovarle nello stesso ambiente di "finanzieri" disinvolti del ticinese. Si trattava di persone con le quali già in precedenza avevano avuto dei contatti, sempre in relazione a vicende di trasferimenti di denaro.
"Il Rossini, infatti, già nell'81 si era interessato per il CavalIeri a reperire dei corrieri da mandare a New York, cosa che fece presentandogli suo cugino Scossa. Inoltre lo stesso Rossini aveva avuto modo di conoscere personalmente, sempre nell'81, Ganci Giuseppe in una cena presso il ristorante Embassy, cui prese parte insieme al CavalIeri. Il CavalIeri, gli spiegò che il Ganci era un grosso cliente del Daffond, che era il funzionario del Credito Svizzero, il quale curava le operazioni sul conto WaIl Street di Tognoli Oliviero.
Sempre tra l'80 e l'81 il Tognoli, insieme al Miniati, si era rivolto al Della Torre franco, che allora lavorava presso la Finagest, per effettuare trasferimenti di dollari, ma non era stato raggiunto l'accordo per l'aggio troppo elevato richiesto dal Della Torre. Il Palazzolo e il Della Torre si conoscono nell'estate dell'81 in Sicilia. Il Palazzolo era già noto al tempo dell'esportazione di valuta dall'Italia alla Svizzera, nel campo del contrabbando e nel riciclaggio di "denaro. Aveva rapporti con personaggi di primo piano della mafia siciliana quali i Vernengo, i Savoca, Geraci Nenè, Madonia Antonio. I due (Palazzolo e Della Torre) non tardarono a comprendersi parlando negli affari un linguaggio molto simile, e costituirono perciò fra la fine dell'81 e i primi dell' 82 Consulfin che fissò la sua sede in una stanza degli uffici della Traex del Rossini. Presso la Consulfin lavorava anche Ventimiglia Antonio, anch'esso esperto corriere di lire dall'Italia alla Svizzera, e già contrabbandiere di sigarette.
Denaro e lingotti d’oro
I tre, pertanto, lavorando a contatto di gomito, ben presto si trovavano ad operare insieme nel campo dei trasferimenti dei dollari per conto del Tognoli, che da loro si fa chiamare "Orlando".
Adesso accanto al Tognoli emerge con sempre maggiore importanza la figura di Rotolo Antonino, detto "Rudy", che come si è visto era colui che aveva sostituito La Mattina nei rapporti con il Musullulu per conto dell'organizzazione dei siciliani.
"I primi trasferimenti operati dai tre, per conto di Tognoli e Rotolo, vengono organizzati dal Rossini, sempre mediante Scossa ed Airaldi. Vengono effettuati due viaggi a New York nel febbraio e nel marzo dell'82 che hanno per protagonisti lo Scossa e l'Airaldi ed uno in aprile ad opera del Bignotti. Il denaro viene portato direttamente alla Traex ed accreditato sul conto Pageko presso detta società. Di qui confluiscono su due conti del Della Torre (Fratter e Graziano presso il Credito Svizzero di Chiasso), che il Della Torre aveva messo a disposizione del Tognoli per farvi pervenire somme provenienti dagli U.S.A. Le modalità del trasporto sono le stesse già descritte allorchè i corrieri operavano per conto del CavalIeri e cioè i corrieri rilevavano le somme dal Ganci e si avvalevano della collaborazione dell'Esposito per farle uscire dagli U.S.A. L'ultimo trasporto materiale organizzato dal Rossini coincide con la consegna effettuata il venerdì santo dell'82 di 5 milioni di dollari a Varidel in pagamento anticipato dell'acquisto di 400 kg. di morfina-base concordato tra il Rotolo e il Musullulu.
"Dei 5 milioni di dollari, 3 erano giunti materialmente da New York (Ganci) portati dai corrieri del Rossini, e due erano stati reperiti dal Della Torre presso banche di Lugano. Da questa data in poi i tre individuano una tecnica di trasferimento che consente di evitare i pericolosi trasporti materiali di valuta. La Traex, infatti, operava con un conto presso la Merrilyn Lynch, che è una società di brokeraggio di New York. Fu deciso che il denaro venisse versato direttamente in New York presso la Merrilyn Lynch, e di qui operando per compensazione con somme che clienti delle società versavano in Svizzera per operare a New York, si poteva ottenere la disponibilità immediata di somme corrispondenti in Svizzera senza effettuare materialmente il trasferimento.
