- Le “stablecoin”, o criptomonete stabili, si chiamano così perché han valori agganciati a una moneta reale, come il dollaro o altre.
- Sono cripto sì ma “soft”, in quanto non promettono guadagni, ma solo stabilità; consentono a chi commercia in cripto ”hard”, come Bitcoin, di utilizzarle come deposito transitorio nel passaggio da un cripto all'altro; sono “a servizio” delle cripto hard, la stabilità è ragione stessa della loro esistenza.
- È dunque grave che essa sia messa a rischio, come è appena avvenuto col crollo del valore di Terra Usd, importante stablecoin.
L'uomo cerca sempre la pietra filosofale, che trasforma metalli vili in oro, ma la contorta modernità ci regala l'esatto opposto: usa cose utili per farne di inutili. Le criptomonete ingoiano grandi quantità d'energia - madre della rivoluzione industriale - per produrre oggetti virtuali, travestiti da moneta, capaci solo di promettere a chi ci investe guadagni slegati da ogni lavoro, intellettuale o manuale. Esse hanno anche la caratteristica, gradita ai malavitosi di ogni latitudine, di sfuggire, finora, alle indagini criminali.
Bitcoin, Ethereum, Doge, ce n'è a bizzeffe. Molto è stato già detto per segnalare quei danni; è scandaloso l'effetto sul clima dello spreco di energia, nuocciono alla società i vantaggi per i criminali.
Han contribuito, è vero, a sviluppare la blockchain, che registra ogni transazione all'istante, a prova, pare, di errore o frode; bene, ma potremo usare la blockchain senza scambiare criptomonete.
Qui si vuol piuttosto vedere quanto sta avvenendo alle “stablecoin”, o criptomonete stabili, così dette perché han valori agganciati a una moneta reale, come il dollaro o altre.
Sono cripto sì ma “soft”, in quanto non promettono guadagni, ma solo stabilità; consentono a chi commercia in cripto ”hard”, come Bitcoin, di utilizzarle come deposito transitorio nel passaggio da un cripto all'altro; sono “a servizio” delle cripto hard, la stabilità è ragione stessa della loro esistenza.
È dunque grave che essa sia messa a rischio, come è appena avvenuto col crollo del valore di Terra Usd, importante stablecoin. Anche la più nota Tether comincia a scricchiolare. Tremano le criptomonete, se prima parevano una piccola nicchia iniziano ora ad aver rilievo sistemico, il loro valore totale oscilla fra i 2000 e i 3000 miliardi di dollari.
Il punto è l'assenza, prima di regole, poi di controlli, sulle criptomonete.
Per quelle hard si può capire – con una puntata alla roulette, puoi vincere o perdere molto – ma per le stablecoin il vuoto normativo è assurdo. Esse ricevono depositi che devono rimborsare alla pari, come qualsiasi banca.
Questa è però soggetta a un gran numero di norme volte a tutelarne la stabilità, per evitare corse ai depositi” che metterebbero in ginocchio anche le meglio gestite.
Nulla di ciò per queste banche-ombra, che dicono di investire in base a algoritmi infallibili (come quello di Terra Usd...) o di investire in titoli senza rischio, denominati nella moneta a cui sono agganciate.
I rischi nascosti
La prima domanda è perché mai uno dovrebbe mettere i soldi in una banca-ombra, che li investirà negli stessi titoli in cui egli potrebbe farlo. C'è dietro un certo anarco-libertarismo Usa, di una frangia piccola ma ricca e potente, il cui massimo esponente è Elon Musk, insofferente a ogni regola, nemica dello Stato e di ogni suo atto che possa ostacolare la loro libertà di manovra. Senza regole vincono i forti e i deboli soccombono; non sono lì per quello?
Non si capisce a cosa servano le stablecoin, ma perché non sono stabili? In assenza di norme, vale solo il loro impegno a investire in titoli senza rischi, impegno vago, privo di copertura giuridica.
C'è poi un'altra domanda: quali sono questi titoli e come se ne finanzia l'acquisto? Passi se una stablecoin investe in titoli di entità come il Tesoro Usa, che emette la valuta cui molte sono agganciate, ma quali altri titoli emessi in dollari paiono privi di rischio?
Se poi la stablecoin ricorre anche al debito bancario, è soggetta ad alee ignote ai depositanti. ,
Si sa, il valore di un titolo può oscillare, in su o in giù (ma il rischio è all'ingiù), ma quello dei debiti accesi per comprarli non fluttua insieme all'attivo, resta al nominale. È questo l'incubo di ogni banca, a cui le stablecoin pretendono di non soggiacere.
Esse rifiutano di comunicare a chiunque importo e natura dei titoli in cui investono, o di rivelare chi altro, oltre ai depositanti, le finanzia; sarebbe, dicono, la segreta ricetta del loro successo, che non sono tenute a rivelare.
Se vi pare di ricordare che affermazioni simili abbiano preceduto note crisi finanziarie, la memoria non v'inganna.
Basta che non debba intervenire la finanza pubblica a salvare chi diffida del fiat money emesso dagli Stati, dopo la fine del gold standard, per pagare i propri debiti.
Ciò comporta rischi ma le criptomonete, stablecoin incluse, non danno alcuna garanzia. Il denaro è sempre pronto a separarsi, oltre che dagli sfortunati, anche dagli stupidi; troveranno il fools' gold.
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