Questo è il metodo usato prevalentemente dai tre dal marzo al giugno dell'82, e attraverso tale sistema sono stati trasferiti circa 4,9 milioni di dollari. Esaurita questa prima fase di relazioni con la Merrilyn Lynch, verso il giungo dell'82 fu deciso di trasferire le operazioni presso un altro broker di New York, la Hutton, presso cui la Traex aveva un conto. "Pertanto, si operò con lo stesso metodo tramite la Hutton e il conto Traex fino al luglio dell'82, trasferendo complessivamente circa 6,8 milioni di dollari. Nel luglio dell'82 il Palazzolo apprese dal sig. Phelan della Hutton, in un incontro avvenuto a Ginevra all'Hotel di Rhone, presente anche il Della Torre, che la Traex di Rossini percepiva una subcommissione, che poteva essere risparmiata aprendo un conto diretto presso la Hutton. Fu così che venne aperto il conto Acacias, che era una società di Palazzolo e Della Torre, ed allora cessò la collaborazione del Rossini. Attraverso il conto Acacias, dal luglio al settembre '82 vennero trasferiti 8,25 milioni di dollari. La persona che doveva ricevere materialmente il denaro a New York era Salamone Filippo, da anni conoscente del Palazzolo.
Il Salamone a sua volta lo consegnava a Della Torre, che si recava appositamente a New York. Il Della Torre si reca personalmente a New York; alloggia sempre in alberghi diversi, si muove "quasi sempre con Salamone Philip, ed opera ingenti versamenti in contanti prima sul conto Traex presso la Merrylyn Lynch, poi successivamente sul conto Traex presso la Hutton di New York.
Durante tutti i soggiorni a New York il Della Torre è stato sotto osservazione della polizia americana, che ne riferisce al Giudice Distrettuale con la postilla alla richiesta di mandati di cattura e con la clausola aggiunta ai mandati di perquisizione. L'F.B.I. ha accertato che il Della Torre dal 24/3/1982 al 23/4/1982 ha effettuato diversi versamenti per la somma complessiva di 4,9 milioni di dollari presso la Merryl Lynch e dal 27/4/1982 al 2/7/1982 versamenti per 5,2 milioni di dollari presso la Hutton per un totale di 10,1 milioni di dollari. Dal 6/7/1982 al 27/9/1982 il Della Torre ha effettuato ben undici versamenti per 8,25 milioni di dollari sul conto "Acacias Developement Corporation" presso la Hutton di New York. Si osservi che la Acacias era una società del Palazzolo, ovvero di fatto gestita dal medesimo. In totale quindi il Della Torre ha versato 18,3 milioni di dollari. "Una parte di queste somme fu poi trasferita sul conto P.G.R. presso la Hutton.
Queste operazioni trovano in gran parte riscontro documentale nella documentazione della Traex prodotta dallo stesso Rossini. Da questa documentazione risulta un flusso di accrediti di dollari per circa 8,5 milioni, in gran parte transitati dal Credito Svizzero di Chiasso. Di tali somme circa 3,4 milioni vengono trasferiti sul conto "Graziano" presso il Credito Svizzero di Chiasso di Della Torre Franco, circa 1,8 milioni vengono trasferiti sul conto 631770 presso la Unione Banche Svizzere di Bellinzona, intestato ad Ajello Michelangelo; infine circa 3 milioni di dollari risultano prelevati in contanti. Durante il periodo di osservazione del Della Torre è stato rilevato che ad ogni viaggio a New York mutava alloggio e ciò evidentemente per sfuggire ad eventuale sorveglianza.
Il Della Torre era in stretto contatto con Salamone Philip. Questi, a sua volta, risultava in continuo contatto telefonico con Ganci Giuseppe e Salamone Salvatore.
"Successive investigazioni ed appostamenti consentiranno alla F.B.I. di accertare contatti diretti di Salamone Philip con Greco Salvatore; un incontro con Castronovo e Mazzara presso la Sal's Pizza di Neptune City (24/4/83) ed un incontro con persona sconosciuta presso la Pronto Demolition (soc. di Mazzurco, Bono e Ligammari). Il Della Torre ha sostanzialmente ammesso fatti. Il Salamone, invece, si è chiuso in una strenua quanto sterile negativa, limitandosi a dire di avere solo accompagnato in giro il Della Torre e di aver custodito delle valigie nella sua stanza d'albergo.
Ha invece negato di aver ricevuto e custodito scatoloni contenenti dollari, di aver tenuto contatti telefonici con Ganci e Castronovo e di aver incontrato il Castronovo, il Mazzurco, il Polizzi e l'Esposito. Ha solo ammesso di aver frequentato Greco Salvatore, titolare della pizzeria "Sal's Pizza" di Neptune ed il fratello Salamone Salvatore.
Nonostante questo efficace metodo dì trasferimento ideato dai tre imputati, tuttavia "continuavano, anche se molto radi, alcuni trasporti materiali, sempre ad opera dei corrieri del Rossini (Scossa ed altri). Come si è già visto i pagamenti effettuati dal Rotolo a Zurigo al Musullulu nel giugno '82 furono posti in essere con denaro contanto proveniente dagli Stati Uniti e ritirato personalmente dal Della Torre, dallo Scossa presso il ristorante Mowenpick nei pressi di Zurigo.
Sempre nell'82 furono effettuati anche dei trasferimenti materiali attraverso il Canada. Fu Della Torre a recarsi a Toronto insieme al Salamone Filippo, ove prese contatti con Aron Cohen, consulente legale del Palazzolo. Poichè non fu trovato un canale bancario, alcune borse di dollari furono trasportate materialmente dal Canada dal Ventimiglia. Il denaro fu trasportato da New York a Toronto dal Salamone. Si trattava di circa 1,5 milioni di dollari in totale. Secondo quanto afferma il Della Torre il Ventimiglia effettuò anche dei trasporti diretti da New York alla Svizzera.
"Nel settembre '82 il Palazzolo venne informato dal sig. Phelan della Hutton che era in corso una inchiesta dell'F.B.I. relativa ai versamenti per contanti effettuati dal Della Torre a New York. Il Palazzolo ordinò al Della Torre di distruggere la sua agenda e di disfarsi della Porsche avuta in regalo dal Tognoli e già di proprietà del Priolo. Chiese anche al Rossini di distruggere tutta la documentazione contabile relativa ai movimenti di fondi, cosa che il Rossini non fece.
Vi fu un incontro a Zurigo con Rotolo, presenti il Palazzolo, il Della Torre ed il Ventimiglia, in cui il Rotolo pretese il rientro di tutte le somme ancora negli V.S.A., sia sul conto Acacias, che presso il Salamone. Il conto Acacias venne chiuso ed il saldo attivo pari a 4,5 milioni di dollari fu accreditato presso la Hutton di Ginevra. Di questa somma 1,5 milioni in assegno fu consegnata ad intermediari di Rotolo, restanti 3 milioni furono convertiti in 200 kg. di oro in barre da 12 kg. l'una e consegnati dal Della Torre, tramite Ventimiglia, al Tognoli. La consegna avvenne in Italia, verosimilmente a Como.
Restavano ancora circa 3 milioni di dollari, custoditi dal Salamone Filippo, che dovevano essere
trasferiti in Svizzera. Fu trovato un nuovo canale per effettuare i trasporti materiali, visto che quelli bancari e tramite broker erano bruciati e che non era consigliabile che il Della Torre si recasse nuovamente a New York. Questo canale fu l'organizzazione di Frigerio Enrico, altro "finanziere" disinvolto del Ticino, che in quel periodo si trovava a New York per tentare di concludere qualche affare. Dal dicembre '82 al marzo '83 furono trasferiti attraverso corrieri del Frigerio (Frigerio Emiliano, Branly Beniamino, Morandi Giovanni e Palchetti Carmelo) i 3 milioni di dollari ancora custoditi dal Salamone, in quettro o cinque viaggi "Il denaro veniva preso in consegna dal Salamone, che adottava il nome di copertura di Luciano, il quale lo recapitava nell'appartamento di New York, ove abitava il Frigerio. In Svizzera il denaro veniva portato al Della Torre nei suoi uffici di Chiasso, e questi provvedeva alla consegna al Rotolo ed al Tognoli.
Circa 800.000 dollari della complessiva somma trasportata dagli U.S.A. fu consegnata nel dicembre
'82 personalmente dal Della Torre a Tognoli Oliviero a Chiasso in presenza del fratello Mauro, che l'Oliviero indicò come la persona che sarebbe venuta in seguito al suo posto per curare i successivi ritiri di somme. Con la primavera dell' '83 cessarono sostanzialmente i trasferimenti di dollari dagli U.S.A. Restavano solo delle pendenze del Palazzolo nei confronti del Rotolo, in quanto il primo aveva usato delle somme ricevute per operare sulla borsa merci senza la autorizzazione della organizzazione ed aveva subito delle perdite. Il Palazzolo cedette al Rotolo il ricavato della vendita della sua casa di Costanza e pietre preziose. Si è così dimostrato, documentalmente e per dichiarazioni di testi e imputati, come dal 1980 al 1983, sono stati trasferiti, attraverso diversi canali complessivamente circa 50 milioni di dollari provenienti dal gruppo Ganci- Catalano Castronovo e destinati in Svizzera al gruppo Tognoli - Greco - Rotolo. Si è anche provato che tale denaro è il provento della vendita di eroina a New York e nel New Yersey, che viene spedita dalla Sicilia dal gruppo Greco Rotolo, che a sua volta acquista la morfina-base dai turchi".
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